Mala Tempora Currunt

Messaggio per Giovanni Floris

Giovedì 10 dicembre 2020 10:56:08
Un tempo, il giorno di Natale - o l’ultimo dell’anno (si sa, con gli anni la memoria un po’ se ne va), regalavo (?) alla famiglia e agli amici (poveri loro, costretti a sentirsi quelle pippe - ma fortunatamente Natale viene una sola volta l’anno) una (breve?) riflessione.

Quell’anno gliene toccò una dal titolo: “la quantità è la qualità... ”, un apparente ossimoro.

La storia (perché, sei vuoi sperare di essere seguito, devi sempre sviluppare un racconto) ripercorreva l’evoluzione del cervello.
Dai 302 neuroni di un lombrico, il verme Caenorhabditis Elegans, al povero moscerino della frutta, la Drosophila Melanogaster, con circa 100.000 neuroni.
Cervello relativamente semplice, anche se è in grado di sovraintendere ad alcune funzioni complesse, come apprendere e ricordare.

Fino al cervello umano, più o meno 100 miliardi di neuroni.
Con in media decine di migliaia di connessioni ciascuno (alcuni gruppi di neuroni ne hanno un milione), che possono attuare ciascuno da 200 a 500 “scariche” al secondo …
Se operassero tutti insieme avremmo tra le orecchie una “macchina” da 20-50 teraFLOPS.

Che cosa fa un cervello?
Costruisce funzioni.
Ed è ragionevole pensare che la complessità di queste funzioni dipenda dalla complessità della mappa neuronica, in prima istanza dalla numerosità dei neuroni …
La mappa neuronica iniziale, “cablata” geneticamente, evolve poi in ragione delle esperienze effettuate.
Evolve nel senso che tramite le esperienze vissute, in particolare le emozioni a loro associate, sono costruite nuove connessioni, nuove sinapsi, e si consolidano processi di attivazione di nuovi circuiti neuronali …

Molte delle funzioni del cervello umano, la gran parte, sono (fortunatamente) inconsce, altre (poche - in alcuni pochissime) sono consce.
La maggior parte delle funzioni inconsce sono “cablate” geneticamente, mentre la maggior parte delle funzioni consce è costruita tramite le esperienze effettuate.
Il culmine delle esperienze consce è la coscienza di sé … (ma questo è un altro film).

Possiamo definire “mente” l’insieme delle funzioni consce del cervello umano.
E potremmo introdurre una “scala di coscienza”, ed approfondire quali animali (in particolare umani), a quale livello possiedono la coscienza di sé …

E tutto è partito dalla quantità di neuroni strutturati nella mappa neuronica, che definiscono la complessità, la qualità, delle funzioni che un cervello può, o dovrebbe, svolgere …

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Il pistolotto iniziale serviva solo a rappresentare come la nostra “complessità” (la nostra capacità di rappresentare, interpretare, ricordare la realtà del nostro contesto e conseguentemente agire), dipende quindi in parte dal patrimonio genetico ricevuto, che definisce la mappa neuronica iniziale, ed in larga parte dalle esperienze effettuate, che ne determinano l’evoluzione, la conformazione “on-going” …

Potremmo dire: dimmi che esperienze fai e ti dirò chi sei!

Sono consapevole che ogni schematizzazione violenta la realtà, ma rappresenta uno strumento potente per trasferire contenuti complessi.
Per essere efficaci possiamo pertanto schematizzare le nostre esperienze tramite quelle che chiamo le “agenzie della formazione”: la famiglia (la mamma), la scuola (il luogo istituzionale della formazione), il lavoro (spessissimo sottostimato) ed il sociale …

Spesso dico: dimmi che mamma hai e ti dirò chi sei … Ed anche: dimmi che lavoro fai e ti dirò chi sei (il lavoro conforma a sua immagine e somiglianza).

Per comprendere cosa stiamo diventando, dovremmo capire come stanno evolvendo queste agenzie, e quali esperienze formative implicano.
E’ pertanto necessario comprendere quali contenuti sono erogati da queste agenzie e raggiungono normalmente le persone.
Contenuti che sono alla base delle esperienze effettuate, naturalmente associati al format con cui sono erogati.

Quali driver potremmo utilizzare per capire le linee di tendenza?
I più efficaci ritengo siano la pubblicità, i film, le serie televisive.
Contenuti veicolati principalmente nei social media e nella televisione.
Esaminiamone uno.

