Omero

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Biografia

Uno dei più grandi scrittori della letteratura greca è Omero, che la maggior parte ricorda per essere stato l'autore dei due poemi epici "Iliade" e "Odissea". Sulla sua vita e le origini non si hanno notizie certe, in quanto la realtà si confonde con la leggenda.

Chi è Omero?

Per alcuni Omero è il discendente di Orfeo, per altri è stato generato da una ninfa, per altri ancora è un cantore non vedente che gira di città in città senza una meta precisa. Secondo alcuni commentatori di letteratura la biografia di Omero potrebbe essere ricostruita partendo dal significato del suo nome, che è "ostaggio".

Omero è il massimo dei poeti e il primo dei compositori di tragedie. (Platone)

Anche circa la collocazione della sua vita ci sono pareri discordanti: c'è infatti chi ritiene che questo poeta greco sia vissuto nell'VIII secolo a.C., chi fa risalire la sua esistenza al periodo della guerra di Troia, chi invece pensa che sia vissuto circa due decenni dopo tale evento.

Dove è nato Omero?

In realtà anche questa informazione è alquanto nebulosa: sono almeno sette le città greche che si fregiano dell'onore di aver dato i natali a questo famoso poeta e letterato classico, tra cui Smirne e Rodi.

Cosa ha scritto Omero?

Vi sono dubbi anche circa la produzione letteraria di questo autore. Le due opere epiche a lui attribuite, l'Iliade e L'odissea, appaiono in realtà così differenti per stile e contenuto, che non sembrano scritte dalla stessa persona. Secondo la maggior parte dei critici letterari Omero sarebbe anche l'autore di altre opere: la Betracomiomachia, la Piccola Iliade e gli Inni agli Dei.

La questione omerica

Omero è vissuto realmente oppure si tratta di un personaggio del tutto inventato e fantasioso? Le fonti antiche hanno provveduto a ricostruire una biografia del poeta greco, che in realtà è formata da sette biografie realizzate da autori diversi e intitolata "Vite di Omero". Le due biografie più note sono quelle attribuite ad Erodoto e Plutarco, cui se ne aggiunge un'altra molto probabilmente realizzata da Esiodo.

Circa l'effettiva esistenza di Omero, la collocazione temporale della sua vita e le sue origini si è creata una vera e propria questione omerica tra gli esperti di letteratura (tuttora aperta). Altro punto di discussione è se i due poemi omerici tra i più famosi della letteratura greca siano effettivamente da attribuire a lui o ad altro autore. Tra chi sostiene che Omero abbia composto solo uno dei due poemi e chi invece gli attribuisce la paternità di entrambi, vi è anche chi, come l'autore Aristarco di Samotracia (l'isola da cui proviene la celebre Nike), ritiene che Omero abbia scritto l'Iliade quando era giovane e l'Odissea in età senile.

Omero è il padre e il perpetuo principe di tutti i poeti del mondo. (Giacomo Leopardi)

Ipotesi varie su Iliade e Odissea

Principalmente due sono le correnti che si affrontano nella questione omerica: da una parte quella unitaria (che sostiene appunto la tesi di Omero quale autore unico dei due poemi epici). E dall'altra quella pluriunitaria, che attribuisce le opere a due autori diversi.

Esistono però anche ipotesi variegate: quella che Omero in realtà non è mai esistito e che sia stato semplicemente un simbolo della poesia greca dell'età antica. C'è anche chi ipotizza la realizzazione dei due poemi epici in più riprese o "strati", riconducibili ad epoche differenti.

Omero cieco

Secondo la tradizione Omero era cieco. Nell'antichità la cecità era simbolo saggezza e connotava doti profetiche. L'handicap della vista era colmato dall'ispirazione proveniente dalle Muse.

Non si nega l'esistenza dei canti originari nella loro forma primitiva, ma si ipotizza l'intervento di un unico autore che ha provveduto a riunirli utilizzando lo stile e metrica che troviamo oggi nell'Iliade e Odissea. Potrebbe inoltre trattarsi di opere che contengono una collezione di antichi saperi che si sono tramandati oralmente, e che sono arrivate in età moderna "condite" di storie avvincenti e mitiche che hanno saputo ben catturare il lettore. La teoria dell'oralità dei due poemi omerici è stata sostenuta con vigore fin dal 1928, da un giovane scrittore statunitense, Milman Parry.

Si sono ipotizzati due Omeri, una federazione di Omeri, Omeri sparsi unificati da un redattore paziente ma anche confuso, un vociante e spintonante coro di Omeri che mescolano le loro voci, le lingue, le età. È impossibile muovere obiezioni: filologicamente, Omero non può esistere. Tuttavia, criticamente, Omero continua ad esistere. (Giorgio Manganelli)

La fama di Omero

Anche se la biografia di Omero resta nebulosa e confusa ancora oggi, una cosa è certa: la fama dei suoi due poemi resta una pietra miliare nella letteratura occidentale, e greca in particolare. A lui si ispirarono gli autori che vennero dopo, alcuni presero spunto dal suo stile, altri si limitarono a contestarlo.

A partire dal XV secolo, Omero conobbe un periodo di successo grazie alla riscoperta dei classici greci e latini da parte degli Umanisti. Omero è uno degli autori antichi più letti e commentati ancora oggi nelle scuole, e questo la dice lunga su quanto le sue opere abbiano lasciato un segno indelebile nella letteratura di tutti i tempi.

Gli uomini sono tratti in inganno riguardo alla conoscenza delle cose visibili allo stesso modo di Omero, il quale fu il più sapiente tra tutti gli Elleni. Infatti dei bambini che uccidevano pidocchi lo trassero in inganno dicendogli: ciò che abbiamo visto e abbiamo preso lo lasciamo, ciò che non abbiamo visto né preso lo portiamo. (Eraclito)

Omero: lingua e stile

In ambedue i poemi attribuibili ad Omero sono stati riscontrati uno stile ed un linguaggio comuni. La lingua utilizzata è il dialetto ionico, con qualche idioma appartenente al dialetto eolico. Il linguaggio utilizzato da Omero è frutto di una mescolanza tra dialetti che non trova riscontro nella lingua tipica di quel periodo storico: si ipotizza quindi che si tratta di una invenzione artistica. Anche lo stile presenta elementi tipici che si fondano su una tradizione letteraria colta e raffinata: ad esempio è molto frequente l'uso di ripetizioni o di similitudini.

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