Da un anziano tifoso della nostra cara Sampdoria
Messaggio per Gianluca Vialli
Giovedì 17 dicembre 2020 14:34:46
Carissimo Sig, Vialli,
sono un anziano tifoso della nostra cara Sampdoria, ho 71 anni, e sono un ex-insegnante ora in pensione. Ho un figlio di 24 anni, anche lui tifoso sampdoriano, anche se meno "malato" rispetto a suo papà.
Seguo la Sampdoria dall'età di quattro anni, quando mio zio, tra i soci fondatori della Società, mi portò a vedere la mia prima partita a Marassi. Da quel momento ho vissuto con amore e passione la storia dei colori blucerchiati: mio papà e un altro mio zio erano anche loro sampdoriani.
Ho vissuto il famoso "quarto posto" dei tempi del Presidente Alberto Ravano, la prima caduta del 1966 con il grande Fulvio Bernardini allenatore e la pronta risalita l'anno seguente, il declino negli anni '70 e la seconda caduta, sino all'avvento del grande Paolo Mantovani e alla graduale costruzione di quella squadra che negli anni '80 e '90 conquistò Coppe e Scudetto, sino alla storica Finale di Wembley e di cui Lei faceva parte insieme a Mancini e a un gruppo di giocatori indimenticabili, come indimenticabile fu il grande Vujadin Boskov.
Ci furono poi gli anni '90, con altri buoni risultati durante la Presidenza di Enrico Mantovani, sino alla terza caduta e all'avvento di Riccardo Garrone che consentì la rinascita della squadra e il quarto posto nel 2010.
La triste caduta nel 2011 fu, grazie al Cielo, seguita dall'immediata risalita l'anno successivo e dalla Presidenza di Edoardo Garrone.
Il resto è storia recente, con il Presidente Massimo Ferrero e con alterni risultati, ora buoni ora sofferti, in un contesto spesso precario e difficile riguardo alla situazione societaria e, purtroppo, al clima teso e ostile di molti tifosi nei confronti del Presidente, il che spesso degenera in alcuni comportamenti eccessivi e deprecabili, che vanno oltre una legittima critica espressa nella giusta misura.
Da più di un anno le voci e le indiscrezioni sul possibile avvento, da parte Sua, alla Presidenza della nostra amata Società si erano fatte sempre più insistenti, ma purtroppo la cosa, almeno sino ad ora, non ha avuto esito.
Tutti noi tifosi sampdoriani saremmo entusiasti di accoglierLa al vertice della Società, fiduciosi nelle Sue doti di onestà, umanità,
passione e competenza.
Le difficoltà che la Società e, di riflesso, la squadra attraversano sono evidenti, pur in un contesto più ampio e drammadico che in questo momento storico coinvolge il mondo intero e che nessuno può dimenticare.
L'amore e la passione per la nostra Sampdoria mi hanno spinto a scriverLe, innanzitutto per esprimere l'affetto e la stima nei Suoi confronti, sentimenti condivisi da tutti i tifosi blucerchiati, e poi per rivelarLe la speranza e la fiducia che non ci dimentichi e, un giorno,
possano verificarsi le condizioni affinchè Lei posa tornare da noi al vertice della Società.
La ringrazio per l'attenzione che avrà voluto dedicare alle mie parole, La saluto con affetto e Le auguro sinceramente Buon Natale insieme alla Sua Famiglia.
Genova, 14/12/2020 Pasquale Priolo
Via ------- 62/1 e-mail:
16157 Genova -------
sono un anziano tifoso della nostra cara Sampdoria, ho 71 anni, e sono un ex-insegnante ora in pensione. Ho un figlio di 24 anni, anche lui tifoso sampdoriano, anche se meno "malato" rispetto a suo papà.
Seguo la Sampdoria dall'età di quattro anni, quando mio zio, tra i soci fondatori della Società, mi portò a vedere la mia prima partita a Marassi. Da quel momento ho vissuto con amore e passione la storia dei colori blucerchiati: mio papà e un altro mio zio erano anche loro sampdoriani.
Ho vissuto il famoso "quarto posto" dei tempi del Presidente Alberto Ravano, la prima caduta del 1966 con il grande Fulvio Bernardini allenatore e la pronta risalita l'anno seguente, il declino negli anni '70 e la seconda caduta, sino all'avvento del grande Paolo Mantovani e alla graduale costruzione di quella squadra che negli anni '80 e '90 conquistò Coppe e Scudetto, sino alla storica Finale di Wembley e di cui Lei faceva parte insieme a Mancini e a un gruppo di giocatori indimenticabili, come indimenticabile fu il grande Vujadin Boskov.
Ci furono poi gli anni '90, con altri buoni risultati durante la Presidenza di Enrico Mantovani, sino alla terza caduta e all'avvento di Riccardo Garrone che consentì la rinascita della squadra e il quarto posto nel 2010.
La triste caduta nel 2011 fu, grazie al Cielo, seguita dall'immediata risalita l'anno successivo e dalla Presidenza di Edoardo Garrone.
Il resto è storia recente, con il Presidente Massimo Ferrero e con alterni risultati, ora buoni ora sofferti, in un contesto spesso precario e difficile riguardo alla situazione societaria e, purtroppo, al clima teso e ostile di molti tifosi nei confronti del Presidente, il che spesso degenera in alcuni comportamenti eccessivi e deprecabili, che vanno oltre una legittima critica espressa nella giusta misura.
Da più di un anno le voci e le indiscrezioni sul possibile avvento, da parte Sua, alla Presidenza della nostra amata Società si erano fatte sempre più insistenti, ma purtroppo la cosa, almeno sino ad ora, non ha avuto esito.
Tutti noi tifosi sampdoriani saremmo entusiasti di accoglierLa al vertice della Società, fiduciosi nelle Sue doti di onestà, umanità,
passione e competenza.
Le difficoltà che la Società e, di riflesso, la squadra attraversano sono evidenti, pur in un contesto più ampio e drammadico che in questo momento storico coinvolge il mondo intero e che nessuno può dimenticare.
L'amore e la passione per la nostra Sampdoria mi hanno spinto a scriverLe, innanzitutto per esprimere l'affetto e la stima nei Suoi confronti, sentimenti condivisi da tutti i tifosi blucerchiati, e poi per rivelarLe la speranza e la fiducia che non ci dimentichi e, un giorno,
possano verificarsi le condizioni affinchè Lei posa tornare da noi al vertice della Società.
La ringrazio per l'attenzione che avrà voluto dedicare alle mie parole, La saluto con affetto e Le auguro sinceramente Buon Natale insieme alla Sua Famiglia.
Genova, 14/12/2020 Pasquale Priolo
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Da: Pasquale Antonio Priolo
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