Il Gioco
Messaggio per Giovanni Floris
Domenica 30 ottobre 2022 21:44:49
Gentile Giovanni Floris, ho letto IL GIOCO, veramente in parte, perché, dopo aver tentato di resistere, a pag. 144 la noia ha avuto la meglio. Mi sono dovuta interrompere per le ossessionanti citazioni e una storia che si trascina troppo lentamente. Essendo un giallo, però, non potevo perdermi il finale e così sono saltata direttamente alle ultime quaranta pagine.
Delle continue citazioni, contenute in ben quattrocento pagine, e che possono, in parte (senza contare un certo compiacimento culturale da parte dell’autore), avere un loro senso nel contesto, a testimonianza della preparazione letteraria dei due professori protagonisti chiave, a volte resta fumoso il legame con il concetto al quale fanno riferimento. Risulta quasi una forzatura, crea confusione e costringe ad una lettura faticosa che, per avvenimenti intersecati fra loro e complicati, non si giova neanche di una narrazione chiara.
Purtroppo, altro motivo di distanza dal testo, è che non mi sono affezionata a nessuno dei personaggi del libro, ne sono rimasta distante, nulla è riuscito a coinvolgermi.
Caro Giovanni, a dispetto della mia, forse eccessiva?, sincerità (mi dirà: ma chi gliel’ha chiesta! ?) nel commentare il Suo testo, Lei, invece, come giornalista mi piace molto. Molto La condivido. Ha una conduzione dei dibattiti intelligente veloce incisiva, mai offensiva ma che sa esprimere autorevolmente e senza riserve il Suo punto di vista. La spengo solo quando compare con le sue faccette, ospite fisso, l’eterno arrogante e supponente Alessandro Di Battista. Perché, montato dai genitori che lo trattavano da ‘genio’, era così anche all’età di cinque anni, quando, nella loro casa al mare, papà Vittorio mostrava orgoglioso, ad amici e conoscenti, il mezzo busto di marmo di Mussolini che accoglieva all’ingresso gli ospiti, un vero biglietto da visita.
Caro Giovanni, Lei come persona è simpatica, gradevole in tutto: nell’aspetto, nel timbro della voce. E poi ha alle spalle una bella famiglia. Ho conosciuto i Suoi meravigliosi genitori, con i quali ho avuto un interessante colloquio, di cui ho ancora memoria dopo anni, alla presentazione di un libro di Bachisio, all’Associazione Culturale Il Gremio nella quale il Presidente Antonio Maria Masia mi avrebbe voluto coinvolgere come consigliere (non sono sarda, ma pur sempre vicina di isola: metà del mio sangue è siculo normanno). E’ stata l’unica occasione nella quale ho intravisto Lei di persona, invece che sul piccolo schermo.
Per finire, il contrario di quanto mi è successo leggendoLa, mi è capitato con un altro giornalista: Gad Lerner.
Non condivido nulla di quello che pensa dice fa come giornalista. Non è affabile come persona a cominciare dal timbro della voce.
Ho letto il suo “Scintille” tutto d’un fiato, mi sono arricchita culturalmente, ho imparato conoscendo storie di un mondo a me ignoto, mi sono commossa (cum-movere). Gli ho voluto bene. E’ un testo di emozioni e sentimenti scritto dallo spazio e dal tempo dell’IO.
E’ proprio strana la vita, singolari le sensazioni che ciascuno di noi si crea con personalità note e con le quali non ha frequentazioni. Rapporti i più vari, silenziosi, che il più delle volte rimangono inevitabilmente nascosti, a volte imperscrutabili.
Questa un’occasione per renderli palesi e della quale, personalmente, La ringrazio.
Luciana Vasile
Delle continue citazioni, contenute in ben quattrocento pagine, e che possono, in parte (senza contare un certo compiacimento culturale da parte dell’autore), avere un loro senso nel contesto, a testimonianza della preparazione letteraria dei due professori protagonisti chiave, a volte resta fumoso il legame con il concetto al quale fanno riferimento. Risulta quasi una forzatura, crea confusione e costringe ad una lettura faticosa che, per avvenimenti intersecati fra loro e complicati, non si giova neanche di una narrazione chiara.
