Delusione per come è stato affrontato il tema della biodinamica
Messaggio per Fabio Fazio
Giovedì 27 maggio 2021 00:46:45
[Che tempo che fa del 23/05/2021]
Buongiorno dott Fazio,
assieme a mio fratello conduco un’azienda agricola biologica da più di 12 anni con tecniche anche dell’agricoltura Biodinamica.
Premetto che l’ho sempre seguita in tante sue trasmissioni perché apprezzo la sua serietà, l’analisi e la capacità di informazione, però sono rimasta molto delusa domenica scorsa per come è stato affrontato il tema della biodinamica.
Senza divagazioni arrivo subito al punto: si è affrontato un tema, ancora poco conosciuto, senza offrire una descrizione vera sul metodo biodinamico, la senatrice Elena Cattaneo ha espresso un suo giudizio e parere (legittimo), ma privo di conoscenza in materia, quindi alla fine si è fatto solo disinformazione a danno di chi da anni opera con coscienza e onestà.
Grave è stata la totale mancanza di un contraddittorio; grave è stata la mancanza di informazione su cosa sia il metodo Biodinamico e nello specifico di cosa si faccia nei campi per produrre cibi chiamati biodinamici.
Per darle una prospettiva maggiore le dico che questa pratica agricola in Italia fu adottata anche da Giulia Maria Crespi (noti i prodotti Fattorie Orsini), se le ricordo che è stata la fondatrice e presidente del FAI, il fondo Italiano per l’ambiente, potrebbe pensare che sia stata una fattucchiera esoterica superstiziosa?
In Germania e Austria, dove si è più attenti e sensibili in materia di pratiche biologiche e per la tutela dell’ambiente praticano l’agricoltura biodinamica da circa un secolo. Il marchio commerciale Demeter viene rilasciato ad aziende che devono essere prima di tutto certificate Biologiche (un iter che dura almeno due anni), soggette ai controlli degli enti certificatori autorizzati dal MIPAAF e quindi aderire alle regole più restrittive in fatto di utilizzo di sostanze autorizzate.
In pratica e “magia della storia”, coltivare col metodo biodinamico significa riuscire a produrre ortaggi di qualità senza l’utilizzo della chimica, degli insetticidi nel pieno rispetto delle risorse, del terreno, della biodiversità che tanto se ne parla, delle api, degli insetti impollinatori e del territorio.
Siamo poi davvero sicuri di conoscere tutto ciò che ci lega all’Universo da buttare discredito su ciò che non riusciamo a spiegare con le leggi attuali della scienza?
Non vorrei dilungarmi per non sembrare pedante, ma tante altre cose avrei da dire: dobbiamo agire, dobbiamo fare per salvare la nostra Terra, non servono parole tantomeno parole di persone ottuse che non vogliono, vuoi per ignoranza, o per interessi diversi, capire che siamo ad una svolta necessaria e non procrastinabile.
Il prossimo 13 giugno i cittadini svizzeri dovranno esprimersi sul divieto all’uso degli agro-farmaci sintetici in agricoltura, noi che strada intendiamo percorrere?
Negli ultimi anni si sta cercando di studiare il “misterioso” preparato 500 (corno letame), non so perché lo abbiano chiamato così, il nome è strano, concordo, ma è letame di vacca interrato in un corno per un anno, ebbene? In pratica è per la terra come il lievito per il pane: il processo di dinamizzazione, che niente altro è che un ruotare in un mastello questo preparato scientificamente è un processo di ossigenazione, ma come diceva un divulgatore della biodinamica di fama mondiale, Alex Podolinsky, non c’è metodo migliore e forse scientifico se non quello di provare per vederne i risultati ed è quello che ha fatto mio fratello, dall’ingegneria aerospaziale all’agricoltura, di anno in anno si riesce a coltivare aumentando la fertilità del suolo, senza ricorrere alla chimica; può sembrare un paradosso, ma un po' di letame lasciato a riposare in un corno, quindi senza recare alcun danno, in realtà funziona, il terreno torna fertile, si popola di vita e spariscono tutte quelle fitopatologie che invece persistono nell'agricoltura convenzionale.
Io coltivo e produco cavoli rapa senza effettuare alcun trattamento chimico, quando nel convenzionale si abusa e sembra che non si possa coltivare senza effettuare da dieci a trenta trattamenti con pesticidi per coltura; giudichi lei.
Ma se ho trovato tanta approssimazione in una materia che conosco bene, come posso fidarmi dove poco conosco?
Un aneddoto, negli anni settanta in Giappone un ricercatore universitario, convertitosi all’agricoltura “naturale” si presentò in una conferenza dove erano presenti oltre a figure politiche di spicco anche altre personalità importanti e quando prese la parola per spiegare che si poteva coltivare e produrre cibo senza l’ausilio o l’abuso della chimica fu azzittito con un: “ dottor Fukuoka lei sta disturbando la conferenza con le sue osservazioni”.
