Messaggi e commenti per Massimo Giletti - pagina 30
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Frasi di Massimo Giletti
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Biografieonline non ha contatti diretti con Massimo Giletti. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Massimo Giletti.
Lunedì 1 giugno 2020 02:50:03
Domenica 31 maggio 2020 21:45:16
COSÍ CI TRATTARONO AI TEMPI DEL COLERA...
Quando nel 1973 ci fu un ritorno del colera in Italia, con epicentro a Napoli e Bari, i numeri furono decisamente minori rispetto a quelli attuali del Coronavirus. 277 contagiati e circa 24 morti, in tutta Italia. 119 contagiati e 12 (o 24) morti a Napoli.
Durante quei giorni il Napoli Calcio doveva recarsi a Genova per disputare un incontro di Coppa Italia; la giunta regionale della Liguria però, dopo una riunione con esperti tra i quali il direttore dell’istituto di Igiene dell’Università di Genova, vietò l’incontro per non far salire i tifosi napoletani: “per evitare pericoli eventuali di diffusione del colera in questa regione”.
https://imgur. com/QY3oA1T
La Lega Calcio stabilì allora che l’incontro si disputasse a Napoli, visto che le autorità nazionali e locali non avevano posto veti. Ma furono i giocatori stessi a rifiutarsi di venire, per paura di infettarsi nel rettangolo verde. Contemporaneamente anche i giocatori del Verona si rifiutarono di scendere a Bari, altro focolaio.
https://imgur. com/sFFym9S
Un rifiuto “giusto”, scrisse il Corriere della Sera il 16 settembre, considerando che le autorità le quali avevano dato l’ok, si erano espresse in maniera diversa per altri match campani. E in un clima di confusione la paura era considerata legittima.
https://imgur. com/sWNrNmF
Giuste erano anche le raccomandazioni dell’assessore regionale alla Sanità in Lombardia il quale raccomandò a chiunque provenisse dalle zone “infette” di presentarsi agli uffici sanitari comunali delle zone di residenza.
https://imgur. com/P17ULF3
Perché le precauzioni, i cordoni sanitari, sono attività doverose nell’interesse della salute pubblica.
E in questi casi, specie quando le informazioni sono poco chiare, il passo tra precauzioni e psicosi è breve.
E questa psicosi diede il via a numerosi episodi di intolleranza come quello che accadde a Sanremo, alla pensione «Marina» dove una famiglia di 5 napoletani, padre, madre, figlio, nuora e nipotino, tra l’altro vaccinati, si vide la camera regolarmente prenotata rifiutata perché i 5 tedeschi e i 15 ospiti milanesi e torinesi non volevano condividere l’albergo con i napoletani.
La proprietaria aveva anche sentito l’ufficiale sanitario del Comune il quale le aveva spiegato che non poteva rigettare la prenotazione. Ma per accontentare gli altri ospiti che proprio non ne volevano sapere di avere dei partenopei tanto vicino, simulò che l’ospite precedente della camera si era fatto male e non l’aveva liberata. La famiglia chiese almeno un pasto per la figlia, stanca del viaggio, ma anche quello fu rifiutato.
Il figlio della coppia era però un funzionario della Rai, e questa storia uguale a mille altre che accadevano in quei giorni, riuscì a finire sui giornali.
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A Roma invece tirarono sassi e sacchetti dell’immondizia verso le automobili targate Napoli e Bari
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Il colera andò via rapidamente; ma il sentimento di intolleranza verso i napoletani (e i meridionali in genere) non si è mai sopito. E che non si dica che sia appannaggio solo di una manica di fessi; quel sentimento è stato la base, l’humus, per il successo di un partito politico che sulle paure e l’ignoranza ha costruito un consenso vastissimo. E’ stato il terreno sul quale vivono e prosperano teorie di lombrosiana memoria e fake news che vogliono una parte del paese migliore, indispensabile, trainante, superiore e di rara efficienza.
Gli accadimenti degli ultimi mesi hanno solo messo davanti allo specchio i cittadini ancora convinti di una presunta superiorità. Hanno mostrato la differenza tra teorie confortanti quanto aleatorie e duro pragmatismo. Lo specchio non li ha mostrati peggiori, ma semplicemente uguali agli altri.
E questo, per taluni, è stato duro da accettare.
E sono scattati meccanismi di reazione assolutamente identici a quelli che con spocchia condannavano: piagnistei, orgoglio identitario sbandierato, esibizione del Pil ai 4 venti nel disperato tentativo di riacquistare il posto nell’olimpo perduto.
Ma tutto questo non certo in risposta ad episodi di intolleranza, razzismo, violenza.