Purtroppo, altro motivo di distanza dal testo, è che non mi sono affezionata a nessuno dei personaggi del libro, ne sono rimasta distante, nulla è riuscito a coinvolgermi.
Caro Giovanni, a dispetto della mia, forse eccessiva?, sincerità (mi dirà: ma chi gliel’ha chiesta! ?) nel commentare il Suo testo, Lei, invece, come giornalista mi piace molto. Molto La condivido. Ha una conduzione dei dibattiti intelligente veloce incisiva, mai offensiva ma che sa esprimere autorevolmente e senza riserve il Suo punto di vista. La spengo solo quando compare con le sue faccette, ospite fisso, l’eterno arrogante e supponente Alessandro Di Battista. Perché, montato dai genitori che lo trattavano da ‘genio’, era così anche all’età di cinque anni, quando, nella loro casa al mare, papà Vittorio mostrava orgoglioso, ad amici e conoscenti, il mezzo busto di marmo di Mussolini che accoglieva all’ingresso gli ospiti, un vero biglietto da visita.
Caro Giovanni, Lei come persona è simpatica, gradevole in tutto: nell’aspetto, nel timbro della voce. E poi ha alle spalle una bella famiglia. Ho conosciuto i Suoi meravigliosi genitori, con i quali ho avuto un interessante colloquio, di cui ho ancora memoria dopo anni, alla presentazione di un libro di Bachisio, all’Associazione Culturale Il Gremio nella quale il Presidente Antonio Maria Masia mi avrebbe voluto coinvolgere come consigliere (non sono sarda, ma pur sempre vicina di isola: metà del mio sangue è siculo normanno). E’ stata l’unica occasione nella quale ho intravisto Lei di persona, invece che sul piccolo schermo.
Per finire, il contrario di quanto mi è successo leggendoLa, mi è capitato con un altro giornalista: Gad Lerner.
Non condivido nulla di quello che pensa dice fa come giornalista. Non è affabile come persona a cominciare dal timbro della voce.
Ho letto il suo “Scintille” tutto d’un fiato, mi sono arricchita culturalmente, ho imparato conoscendo storie di un mondo a me ignoto, mi sono commossa (cum-movere). Gli ho voluto bene. E’ un testo di emozioni e sentimenti scritto dallo spazio e dal tempo dell’IO.
E’ proprio strana la vita, singolari le sensazioni che ciascuno di noi si crea con personalità note e con le quali non ha frequentazioni. Rapporti i più vari, silenziosi, che il più delle volte rimangono inevitabilmente nascosti, a volte imperscrutabili.
Questa un’occasione per renderli palesi e della quale, personalmente, La ringrazio.
Luciana Vasile
Da: Luciana Vasile
Scrivi un nuovo messaggio a Giovanni Floris
Altri messaggi recenti per Giovanni Floris
-
Quota 100
Lunedì 18 marzo 2024 20:50:24 -
Di martedì
Lunedì 22 gennaio 2024 21:25:16 -
Considerazioni oggettive
Martedì 5 dicembre 2023 23:59:09 -
Gli applausi: ogni volta mi riprometto di non vederla più
Mercoledì 17 maggio 2023 19:42:55 -
Basta! (Di Battista)
Mercoledì 19 aprile 2023 20:25:55 -
Continue interruzioni di applausi
Martedì 20 settembre 2022 22:04:10 -
La liderscip
Martedì 26 luglio 2022 20:14:22 -
Mi rivolgo ai dirigenti del PD
Venerdì 13 maggio 2022 14:56:03 -
Le sembra questa una trasmissione seria?
Martedì 3 maggio 2022 22:14:22
Leggi tutti i messaggi per Giovanni Floris