Violenze
Messaggio per Massimo Cacciari
Martedì 19 ottobre 2021 23:41:23
Gentile Professor Cacciari,
La ringrazio per i Suoi commenti al mio intervento sul termine "squadrista". La mia è stata una pura e semplice analisi filologica ed epistemologica. Lei scrive: "per fascista intendo un comportamento intollerante del diverso, anche della opinione diversa di qualcuno, tale da impedirgli la vita civile come ai non dissenzienti". Ora io mi chiedo, e ne sono fortemente preoccupato, davvero in Italia siamo arrivati a questo punto? Lo dico per l'uso continuo del termine "fascista" in tutte le sue declinazioni che ne fanno gli esponenti delle Sinistre in ogni dibattito televisivo e, in misura minore anche se costante, sui quotidiani e gli altri media. Rimango della mia modesta opinione che, quanto accaduto a Roma nell'assalto alla Sede della CGIL, fu un episodio di puro teppismo d’impronta "squadrista". Definire i perpetratori di quelle violenze antidemocratiche con l'aggettivo "fascisti", per me appare come conferire agli stessi quella patina di "nostalgica glorificazione", quasi un diploma di "fascisti ad honorem", ai quali gli stessi ambiscono. Il pericolo è che queste violenze se analizzate e considerate come "revival" di un'ideologia morta e sepolta dalla Storia possano trascinare nella loro scia anche tanti altri imprudenti imitatori. Il Fascismo fu un regime di sistematica e brutale repressione degli oppositori con tutti i mezzi legali (leggi speciali, Tribunali speciali., Fossoli, confino…) altri semi-legali o mai esattamente definiti (OVRA) e la pura e semplice cruda e nuda violenza e sopraffazione (manganelli, olio di ricino, incendi, intimidazioni... anche con esiti letali e/o obbligo di dover espatriare. Non dissento in nulla da quanto da Lei scritto, solo ritengo che il termine "fascista" dovrebbe essere usato con una certa circospezione, certamente non da Lei, ma nei dibattiti televisivi e nelle piazze urlanti... Mi scuso con Lei per eventuali "typos", ma per me scrivere in grigio in carattere così piccolo, nonostante miei occhiali da vista, richiede un certo sforzo visivo. Con i miei migliori auguri di successo nel Suo instancabile sforzo di migliorare la convivenza civile in Italia.. Cordiali saluti. Dr. Umberto Corazzi, Ricengo-CR
La ringrazio per i Suoi commenti al mio intervento sul termine "squadrista". La mia è stata una pura e semplice analisi filologica ed epistemologica. Lei scrive: "per fascista intendo un comportamento intollerante del diverso, anche della opinione diversa di qualcuno, tale da impedirgli la vita civile come ai non dissenzienti". Ora io mi chiedo, e ne sono fortemente preoccupato, davvero in Italia siamo arrivati a questo punto? Lo dico per l'uso continuo del termine "fascista" in tutte le sue declinazioni che ne fanno gli esponenti delle Sinistre in ogni dibattito televisivo e, in misura minore anche se costante, sui quotidiani e gli altri media. Rimango della mia modesta opinione che, quanto accaduto a Roma nell'assalto alla Sede della CGIL, fu un episodio di puro teppismo d’impronta "squadrista". Definire i perpetratori di quelle violenze antidemocratiche con l'aggettivo "fascisti", per me appare come conferire agli stessi quella patina di "nostalgica glorificazione", quasi un diploma di "fascisti ad honorem", ai quali gli stessi ambiscono. Il pericolo è che queste violenze se analizzate e considerate come "revival" di un'ideologia morta e sepolta dalla Storia possano trascinare nella loro scia anche tanti altri imprudenti imitatori. Il Fascismo fu un regime di sistematica e brutale repressione degli oppositori con tutti i mezzi legali (leggi speciali, Tribunali speciali., Fossoli, confino…) altri semi-legali o mai esattamente definiti (OVRA) e la pura e semplice cruda e nuda violenza e sopraffazione (manganelli, olio di ricino, incendi, intimidazioni... anche con esiti letali e/o obbligo di dover espatriare. Non dissento in nulla da quanto da Lei scritto, solo ritengo che il termine "fascista" dovrebbe essere usato con una certa circospezione, certamente non da Lei, ma nei dibattiti televisivi e nelle piazze urlanti... Mi scuso con Lei per eventuali "typos", ma per me scrivere in grigio in carattere così piccolo, nonostante miei occhiali da vista, richiede un certo sforzo visivo. Con i miei migliori auguri di successo nel Suo instancabile sforzo di migliorare la convivenza civile in Italia.. Cordiali saluti. Dr. Umberto Corazzi, Ricengo-CR
Da: Dr. Umberto Corazzi
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