Quelli non ci sono stati affatto, fatto salvo qualche rigurgito social.
Ma alla semplice ridiscussione di alcuni stereotipi confortanti (per loro).
�E si invoca al razzismo, alla discriminazione territoriale, si sventolano rappresaglie, minacce future di rivalsa alla semplice richiesta di cautela nelle prevenzioni sanitarie e alla tutela ragionevole della salute pubblica nel paese fatta con criterio; non a sacchetti lanciati alle auto per intenderci.
Oggi Repubblica ci parla di un fantomatico odio per Milano e della sua immensa generosità che la porterà, dopo, a continuare ad accogliere chi non ha lavoro, chi deve curarsi e a trainare l’Italia con la solita trita storia della “locomotiva”. Dall’alto di quella presunta superiorità culturale e morale che anziché essere scalfita si è solo rafforzata
https://www. facebook. com/179618821150/posts/10160244003296151/? d=n
Poteva raccontarci invece di quanto poco si sia occupata di chi lo ha creato questo sentimento divisorio, di chi ha spaccato e impoverito il paese e da dove geograficamente nasce tutto questo.
Poteva discutere sulla malainformazione di questi mesi, sui disperati e goffi tentativi di trovare un responsabile di ogni male a Sud del paese, poteva constatare come invece non si sia verificato nulla di diverso tra parti del paese che qualcuno ha deciso siano diverse.
Una in meglio e l’altra in peggio ovviamente.
Non c’è nessun odio verso una parte del paese che soffre. Non c’è intolleranza; nemmeno verso chi è sempre stato intollerante. Questi sentimenti chi li ha subiti e stigmatizzati li conosce troppo bene per agitarli. C’è solo un pizzico di memoria che potrebbe e dovrebbe aiutare proprio chi adesso teme ruoli “ribaltati” a vedere alcuni errori del passato. Ma serve scendere da un piedistallo; serve sentirsi uguali agli altri per farlo.
Per taluni questo è un passaggio ancora troppo difficile.
(Post di Maurizio Zaccone)
Domenica 31 maggio 2020 20:54:25
Caro Giletti sei un magnifico scendiletto per Salvini
Bravo
Domenica 31 maggio 2020 12:54:45
Caro Giletti invece di parlare di AMENITA per non dire parolacce perché nessuno ha il coraggio di prendere il toro per le corna ? l'unico problema dell'ITALIA E LA CHIESA che ha chiuso le chiese e ha tenuto un profilo bassissimo per non ridare agli italiani l'8 per mille, alla chiesa fondata su bugie già scoperte da molti studiosi ? PUSILLANIMI ABBIATE E DATECI CORAGGIO. GIOVANNI
Domenica 31 maggio 2020 12:27:21
C'e' un rapporto stretto tra Stato mafia immigrazione e scarcerazione dei boss. Il governo e' ricattato dalla mafia, altrimenti non si spiegherebbe il mutismo del ministro della Giustizia nel rispondere ad una situazione tanto importante per tutta l Italia.
Non si spiega neanche che si continuino a far entrare immigrati che potenzialmente potrebbero essere positivi al coronavirus, in quanto in diverse nazioni dell africa hanno cominciato ad avere contagi importanti, saltano i controlli e poi, noi siamo la prima nazione in europa ad avere avuto un numero cosi' rilevante di contagi e morti che ancora adesso non riusciamo a scrollarceli di dosso.
Che fa il governo?
Come nulla fosse successo, fa la sanatoria, tanto della salute degli italiani, l abbiamo gia' visto con la vicenda drammatica del coronavirus, che gliene freca...
Non ci dobbiamo adesso scandalizzare se le altre nazioni, magari quelle che stiamo
ospitando da una vita, NON CI FANNO ENTRARE.
Domenica 31 maggio 2020 12:09:13
Buongiorno Sig. Giletti,
Ho visto la trasmissione Atlantide, in occasione dell’anniversario della morte del giudice Giovanni Falcone.
Non so se ho capito bene, ma se ho capito bene mi sono posto la seguente domanda:
come posso essere stato così cieco e stupido per votare per tanti anni quei partiti che sembrerebbero essere stati i referenti dei boss mafiosi nelle istituzioni?
Voglio sperare, con tutto il cuore, che ora in Italia, nello Stato ci sia qualcosa di diverso, anche se i recenti provvedimenti che hanno alleggerito la detenzione dei mafiosi, giusti o sbagliati che siano, non vanno in questa direzione.
Non ho elementi per affermare se Il ministro della giustizia sia in malafede, in buona fede o se è stato ingenuamente pilotato.
