Bernard le Bovier de Fontenelle

Bernard le Bovier de Fontenelle

Bernard le Bovier de Fontenelle

Biografia

Bernard le Bovier de Fontenelle nasce l'11 febbraio del 1657 a Rouen, in Francia. È figlio della sorella del celebre drammaturgo Pierre Corneille e di un avvocato al Parlamento della Normandia. Dopo aver compiuto gli studi al Collège de Bourbon, il collegio gesuita della sua città natale, tra il 1665 e il 1673, viene indirizzato dal padre verso l'avvocatura, e per questo studia diritto.

Ben presto, però, si rende conto che quella non è la sua strada. Dopo aver perso la sola causa da lui sostenuta, sceglie di assecondare la propria passione per la letteratura. Grazie allo zio Thomas Corneille, che a Parigi dirige con Jean Donneau de Visé il "Mercure galant", Bernard viene associato al lavoro di redazione. È in questa occasione che ha l'opportunità di stampare le sue prime poesie, ancora ventenne.

Le prime opere

I suoi primi componimenti sono intitolati "Histoire de mes conquetes" e "L'amour noyé", anche se Bernard le Bovier de Fontenelle con il tempo impara a scrivere a proposito di qualunque argomento con una certa facilità.

Tra il 1678 e il 1679 porta a termine le sue prime opere, due tragedie, denominate "Bellérophon" (Bellerofonte) e "Psyché", che tuttavia vengono messe in scena con il nome di suo zio. Al 1680 risale, invece, la rappresentazione di "La comète", una commedia in un atto tramite cui Fontenelle attacca, qualche anno prima di Pierre Bayle, le credenze popolari ingenue, i Rosacroce e gli astrologi.

Un anno più tardi viene rappresentata, infine, la tragedia "Aspar", che tuttavia non ottiene gli stessi riscontri positivi. Anzi, viene subissata di fischi.

Il trasferimento a Parigi

Dal 1685 in avanti Bernard le Bovier de Fontenelle decide di stabilirsi a Parigi, anche per godersi l'amicizia con un suo compaesano, l'Abbé de Saint-Pierre. Inoltre, approfondisce la conoscenza con il matematico Pierre Varignon e lo storico René-Aubert de Vertot. Già un paio di anni prima, per altro, Fontenelle aveva ottenuto un notevole successo grazie alla pubblicazione dei "Nouveaux dialogues des morts".

Nel 1686, poi, dà alle stampe la "Relation curieuse de l'ile de Borneo" sulle "Nouvelles de la Rèpublique des Lettres", prima di pubblicare l'"Histoire des Oracles" e la rielaborazione del "De oraculis Ethnicorum", di Anton van Dale.

Fontenelle era assiduo frequentatore del salotto di Madame de Tencin, dove era considerato un filosofo principe. Una sera Madame de Tencin gli pose questa strana domanda: «Che differenza trovate tra me e il mio orologio?» Fontenelle, senza scomporsi, le rispose galantamente: «Cara signora, l'orologio ci ricorda le ore, mentre voi ce le fate dimenticare.»

L'opera più celebre

Allo stesso periodo, per altro, risale l'opera che viene considerata il suo vero capolavoro, vale a dire le "Conversazioni sulla pluralità dei mondi" (Entretiens sur la pluralité des mondes), in cui manifesta la propria opinione a proposito della possibilità che anche gli altri pianeti che fanno parte del sistema solare siano abitati. Fontenelle illustra quelle che immagina come le civiltà di Saturno, di Venere e di Mercurio. Fino alla fine del Settecento questo sarà il romanzo di fantascienza dedicato ai mondi extraterrestri più popolare.

La Disputa tra gli Antichi e i Moderni

Dopo avere scritto i "Doutes sur le système psyisique des causes occasionelles", in cui espone le proprie critiche a Nicolas Malebranche, Fontenelle si schiera con Charles Perrault in occasione della Disputa tra gli Antichi e i Moderni. Sostiene questi ultimi contro gli Antichi, per cui parteggiano invece Jean Racine e Nicolas Boileau.

Sul tema interviene, nel 1688, con la "Digression sur les Anciens et les Modernes".

Il nuovo secolo

Dopo aver fatto apparire nel giornale di Bayle il proprio "Eloge de Pierre Corneille", viene eletto membro dell'Académie Française. Sul finire del secolo, Bernard le Bovier de Fontenelle entra a far parte anche dell'Acadèmie des Sciences, consesso di cui diventa segretario perpetuo a partire dal 1699 (mantiene tale incarico per oltre quarant'anni).

Fontenelle diventa, così, il biografo ufficiale degli accademici che via via decedono. In più si occupa di illustrare gli studi che anno dopo anno vengono condotti nell'Accademia.

All'inizio del XVIII secolo Bernard viene nominato membro dell'Académie des inscriptions et belles-lettres. Poi entra anche nell'Accademia delle Scienze di Berlino, nella Royal Society di Londra come membro onorario e nell'Accademia dell'Arcadia di Roma.

Nel 1724 viene pubblicata una riedizione delle sue opere che include anche tre brevi componimenti di carattere filosofico: "Sull'origine dei miti", "La felicità" e "L'esistenza di Dio". Nel 1727 Fontenelle porta a termine gli "Elementi della geometria dell'infinito", seguiti un decennio e mezzo più tardi dalle "Riflessioni sulla poetica" (1742).

Ci sono tre cose che ho amato ma non ho mai capito. L'arte, la musica e le donne. (FONTENELLE)

Gli ultimi anni

Nel 1752 pubblica "Teoria dei vortici cartesiani", opera conclusa alla veneranda età di novantacinque anni.

Celebre per i suoi aforismi e sensibile al piacere del successo, ma non al punto di preferire la gloria alla serenità d'animo, Bernard le Bovier de Fontenelle muore senza dolore e senza malattia, poche settimane prima di compiere cento anni, il 9 gennaio del 1757 a Parigi.

Aforismi di Bernard le Bovier de Fontenelle

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