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Biografieonline non ha contatti diretti con Alan Greenspan. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Alan Greenspan.

Martedì 31 dicembre 2013 15:16:19

Mi piacerebbe precisare alcuni punti su questa agiografia biografia.

Punto primo: 'Enigmatica chiarezza di pensiero'.
Se una persona è chiara, allora non può essere enigmatica. L'Enigmatica Chiarezza non può essere una dote. E' un po' come dire: 'Tizio è proprio un bravo cattivo ragazzo'. Se uno chiama la propria ambiguità chiarezza, e se ne vanta, allora è un emerito imbecille. Attributo perfettamente indicativo delle doti di economista di Alan Greenspan (d'ora in avanti, affettuosamente, Al), data la sua enorme responsabilità nella crisi. E, a quanto pare, aggettivo indicativo anche dell'autore della biografia in questione, che considera l'Enigmatica Chiarezza una qualità, anzi, addirittura il suo “punto di forza”. Cita pure economisti come Paul Krugman ('Sono preoccupato quando comincio a capire quel che dice Greenspan'), acerrimo nemico di Al, che dubito sottendesse un complimento alla rara quanto divina dote dell'Enigmatica Chiarezza.

Punto secondo: l'abilità di Al come timoniere dell'economia americana.
Al è stato uno dei maggiori colpevoli della crisi del 2008, per via della sua politica economica volta alla sola deregolamentazione finanziaria. Nello specifico, deregolamentazione degli strumenti finanziari derivati (che hanno cominciato ad affacciarsi nel mondo della finanza negli anni '90).
Secondo l'autore, Al era molto ben voluto dagli intervistati. Il 96 % degli uomini d'affari era favorevole alla sua rielezione. Per l'appunto, uomini d'affari, per cui in generale (almeno per il 96 % dei casi) vale la seguente equazione 'uomo d'affari' = 'ricco'. Sì, proprio così. Il buon vecchio Al era così ben voluto dagli uomini d'affari perché permetteva loro di potersi arricchire ulteriormente a scapito di tutti, senza alcun limite normativo.

Punto terzo: i super-poteri di Al
Pare che Al, secondo un ex-membro del Congresso, potesse sapere 'quante migliaia di bulloni sono stati usati in una Chevrolet e che cosa succede all'economia nazionale se ne togli tre'. Un vero peccato quindi che non sia riuscito a prevedere e prevenire la crisi del 2008. Forse il suo super-potere riguarda solo i bulloni...

Punto quarto: Al l'innovatore
L'autore sostiene che nonostante Al sia sempre stato bollato come un conservatore, in realtà si un grande innovatore, perché:
a) Ha riconosciuto l'importanza del fenomeno internet
b) Ha attribuito alla ricerca tecnologica i forti aumenti di produttività
c) Ha favorito la deregolamentazione del sistema finanziario prima ancora che fosse approvato dal Congresso.
Diciamo che per il punto 'a' e il punto 'b' è sufficiente leggere delle semplici statistiche. Per il punto 'c' è sufficiente essere degli idioti per poter attribuire la deregolamentazione all'innovazione. Tutte le crisi finanziarie hanno avuto la deregolamentazione come comune denominatore. Ne consegue che la deregolamentazione non è un fattore di innovazione. Peraltro, meno Stato, meno tasse è lo slogan dei repubblicani, identificati come il partito conservatore in America.

Nutro ancora qualche speranza che questa biografia sia in realtà una parodia, perché altrimenti mi vedo costretto a consigliare vivamente all'autore di questa biografia di informarsi meglio sulle cose prima di renderle di pubblico dominio.

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