Charles Péguy

Charles Péguy

Charles Péguy

Biografia Dal socialismo al cattolicesimo

Charles Péguy nasce il 7 gennaio del 1873 a Orléans, in Francia. Brillante saggista, drammaturgo, poeta, critico e scrittore francese, è considerato un punto di riferimento del cristianesimo moderno, quello più aperto e illuminato che lo ha riscoperto dopo la sua morte, nonostante il suo atteggiamento critico nei confronti dell'autoritarismo papale.

Il piccolo Charles nasce e cresce in una famiglia di umili origini, in piena campagna, abituata a vivere del proprio duro lavoro. Il padre, Désiré Péguy, è un falegname, ma muore a causa delle ferite riportate durante il conflitto franco-prussiano, pochi mesi dopo la nascita del suo primogenito, Charles, appunto. La madre, Cécile Quéré, deve imparare un mestiere e si mette a fare l'impagliatrice di sedie, così come la nonna, la quale segue il suo esempio. È con queste due figure materne che Péguy trascorre gli anni della giovinezza, dandosi da fare in aiuto della madre e della nonna, tagliando gli steli di paglia per il lavoro, battendo la segale con il maglio e imparando i rudimenti del lavoro manuale. Dalla nonna inoltre, analfabeta ma narratrice di storie di discendenza orale appartenenti alla tradizione contadina, il giovane Charles impara la lingua francese.

All'età di sette anni viene iscritto a scuola, dove apprende anche del catechismo grazie agli insegnamenti del suo primo maestro, monsieur Fautras, definito dal futuro scrittore come un uomo "dolce e grave". Nel 1884 ottiene la licenza elementare.

Theophile Naudy, l'allora direttore dell'istituto magistrale, preme per far sì che Charles prosegua gli studi. Con una borsa di studio riesce ad iscriversi al liceo inferiore e nel 1891 sempre grazie ad un finanziamento municipale, passa al liceo Lakanal di Parigi. Il momento per il giovane e brillante Péguy è propizio e decide di prendere parte al concorso per essere ammesso all'università. Bocciato però si arruola per il servizio di leva, presso il 131° reggimento di fanteria.

Nel 1894, al suo secondo tentativo, Charles Péguy entra all'École Normale. L'esperienza è fondante per lui: dopo aver ammirato i classici greci e latini, durante l'esperienza liceale, ed essersi avvicinato allo studio del cristianesimo, il brillante studioso si infatua letteralmente delle idee socialiste e rivoluzionarie di Proudhon e Leroux. Ma non solo. In questo periodo egli incontra e frequenta il socialista Herr, il filosofo Bergson, ma soprattutto comincia a convincersi di essere ormai culturalmente pronto per mettersi a scrivere, per lavorare a qualcosa di suo, di importante.

Ottiene prima la licenza in lettere e poi, nell'agosto del 1895, il baccalaureato in scienze. Tuttavia, passati circa due anni, abbandona l'università e rientra ad Orléans, dove comincia a scrivere un dramma su Giovanna d'Arco, il quale lo impegna per circa tre anni.

Il 15 luglio del 1896 muore Marcel Baudouin, suo amico fraterno. Charles Péguy decide di aiutare la sua famiglia e si innamora di Charlotte, la sorella dell'amico, che sposa nell'ottobre del 1897. L'anno dopo arriva già il primo figlio, Marcel, cui seguono Charlotte nel 1901, Pierre nel 1903, e Charles-Pierre, l'ultimo ad arrivare, il quale nasce poco dopo la morte dello scrittore, nel 1915.

Nel 1897 Péguy riesce a pubblicare "Giovanna D'Arco", ma viene completamente ignorato da pubblico e critica. Il testo vende appena una copia. Tuttavia in esso è condensato tutto il pensiero del Péguy di quegli anni, impegnato e impregnato di socialismo, concepito però in vista di un desiderio e di una volontà tutta rivolta verso una salvezza radicale, in cui ci sia posto per tutti. La stessa Giovanna D'Arco che descrive nella sua opera è paradigmatica: in lei, il bisogno di una salvezza assoluta che il giovane autore cerca e pretende dalla propria fede politica.

In questo periodo, va aggiunto, mentre insegna e si dà da fare politicamente, Charles Péguy prende anche una posizione attiva nel famoso "caso Dreyfus", difendendo l'ufficiale ebreo dello stato francese, il quale viene accusato ingiustamente di spionaggio per favorire i tedeschi.

Il fervore socialista di Péguy si spegne. Il giorno 1 maggio del 1898, a Parigi, fonda la "Libreria Bellais" nei dintorni della Sorbona e nella cui esperienza investe forze fisiche ed economiche, compresa la dote della moglie. Il progetto però, fallisce in poco tempo.

Fonda allora la rivista "Cahiers de la Quinzaine", volta a ricercare e mettere in luce nuovi talenti letterari, pubblicando le loro opere. È l'inizio della sua strada editoriale, la quale si incrocia anche con altri esponenti di spicco della cultura letteraria e artistica francese di quegli anni, come Romain Rolland, Julien Benda e André Suarès. La rivista dura tredici anni ed esce ogni quindici giorni, per un totale di 229 numeri e con uscita d'esordio datata 5 gennaio 1900.

Nel 1907 Charles Péguy si converte al cattolicesimo. E così ritorna sul dramma su Giovanna d'Arco, cominciando una febbrile riscrittura, la quale dà vita ad un vero e proprio "mistero", come viene scritto nei "Cahiers" del 1909, e questo nonostante il silenzio del pubblico il quale, dopo un breve e iniziale interesse, sembra non gradire più di tanto l'opera dell'autore.

Péguy però va avanti. Scrive altri due "misteri": "Il Portico del mistero della seconda virtù", datato 22 ottobre 1911, e "Il mistero dei Santi Innocenti", del 24 marzo 1912. I libri non si vendono, gli abbonati della rivista calano e il fondatore dei "Cahiers", si trova in difficoltà. Inviso ai socialisti per la sua conversione, non fa breccia nemmeno nel cuore dei cattolici, i quali gli rimproverano alcune scelte di vita sospette, come quella di non aver battezzato i figli, per venire incontro ai voleri della moglie.

Nel 1912 il figlio minore Pierre si ammala gravemente. Il padre fa il voto di andare in pellegrinaggio a Chartres, in caso di guarigione. Questa arriva e Péguy compie un cammino di 144 chilometri in tre giorni, fino alla cattedrale di Chartres, in piena estate. È la sua più grande dimostrazione di fede.

Nel dicembre del 1913, ormai scrittore cattolico, scrive un poema enorme, che sconcerta pubblico e critica. Si intitola "Eve", ed è composto da 7.644 versi. Quasi contemporaneamente uno dei suoi saggi più polemici e brillanti vede la luce: "Il denaro".

Nel 1914 scoppia la Prima Guerra Mondiale. L'autore si arruola volontario e il 5 settembre 1914, il primo giorno della famosa e sanguinosa battaglia della Marna, Charles Péguy muore, colpito proprio al fronte.

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