Ultimi commenti alle biografie - pagina 21

Mercoledì 3 gennaio 2024 13:04:04 Per: Marco Liorni

Bravo! Almeno lui parla correttamente italiano, e’ gentile ed educato e non sbecera come un pesciaiolo per quasi un’ora.

Da: Alessandro

Martedì 2 gennaio 2024 22:40:26 Per: Niccolò Moriconi

Ciao Ultimo.
Spero che tu legga questo messaggio.
Sono Giusy, la mamma di una ragazza che il 24/04/2024 compirà 18 anni.
Poiché sei il suo cantante preferito mi piacerebbe farle una sorpresa, se fosse possibile entrare negli studi di registrazione, oppure un tuo video messaggio dove gli fai gli auguri di compleanno. Il 9 giugno siamo al tuo concerto a Napoli.
Ti ringrazio, intanto, se riuscirai a trovare un momento per leggere questo messaggio, e a fare ancora più felice la mia ragazza.
Giusy

Da: Giusy

Martedì 2 gennaio 2024 14:29:45 Per: Ed Sheeran

Ciao Edward mi chiamo Sefora. sono italiana sono una tua fan, amo molto la, tua musica, e penso che seo una persona gentile e molto simpatica.. Da poco ho cominciato a miseguirti sui social e mi sono accorta che cii sono tanti profili falsi. Questi impostori usano il tuo nome e la tua immagine per rubare soldi ai tuoi fan vendendo false carte fan o biglietti di concerti privati o promettendo un incontro con te. Io spero che qualcuno prenda dei provvedimenti perche queste persone potrebbero rovinare la tua immagine. Ciao Sefora

Da: Sefora

Lunedì 1 gennaio 2024 18:13:02 Per: Gerry Scotti

Caro.. Zio Gerry... complimenti per il programma di canale 5 " IO CANTO GENERATION"... Grazie all' autore Roberto Cenci.. che ha ideato questo talent... a favore del bel canto.. Grazie a te Zio Gerry che con grande simpatria e maestria hai condotto queste serate coinvolgendo famiglie e tante persone... Benvengano questi programmi che educano all' ascolto.. allo stare insieme all' armonia e che donano emozioni a tutti... in questo mondo ormai privo di sentimenti... Sono stati momenti unici.. perché la musica ha un linguaggio universale.. unisce tutti in questi tempi difficili dove regna individualismo e indifferenza e non c'è tempo di comunicare.. Ecco che allora la Musica riesce ad abbattere ogni barriera... Un grande abbraccio... una tua simpatizzante... che ama il canto.. la musica e cantare in coro,.. ti aspettiamo al villaggio Flover 🎹🎼🌲💫Stella

Da: Stella

Domenica 31 dicembre 2023 20:37:47 Per: Vladimir Putin

Personaggio che ha stravolto la democrazia prendendo il potere con elezioni farsa perché ampiamente pilotate, in sostanza un colpo di stato. Sta cercando di riprendersi con la forza i paesi usciti dal blocco sovietico con la complicità sottobanco deli statunitensi, altro paese ostile ad un mondo pacifico. Stanno prendendo l'Ucraina e ci riusciranno prima o poi perché i 'signori' degli usa fanno finta di appoggiare quel paese dopo averlo aizzato ben bene facendo loro false promesse; tutto ciò per indebolire economicamente e politicamente l'Europa intera in quanto possibile antagonista economica nello scacchiere mondiale. Purtroppo invadere l'Ucraina sarà solo il primo passo per riprendersi tutti i paesi ex unione sovietica di cui sono già note le minacce. Personaggio squallido e probabilmente a capo di organizzazioni mafiose russe; non a caso era amico di un certo personaggio italiano morto, capo della criminalità organizzata ovverossia mafia, ma con una famiglia che seguirà le sue orme. L'unica prospettiva per noi europei e gli altri paesi del mondo a cui interessa mantenere la coesistenza pacifica sarebbe l'eliminazione fisica di questo tizio tanto malato di megalomania e senza scrupoli.