Una cosa è certa: a tutt’oggi il ministro non ha ancora informato gli italiani perché dopo 48 ore non volle più assegnare al Dr. Di Matteo il ruolo di responsabile DAP.
La motivazione è forse talmente vergognosa che lui stesso si vergogna a dirla?
E’ certo però che lasciare nel dubbio i cittadini dimostra scaltrezza, alimenta sospetti ed è altrettanto deleterio per lo stesso ministro e per l’istituzione che rappresenta.
Non convincono più neanche le memorie difensive (i risultati sono quelli che contano).
La storia politica è piena di memorie difensive.
Come anche, in generale, infilare un provvedimento negativo fra tanti provvedimenti positivi ora la considero un’arte per darsi un’immagine di verginità.
Se nel processo penale nel dubbio è corretto assolvere, in politica non è più ammissibile.
A differenza del passato voglio cogliere i segnali e comportarmi di conseguenza.
Per non essere frainteso, non sto dicendo che al ministro, o al movimento di cui fa parte, si ipotizzano fatti penalmente rilevanti, sto solo dicendo che non voglio più essere raggirato politicamente.
Pertanto è mia intenzione non perdonare i soggetti politici che non hanno voluto prendere le distanze da quei provvedimenti e dai relativi responsabili che tanto hanno turbato le coscienze.
Se nulla è cambiato, mi chiedo provocatoriamente:
perché non ufficializzare la nomina del capo di cosa nostra al posto della piovra o delle piovre che vigliaccamente agiscono nell’ombra e condizionano ed indirizzano negativamente la vita dei cittadini?
Non è ciò che auspico, ma mi verrebbe da dire che forse sarebbe questo ciò che tanti italiani, stupidi come me, si meriterebbero.
So per certo che la mia provocazione non merita di essere presa in considerazione ma, mi creda, mi è uscita spontanea dal profondo dell’anima.
Coloro che hanno deviato (i cosiddetti topi di fogna), anche se indossano colletti bianchi o sono stati gratificati da cariche istituzionali, devono sapere che I cittadini onesti quando li incontrano, anche solo nel dubbio, avvertono il lezzo nauseabondo che emanano.
Continuando a ringraziarLa per il tipo di impegno profuso, mi è gradito porgere cordiali saluti.
Giancarlo Barbieri
Domenica 31 maggio 2020 11:33:24
Dott. Giletti perche' non fa un appello alle istituzioni da Mattarella in giu' affinche' venga posta fine a questi articoli e dichiarazioni degli stati europei che dovrebbero essere nostri amici, e che continuano a buttare fango sull Italia con il totale disinteresse delle alte cariche dello Stato. COSA STIAMO A FARE ANCORA IN EUROPA...
Domenica 31 maggio 2020 09:56:14
Ormai nel ministero della Giustizia la realtà supera la fantasia, anzi galoppa !!! Se per il Dap è previsto un concorso per dirigenti solo con laurea, per il Dog (figlio dello stesso padre ma che da anni subisce, in modo del tutto ingiustificato, trattamento differenziato) è previsto un concorso per direttore con titoli non in correlazione logica con i posti da ricoprire ; la ratio è però identica: in spregio del favor partecipationis, vogliono creare corsie privilegiate per alcune figure e stabilizzare i giudici onorari 😡
Martedì 28 aprile 2020 14:55:13
Il "sig. " Fortunato conferma la grande democraticità di molti nostri concittadini, a cui piacerebbe soltanto ascoltare le panzanate dei loro infallibili idoli; che sono i veri responsabili della situazione disastrosa in cui ci troviamo. Giletti, Feltri e Sgarbi hanno il "grave" difetto di dire, in maniera intelligente, quello che pensano e purtroppo, per quelli come lei, distraggono le menti concentrate sul pensiero unico.
E' sempre più diffusa la richiesta di eliminare fisicamente chi è in disaccordo con le confuse idee del governo o della presunta ideologia di sinistra; la tragica esperienza del fascismo non ha insegnato nulla a chi si professa democratico, ma solo a parole. In Italia esiste ancora, forse, il dibattito, la dialettica e il voto: speriamo!
Martedì 28 aprile 2020 12:34:07
Volevo fare personalmente i complimenti al Dott Giletti, unica persona a mio parere che parla liberamente dicendo quello che pensa e vi confermo che e' verità, cosa che tanti altri Fano finta di non vedere per comodità di poltrone, io spero che in futuro ci siano tanti Giletti e meno di tanti altri
Complimenti Dot Giletti vada avanti così è se deciderà di andare in politica il mio voto e' certo
Buon lavoro