Saluti
Francesca Fiore
Az Agr Le Margherite
w ww. lem arg heri tebio. com
Buongiorno dott Fazio,
assieme a mio fratello conduco un’azienda agricola biologica da più di 12 anni con tecniche anche dell’agricoltura Biodinamica.
Premetto che l’ho sempre seguita in tante sue trasmissioni perché apprezzo la sua serietà, l’analisi e la capacità di informazione, però sono rimasta molto delusa domenica scorsa per come è stato affrontato il tema della biodinamica.
Senza divagazioni arrivo subito al punto: si è affrontato un tema, ancora poco conosciuto, senza offrire una descrizione vera sul metodo biodinamico, la senatrice Elena Cattaneo ha espresso un suo giudizio e parere (legittimo), ma privo di conoscenza in materia, quindi alla fine si è fatto solo disinformazione a danno di chi da anni opera con coscienza e onestà.
Grave è stata la totale mancanza di un contraddittorio; grave è stata la mancanza di informazione su cosa sia il metodo Biodinamico e nello specifico di cosa si faccia nei campi per produrre cibi chiamati biodinamici.
Per darle una prospettiva maggiore le dico che questa pratica agricola in Italia fu adottata anche da Giulia Maria Crespi (noti i prodotti Fattorie Orsini), se le ricordo che è stata la fondatrice e presidente del FAI, il fondo Italiano per l’ambiente, potrebbe pensare che sia stata una fattucchiera esoterica superstiziosa?
In Germania e Austria, dove si è più attenti e sensibili in materia di pratiche biologiche e per la tutela dell’ambiente praticano l’agricoltura biodinamica da circa un secolo. Il marchio commerciale Demeter viene rilasciato ad aziende che devono essere prima di tutto certificate Biologiche (un iter che dura almeno due anni), soggette ai controlli degli enti certificatori autorizzati dal MIPAAF e quindi aderire alle regole più restrittive in fatto di utilizzo di sostanze autorizzate.
In pratica e “magia della storia”, coltivare col metodo biodinamico significa riuscire a produrre ortaggi di qualità senza l’utilizzo della chimica, degli insetticidi nel pieno rispetto delle risorse, del terreno, della biodiversità che tanto se ne parla, delle api, degli insetti impollinatori e del territorio.
Siamo poi davvero sicuri di conoscere tutto ciò che ci lega all’Universo da buttare discredito su ciò che non riusciamo a spiegare con le leggi attuali della scienza?
Non vorrei dilungarmi per non sembrare pedante, ma tante altre cose avrei da dire: dobbiamo agire, dobbiamo fare per salvare la nostra Terra, non servono parole tantomeno parole di persone ottuse che non vogliono, vuoi per ignoranza, o per interessi diversi, capire che siamo ad una svolta necessaria e non procrastinabile.
Il prossimo 13 giugno i cittadini svizzeri dovranno esprimersi sul divieto all’uso degli agro-farmaci sintetici in agricoltura, noi che strada intendiamo percorrere?
Negli ultimi anni si sta cercando di studiare il “misterioso” preparato 500 (corno letame), non so perché lo abbiano chiamato così, il nome è strano, concordo, ma è letame di vacca interrato in un corno per un anno, ebbene? In pratica è per la terra come il lievito per il pane: il processo di dinamizzazione, che niente altro è che un ruotare in un mastello questo preparato scientificamente è un processo di ossigenazione, ma come diceva un divulgatore della biodinamica di fama mondiale, Alex Podolinsky, non c’è metodo migliore e forse scientifico se non quello di provare per vederne i risultati ed è quello che ha fatto mio fratello, dall’ingegneria aerospaziale all’agricoltura, di anno in anno si riesce a coltivare aumentando la fertilità del suolo, senza ricorrere alla chimica; può sembrare un paradosso, ma un po' di letame lasciato a riposare in un corno, quindi senza recare alcun danno, in realtà funziona, il terreno torna fertile, si popola di vita e spariscono tutte quelle fitopatologie che invece persistono nell'agricoltura convenzionale.
Io coltivo e produco cavoli rapa senza effettuare alcun trattamento chimico, quando nel convenzionale si abusa e sembra che non si possa coltivare senza effettuare da dieci a trenta trattamenti con pesticidi per coltura; giudichi lei.
Ma se ho trovato tanta approssimazione in una materia che conosco bene, come posso fidarmi dove poco conosco?
Un aneddoto, negli anni settanta in Giappone un ricercatore universitario, convertitosi all’agricoltura “naturale” si presentò in una conferenza dove erano presenti oltre a figure politiche di spicco anche altre personalità importanti e quando prese la parola per spiegare che si poteva coltivare e produrre cibo senza l’ausilio o l’abuso della chimica fu azzittito con un: “ dottor Fukuoka lei sta disturbando la conferenza con le sue osservazioni”.
Saluti
Francesca Fiore
Az Agr Le Margherite
w ww. lem arg heri tebio. com
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