Da: Rocco

Domenica 31 dicembre 2023 15:43:41 Per: Giorgia Meloni

Giulia. Calato il sipario sulla triste vicenda di Giulia Cecchettin, la giovane trucidata barbaramente da chi diceva di amarla, ci pensano i femminicidi pressoché quotidiani a tener viva l’attenzione su un fenomeno che sta diventando endemico nel nostro paese. Come accade sempre, anche sul caso di Giulia non sono mancate le polemiche, le speculazioni degli opportunisti e gli sproloqui degli avvoltoi della politica capaci di volare basso perfino sul cadavere di una innocente, vittima della sua bontà. Abbiamo visto di tutto. Si è portata in TV gente che non sapeva cosa dire, ma che ha colto volentieri l’occasione per “apparire”. Se cani e gatti parlassero, zelanti giornalisti avrebbero intervistato anche loro. Un quadro desolante che è stato completato dal comportamento egoistico di chi ha approfittato dell’occasione per reclamare finanziamenti statali o per denigrare una volta di piu’ l’operato del governo. Non è andata meglio con certi talk shows televisivi che hanno visto qualche politicante di bassa statura e alcuni dei salottieri di professione osare manipolare i fatti a loro tornaconto politico riuscendo solo a mostrare un’indubbia capacità da contorsionisti del pensiero e della parola. Qualcuno di loro ha addirittura avuto l’irriverenza di farlo mentre fingeva di stigmatizzare l’odio e l’inganno subdolo di un assassino che, mascherato da “bravo ragazzo”, ha macellato senza pietà una giovane che si apprestava a spiccare il volo nella vita. Per qualche giorno, l’interesse generale si è spostato anche su di lui, un reo confesso, complessato e senza carattere che, per quello che ha fatto, non avrebbe meritato l’attenzione che ha avuto. Stampa e TV non ci hanno fatto mancare neppure i soliti cervelloni che si sono prodigati per ore a pontificare su questa vicenda straziante. Ci hanno subissato di chiacchiere mentre evitavano accuratamente di toccare argomenti scomodi come il dissesto della famiglia e della società italiane che, piaccia o no, vanno a briglia sciolta con le conseguenze che abbiamo tutti sotto gli occhi. Si è volutamente scansato il pericolo di parlarne per non suggerire soluzioni sgradite ai piu’ che, per forza di cose, sarebbero apparse come autocritica. Un minimo di onestà avrebbe richiesto che si riconoscesse che per troppo tempo la politica italiana ha lavorato alacremente alla demolizione di tutti quei valori etici e sociali che, avendo un carattere universale, di regola fungono da guida e fondamento di ogni organizzazione umana degna di questo nome. In fondo, lo spettacolo cui abbiamo assistito è stato, e continua ad essere, quello di una società che, pur ribollendo di sincera indignazione, sta semplicemente tentando di difendere se stessa nascondendo sotto la sabbia i suoi errori. Da piu’ di un decennio, si parla solo di diritti, mai di doveri, trasmettendo cosi’ un’idea distorta della libertà che una politica indolente e permissiva ha contribuito a far degenerare in anarchia totale. Privati della guida amorevole ma ferma della famiglia e di un sano insegnamento civico della scuola, due istituzioni che dovrebbero inculcare nei giovanissimi il rispetto di sé, degli altri, della cosa pubblica e delle leggi, i nostri giovani crescono convinti di avere soltanto diritti senza limiti. La “famiglia”, come stiamo imparando a conoscerla oggi, si è trasformata in qualcosa di indefinibile tanto se ne sono intricati i legami con due padri, 2 o perfino 3 madri, fratellastri veri o imprecisabili perché figli della madre e del nonno del fratellino. Spesso questa folla di nuovi “genitori”, è assente per svariati motivi piu’ o meno giustificabili. Non si ha tempo per occuparsi dei figli. Ne consegue una moderna forma di abbandono irreprensibile dal punto di vista aridamente legale che fa comodo per tutti. Si mettono al mondo figli e, esauriti i brevi congedi maternità e paternità, si lasciano alle cure dei nonni nel migliore dei casi o di badanti remunerate che prosciugano interamente uno degli stipendi dei genitori. Questo comportamento irrazionale, giustificato solo da un egoismo dominante, genera rimorso e spinge i “colpevoli” a compensare con un’accondiscendenza eccessiva. Le nuove generazioni piu’ agiate vengono cresciute nell’ovatta mentre le meno fortunate, per pareggiare, si arrogano il diritto di delinquere pur di tenere il passo della scarpa o della maglietta firmata. Queste consuetudini si stanno radicando nel nostro paese e provocano la reazione rabbiosa e inconsapevole soprattutto degli adolescenti che si affacciano alla vita impreparati alle difficoltà e con sotto gli occhi modelli di sola apparenza fasulla da raggiungere ad ogni