La pubblicità per definizione deve orientare un target (un gruppo obiettivo) verso un prodotto.
E per farlo deve ovviamente raggiungere il target con i suoi messaggi.
Contenuti e format (i vari linguaggi) della pubblicità devono essere accessibili ed interpretabili dal target.
E devono essere pertanto coerenti con gli interessi (la cultura) e gli strumenti interpretativi posseduti dal target.

In quale modo la pubblicità diventa uno specchio reale del target?
Perché gli operatori pubblicitari sono sottoposti dagli investitori (in pubblicità) ad una naturale selezione darviniana.
Non raggiungi il target? I tuoi contenuti e format sono inadeguati? Avanti un altro agente pubblicitario …
Fintanto che i contenuti ed il linguaggio non rappresentano interamente il target obiettivo.

Sino ad arrivare agli attuali livelli demenziali di larga parte della pubblicità.
Che sono lo specchio di una diffusa cultura demenziale...
Gli operatori pubblicitari (quelli che sopravvivono a Darwin) devono fare bene il loro mestiere (altrimenti scompaiono), ed i contenuti erogati ed i format utilizzati descrivono con precisione assoluta il livello culturale del “popolo di dio”.

In sintesi: vuoi comprendere il livello culturale di un paese? Guarda i contenuti e i format della sua pubblicità...
Lo stesso si può dire per i film, le serie televisive,. ..

Con riferimento ai format, social media, televisione,. .. (il mezzo - ricordate Mc Luhan?), vale una analoga riflessione: formano e si conformano al target.
Per i social media è poi necessaria una attenzione cruciale: il target è composto da miliardi di individui (miliardi!), che compulsano ossessivamente (migliaia di volte al giorno) sul mezzo...

Qui un accidentale ed innocente starnuto può provocare uno tsunami (o una pandemia) !

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E siamo ritornati alla quantità (di individui ora).

Ho scritto sopra che la mappa neuronica inziale, “cablata” geneticamente, evolve in ragione delle esperienze effettuate, condotte essenzialmente tramite le “agenzie della formazione” (famiglia, scuola, lavoro e sociale).

E se la mamma, gli insegnanti, i docenti, i capi e i colleghi, il sindacato, il partito, gli amici, sono bombardati sistematicamente da contenuti e da format palesemente idioti?
Che potranno fare loro stessi come agenti della formazione.. ?
Non dimentichiamo infine ciò che vale in ogni mercato, ed in particolare in questo mercato: è la domanda che genera l’offerta... e l’offerta a sua volta la plasma.

Forse se adottiamo questo approccio possiamo comprendere perché gli USA hanno scelto Trump come presidente.
O perché noi abbiamo un premier taroccatore di curricula, ed un ministro degli esteri che pochi anni fa vendeva bibite al San Paolo di Napoli...

Non possiamo non constatare la deriva drammatica della qualità complessiva del tessuto sociale e delle élite che esprime.
Un esempio strettamente nazionale?
Lo spappolamento della governance di questo disperato paese, emerso in forme oscene nella gestione della pandemia.

Il governo centrale è delegittimato ad ogni momento dai cacicchi regionali (o comunali).
I presidenti di regione che, con una cacofonia ormai intollerabile, rincorrono spudoratamente il proprio consenso (nel migliore dei casi; nel peggiore ricercano interessi personali).
Fingendo di tutelare gli interessi del proprio territorio, attribuiscono al governo centrale ogni possibile nefandezza, e rivendicano demagogicamente (con un populismo vergognoso) il merito di ogni riduzione delle misure restrittive connesse alla pandemia.

E questo mentre il governo centrale gestisce la pandemia balbettando inutili DPCM e decreti ministeriali, disattesi ormai da regioni e comuni (e tra poco anche dai cittadini...).
E si accapiglia ed inventa una piramide parallela ed alternativa all’esecutivo, ed alla burocrazia ministeriale, per gestire il Recovery Fund (che ancora non esiste...).

Ogni paese esprime la propria classe dirigente, le proprie élite, e ne porta interamente la responsabilità.
E se il popolo di dio è nella sua stragrande quantità malamente assortito, non potrà mai esprimere élite di qualità idonee a gestire la crescente complessità della realtà...

MTC
Da: Rinaldo Terrazzani

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