Pensione
Messaggio per Bruno Vespa
Mercoledì 27 ottobre 2021 22:19:53
Egregio dottor Vespa, spero che Lei con la sua prestigiosa trasmissione Porta a Porta possa dare voce al un umile cittadino.
Premesso che il sottoscritto (docente) con 42, 5 anni di contributi maturati al 31-12- 2022 e 62 anni di età, non posso andare in pensione il prossimo anno, solo perché nato ne '60, mentre quelli nati nel 59 possono andarsene con soli 38 anni di contributi.
Questa è una proposta iniqua, fortemente sbilanciata verso l'età noon si tiene oer niente conto dell'anzianità contributiva.
UNA COSA INSENSATA, UNA VERA INGIUSTIZIA...
Mi permetto umilmente di condividere una mia
P R O P O S T A
di
DISSOLVENZA PENSIONISTICA - QUOTA 100 Tale idea si propone come finalità l’avviamento in quiescenza attraverso una modalità temporale progressiva con conseguenti benefici per il docente, il MIUR, l'INPS e soprattutto gli stakeholder. La proposta di fattibilità, da sottoporre ad una seria e attenta valutazione sociale ed economica, nello specifico fa riferimento ai docenti di Istruzione Secondaria, ma potrebbe esser applicata a tutto il personale docente di ogni ordine e grado (eventualmente essere estesa al personale ATA e a tutto il Pubblico impiego con le opportune modifiche). Raggiunta quota 100, senza alcun vincolo d'età o di servizio, (per evitare di incorrere a penalità di natura soprattutto economica), si propone la possibilità al docente di rimanere in servizio, su base volontaria, per altri 2 anni raggiungendo la quota 104. 1- Primo anno (Raggiungimento della quota 102) Si applicherebbe una riduzione oraria di 6 ore, passando da 18 a 12 ore settimanali di servizio, distribuite su 4 giornate lavorative settimanali anziché 5, percependo lo stipendio per 12 (2/3) ore lavorative, con i contributi previdenziali su 12 ore e un assegno pensionistico a compensazione delle 6 ore di riduzione delle ore lavorative (1/3) da parte dell’INPS e la liquidazione di 1/3 del TFS o TFR entro i primi 6-12 mesi max; Nota: Per 3 docenti della stessa disciplina, che scegliessero l’opzione “dissolvenza”, si formerebbe n. 1 cattedra oraria intera (6×3=18 ore =cattedra) con la possibilità di assunzione in ruolo. 2- Secondo anno (Raggiungimento della quota 104) Si applicherebbe una riduzione oraria di 12 ore, passando da 18 a 6 ore settimanali di servizio, distribuite su 2 giornate lavorative settimanali, (concertate magari con gli organi preposti dell’istituto scolastico di appartenenza, a seconda delle necessità, per es. tutoraggio ai docenti neoassunti, funzione di collaborazione con il Dirigente scolastico, continuità didattica per le classi di Esami di Stato, ecc.) ricevendo lo stipendio per 6 (1/3) ore lavorative, con i contributi previdenziali su 6 ore, un assegno pensionistico a compensazione delle 12 ore di riduzione delle ore lavorative (2/3) da parte dell’INPS e la liquidazione dell’ulteriore 1/3 del TFS o TFR entro i primi 6-12 mesi max; Nota: Anche al secondo anno, per 3 docenti della stessa disciplina, che scegliessero l’opzione “dissolvenza”, si formerebbe n. 1 cattedra oraria intera (6×3=18 ore =cattedra) con la possibilità di ulteriori assunzioni in ruolo. 3- Terzo anno Pensione al 100% e liquidazione entro 6-12 mesi del rimanente 1/3 del TFS o TFR. Ciò consentirebbe di percepire entro tre anni l’intero ammontare del TFS o TFR contro gli attuali tempi di attesa per la liquidazione.
Grazie per l'attenzione
Paolo Ceravolo
Premesso che il sottoscritto (docente) con 42, 5 anni di contributi maturati al 31-12- 2022 e 62 anni di età, non posso andare in pensione il prossimo anno, solo perché nato ne '60, mentre quelli nati nel 59 possono andarsene con soli 38 anni di contributi.
Questa è una proposta iniqua, fortemente sbilanciata verso l'età noon si tiene oer niente conto dell'anzianità contributiva.
UNA COSA INSENSATA, UNA VERA INGIUSTIZIA...
Mi permetto umilmente di condividere una mia
P R O P O S T A
di
DISSOLVENZA PENSIONISTICA - QUOTA 100 Tale idea si propone come finalità l’avviamento in quiescenza attraverso una modalità temporale progressiva con conseguenti benefici per il docente, il MIUR, l'INPS e soprattutto gli stakeholder. La proposta di fattibilità, da sottoporre ad una seria e attenta valutazione sociale ed economica, nello specifico fa riferimento ai docenti di Istruzione Secondaria, ma potrebbe esser applicata a tutto il personale docente di ogni ordine e grado (eventualmente essere estesa al personale ATA e a tutto il Pubblico impiego con le opportune modifiche). Raggiunta quota 100, senza alcun vincolo d'età o di servizio, (per evitare di incorrere a penalità di natura soprattutto economica), si propone la possibilità al docente di rimanere in servizio, su base volontaria, per altri 2 anni raggiungendo la quota 104. 1- Primo anno (Raggiungimento della quota 102) Si applicherebbe una riduzione oraria di 6 ore, passando da 18 a 12 ore settimanali di servizio, distribuite su 4 giornate lavorative settimanali anziché 5, percependo lo stipendio per 12 (2/3) ore lavorative, con i contributi previdenziali su 12 ore e un assegno pensionistico a compensazione delle 6 ore di riduzione delle ore lavorative (1/3) da parte dell’INPS e la liquidazione di 1/3 del TFS o TFR entro i primi 6-12 mesi max; Nota: Per 3 docenti della stessa disciplina, che scegliessero l’opzione “dissolvenza”, si formerebbe n. 1 cattedra oraria intera (6×3=18 ore =cattedra) con la possibilità di assunzione in ruolo. 2- Secondo anno (Raggiungimento della quota 104) Si applicherebbe una riduzione oraria di 12 ore, passando da 18 a 6 ore settimanali di servizio, distribuite su 2 giornate lavorative settimanali, (concertate magari con gli organi preposti dell’istituto scolastico di appartenenza, a seconda delle necessità, per es. tutoraggio ai docenti neoassunti, funzione di collaborazione con il Dirigente scolastico, continuità didattica per le classi di Esami di Stato, ecc.) ricevendo lo stipendio per 6 (1/3) ore lavorative, con i contributi previdenziali su 6 ore, un assegno pensionistico a compensazione delle 12 ore di riduzione delle ore lavorative (2/3) da parte dell’INPS e la liquidazione dell’ulteriore 1/3 del TFS o TFR entro i primi 6-12 mesi max; Nota: Anche al secondo anno, per 3 docenti della stessa disciplina, che scegliessero l’opzione “dissolvenza”, si formerebbe n. 1 cattedra oraria intera (6×3=18 ore =cattedra) con la possibilità di ulteriori assunzioni in ruolo. 3- Terzo anno Pensione al 100% e liquidazione entro 6-12 mesi del rimanente 1/3 del TFS o TFR. Ciò consentirebbe di percepire entro tre anni l’intero ammontare del TFS o TFR contro gli attuali tempi di attesa per la liquidazione.
Grazie per l'attenzione
Paolo Ceravolo
Da: Paolo Ceravolo
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