costo e di trasgressioni blandamente punite o ampiamente tollerate. Una vera diseducazione che produce comportamenti asociali e irrispettosi di tutto e di tutti che, giorno dopo giorno, si caricano di sempre maggiore violenza. La “protesta” é raramente individuale, quasi sempre si ha bisogno del gruppo perché il singolo, da solo, non ha la tempra necessaria all’azione. Il governo sta tentando di mettere riparo a questa situazione ma, per restaurare valori che implicano riforme radicali ci vogliono anni ed è indispensabile la collaborazione di tutti proprio perché non sono né di destra, né di sinistra. Sono valori di civiltà per i quali non è ammesso l’ostruzionismo politico a priori. Imporre l’osservanza delle leggi, il rispetto e la disciplina non è sinonimo di fascismo, ma di comunità socialmente e concordemente organizzata. Sull’argomento non è stata detta una sola parola, né suggerita la benché minima idea che potesse aiutare a trovare una soluzione. Al contrario, con grande sussiego sono state profferite unicamente opinioni personali scontate. Nessuno ha focalizzato l’attenzione sulla necessità impellente di ricostruire da zero la nostra convivenza civile. Le condizioni attuali stravolgono chi ha un carattere debole ed è come una piantina rampicante che per crescere bene ha il bisogno assoluto di un tutore che la sorregga e la indirizzi. Non si vuole ammettere che stiamo defraudando i nostri figli dei supporti indispensabili allo sviluppo corretto della loro personalità in formazione. Li defraudiamo quando li priviamo della costante, attenta, amorevole e severa attenzione dei genitori. Non li aiutiamo lasciandoli senza una sana educazione civica scolastica a cominciare dal piccolo dettaglio non trascurabile dell’abbigliamento. Sminuiamo ai loro occhi l’autorevolezza delle istituzioni quando permettiamo che imbrattino i muri della scuola senza imporre che li ripuliscano. Latitante è anche il buon esempio che dovrebbe facilitare la trasmissione alle nuove generazioni di valori basilari come il senso del rispetto. Con aria confusa, intellettuali, pedagoghi, giornalisti e politici sottolineano timidamente l’impellente bisogno di intervenire. Qualcuno ha avuto la brillante, ridicola e quanto mai balzana idea di creare corsi di “educazione sentimentale” nelle scuole. E’ un comodo ripiego che non merita commenti. Nessuno osa minare alla base il disordine stabilito che, folli a parte, porta molti dei deboli e degli incapaci, che noi stessi creiamo, al femminicidio. Le libertà e la grande emancipazione che le nostre donne sono riuscite coraggiosamente a conquistare frustrano l’uomo che non riesce a tenere il passo. Sentendosi umiliato dalla forza di volontà, dall’ intraprendenza e dalla riuscita della sua compagna di vita, rifiuta di riconoscere in lei qualità che lui non possiede. Dapprima inconsciamente reagisce cercando di imporre divieti in nome di un amore che amore non è. Iniziano le litigate, i toni si fanno sempre piu’ accesi tanto da spingere la donna a minacciare l’abbandono. In certi casi, il complessato arriva ad usare l’unico vantaggio di cui dispone: la forza fisica che usa alternandola alle profferte d’amore, alle richieste di perdono e alle promesse di “non rifarlo mai piu” che non sarà in grado di mantenere. Il complesso di inferiorità nei confronti di una compagna che lo surclassa diventa un tarlo continuo che lo porterà, in casi estremi, alla decisione assurda e inconsulta di volersi liberare per sempre della causa quotidiana del suo malessere. Questo tipo di uomo nasce da un carattere debole e poco reattivo, ma anche da una crescita sbagliata. Sembrava che, al di là della pietà e dell’indignazione per il caso di Giulia, ci fosse un reale risveglio delle coscienze che avrebbe potuto generare una forte volontà di un cambiamento reale ed efficace. Pare che non sia cosi’. L’educazione alla pazienza, alla volontà, alla costanza, al rispetto e al sacrificio, componenti essenziali della riuscita, costerebbe rinunce e sacrifici per troppi. Riportare in auge il dimenticato senso delle responsabilità sarebbe la chiave di volta capace di fornire all’individuo di qualsiasi nazionalità o colore una inconsapevole ma validissima direttiva di vita. E’ vero che in altri paesi non va meglio, purtroppo è vero anche che l’Italia si distingue per il continuo e rumorosamente festoso banchetto al quale partecipano come invitati d’onore la maleducazione, la strafottenza, l’individualismo sfrenato, la gazzarra politica e l’anarchia totale e al quale i posti d’onore sono riservati alla violenza che ha come dirimpettaio la truffa. Ridimensioniamo tutto questo e ridurremo drasticamente il numero dei femminicidi… e non solo.

BUON LAVORO E BUON ANNO A TUTTI. LUNGA VITA E TANTA FORZA ALLA PRESIDENTE MELONI E A TUTTI I SUOI COLLABORATORI.

Da: Anna

Domenica 31 dicembre 2023 14:27:46 Per: Alfonso Signorini

Nella puntata del g f del 30 dicembre si vede benissimo la bea che prende per il collo garibaldi. nessuno ha detto niente. se questa cosa l'avesse fatta varrese alla bea sarebbe venuto giù il mondo. come al solito due metri due misure.

Da: Emanuela

Sabato 30 dicembre 2023 19:20:20 Per: Marco Liorni

… professionale, simpatico, educato, gentile, fine, vero… dovrebbe condurre tutto l’anno!

Da: Quirina

Venerdì 29 dicembre 2023 20:57:22 Per: Lilli Gruber

Giulia.
Calato il sipario sulla triste vicenda di Giulia Cecchettin, la giovane trucidata barbaramente da chi diceva di amarla, ci pensano i femminicidi pressoché quotidiani a tener viva l’attenzione su un fenomeno che sta diventando endemico nel nostro paese. Come accade sempre, anche sul caso di Giulia non sono mancate le polemiche, le speculazioni degli opportunisti e gli sproloqui degli avvoltoi della politica capaci di volare basso perfino sul cadavere di una innocente, vittima della sua bontà. Abbiamo visto di tutto. Si è portata in TV gente che non sapeva cosa dire, ma che ha colto volentieri l’occasione per “apparire”. Se cani e gatti parlassero, zelanti giornalisti avrebbero intervistato anche loro. Un quadro desolante che è stato completato dal comportamento egoistico di chi ha approfittato dell’occasione per reclamare finanziamenti statali o per denigrare una volta di piu’ l’operato del governo. Non è andata meglio con certi talk shows televisivi che hanno visto qualche politicante di bassa statura e alcuni dei salottieri di professione osare manipolare i fatti a loro tornaconto politico riuscendo solo a mostrare un’indubbia capacità da contorsionisti del pensiero e della parola. Qualcuno di loro ha addirittura avuto l’irriverenza di farlo mentre fingeva di stigmatizzare l’odio e l’inganno subdolo di un assassino che, mascherato da “bravo ragazzo”, ha macellato senza pietà una giovane che si apprestava a spiccare il volo nella vita. Per qualche giorno, l’interesse generale si è spostato anche su di lui, un reo confesso, complessato e senza carattere che, per quello che ha fatto, non avrebbe meritato l’attenzione che ha avuto. Stampa e TV non ci hanno fatto mancare neppure i soliti cervelloni che si sono prodigati per ore a pontificare su questa vicenda straziante. Ci hanno subissato di chiacchiere mentre evitavano accuratamente di toccare argomenti scomodi come il dissesto della famiglia e della società italiane che, piaccia o no, vanno a briglia sciolta con le conseguenze che abbiamo tutti sotto gli occhi. Si è volutamente scansato il pericolo di parlarne per non suggerire soluzioni sgradite ai piu’ che, per forza di cose, sarebbero apparse come autocritica. Un minimo di onestà avrebbe richiesto che si riconoscesse che per troppo tempo la politica italiana ha lavorato alacremente alla demolizione di tutti quei valori etici e sociali che, avendo un carattere universale, di regola fungono da guida e fondamento di ogni organizzazione umana degna di questo nome. In fondo, lo spettacolo cui abbiamo assistito è stato, e continua ad essere, quello di una società che, pur ribollendo di sincera indignazione, sta semplicemente tentando di difendere se stessa nascondendo sotto la sabbia i suoi errori. Da piu’ di un decennio, si parla solo di diritti, mai di doveri, trasmettendo cosi’ un’idea distorta della libertà che una politica indolente e permissiva ha contribuito a far degenerare in anarchia totale. Privati della guida amorevole ma ferma della famiglia e di un sano insegnamento civico della scuola, due istituzioni che dovrebbero inculcare nei giovanissimi il rispetto di sé, degli altri, della cosa pubblica e delle leggi, i nostri giovani crescono convinti di avere soltanto diritti senza limiti. La “famiglia”, come stiamo imparando a conoscerla oggi, si è trasformata in qualcosa di indefinibile tanto se ne sono intricati i legami con due padri, 2 o perfino 3 madri, fratellastri veri o imprecisabili perché figli della madre e del nonno del fratellino. Spesso questa folla di nuovi “genitori”, è assente per svariati motivi piu’ o meno giustificabili. Non si ha tempo per occuparsi dei figli. Ne consegue una moderna forma di abbandono irreprensibile dal punto di vista aridamente legale che fa comodo per tutti. Si mettono al mondo figli e, esauriti i brevi congedi maternità e paternità, si lasciano alle cure dei nonni nel migliore dei casi o di badanti remunerate che prosciugano interamente uno degli stipendi dei genitori. Questo comportamento irrazionale, giustificato solo da un egoismo dominante, genera rimorso e spinge i “colpevoli” a compensare con un’accondiscendenza eccessiva. Le nuove generazioni piu’ agiate vengono cresciute nell’ovatta mentre le meno fortunate, per pareggiare, si arrogano il diritto di delinquere pur di tenere il passo della scarpa o della maglietta firmata. Queste consuetudini si stanno radicando nel nostro paese e provocano la reazione rabbiosa e inconsapevole soprattutto degli adolescenti che si affacciano alla vita impreparati alle difficoltà e con sotto gli occhi modelli di sola apparenza fasulla da raggiungere ad ogni costo e di trasgressioni blandamente punite o ampiamente tollerate. Una vera diseducazione che produce comportamenti asociali e irrispettosi di tutto e di tutti che, giorno dopo giorno, si caricano di sempre maggiore violenza. La “protesta” é raramente individuale, quasi sempre si ha bisogno del gruppo perché il singolo, da solo, non ha la tempra necessaria all’azione. Il governo sta tentando di mettere riparo a questa situazione ma, per restaurare valori che implicano riforme radicali ci vogliono anni ed è indispensabile la collaborazione di tutti proprio perché non sono né di destra, né di sinistra. Sono valori di civiltà per i quali non è ammesso l’ostruzionismo politico a priori. Imporre l’osservanza delle leggi, il rispetto e la disciplina non è sinonimo di fascismo, ma di comunità socialmente e concordemente organizzata. Sull’argomento non è stata detta una sola parola, né suggerita la benché minima idea che potesse aiutare a trovare una soluzione. Al contrario, con grande sussiego sono state profferite unicamente opinioni personali scontate. Nessuno ha focalizzato l’attenzione sulla necessità impellente di ricostruire da zero la nostra convivenza civile. Le condizioni attuali stravolgono chi ha un carattere debole ed è come una piantina rampicante che per crescere bene ha il bisogno assoluto di un tutore che la sorregga e la indirizzi. Non si vuole ammettere che stiamo defraudando i nostri figli dei supporti indispensabili allo sviluppo corretto della loro personalità in formazione. Li defraudiamo quando li priviamo della costante, attenta, amorevole e severa attenzione dei genitori. Non li aiutiamo lasciandoli senza una sana educazione civica scolastica a cominciare dal piccolo dettaglio non trascurabile dell’abbigliamento. Sminuiamo ai loro occhi l’autorevolezza delle istituzioni quando permettiamo che imbrattino i muri della scuola senza imporre che li ripuliscano. Latitante è anche il buon esempio che dovrebbe facilitare la trasmissione alle nuove generazioni di valori basilari come il senso del rispetto. Con aria confusa, intellettuali, pedagoghi, giornalisti e politici sottolineano timidamente l’impellente bisogno di intervenire. Qualcuno ha avuto la brillante, ridicola e quanto mai balzana idea di creare corsi di “educazione sentimentale” nelle scuole. E’ un comodo ripiego che non merita commenti. Nessuno osa minare alla base il disordine stabilito che, folli a parte, porta molti dei deboli e degli incapaci, che noi stessi creiamo, al femminicidio. Le libertà e la grande emancipazione che le nostre donne sono riuscite coraggiosamente a conquistare frustrano l’uomo che non riesce a tenere il passo. Sentendosi umiliato dalla forza di volontà, dall’ intraprendenza e dalla riuscita della sua compagna di vita, rifiuta di riconoscere in lei qualità che lui non possiede. Dapprima inconsciamente reagisce cercando di imporre divieti in nome di un amore che amore non è. Iniziano le litigate, i toni si fanno sempre piu’ accesi tanto da spingere la donna a minacciare l’abbandono. In certi casi, il complessato arriva ad usare l’unico vantaggio di cui dispone: la forza fisica che usa alternandola alle profferte d’amore, alle richieste di perdono e alle promesse di “non rifarlo mai piu” che non sarà in grado di mantenere. Il complesso di inferiorità nei confronti di una compagna che lo surclassa diventa un tarlo continuo che lo porterà, in casi estremi, alla decisione assurda e inconsulta di volersi liberare per sempre della causa quotidiana del suo malessere. Questo tipo di uomo nasce da un carattere debole e poco reattivo, ma anche da una crescita sbagliata. Sembrava che, al di là della pietà e dell’indignazione per il caso di Giulia, ci fosse un reale risveglio delle coscienze che avrebbe potuto generare una forte volontà di un cambiamento reale ed efficace. Pare che non sia cosi’. L’educazione alla pazienza, alla volontà, alla costanza, al rispetto e al sacrificio, componenti essenziali della riuscita, costerebbe rinunce e sacrifici per troppi. Riportare in auge il dimenticato senso delle responsabilità sarebbe la chiave di volta capace di fornire all’individuo di qualsiasi nazionalità o colore una inconsapevole ma validissima direttiva di vita. E’ vero che in altri paesi non va meglio, purtroppo è vero anche che l’Italia si distingue per il continuo e rumorosamente festoso banchetto al quale partecipano come invitati d’onore la maleducazione, la strafottenza, l’individualismo sfrenato, la gazzarra politica e l’anarchia totale e al quale i posti d’onore sono riservati alla violenza che ha come dirimpettaio la truffa. Ridimensioniamo tutto questo e ridurremo drasticamente il numero dei femminicidi… e non solo.

Da: Anna

Venerdì 29 dicembre 2023 13:39:59 Per: Gerry Scotti

Buongiorno Gerry Scotti sono una donna disperata avrei bisogno di un aiuto da un uomo sincero e buono come te. Se ti arriva questo messaggio potresti gentilmente contattarmi? Ti ringrazio di cuore se troverai il tempo per scrivermi la mia mail è ------- grazie

Da: Barbara Mori