I bei tempi andati dello zuccherino
Messaggio per Andrea Crisanti
Giovedì 22 aprile 2021 20:17:54
Buonasera Prof. Crisanti.
E' ormai acclarato come, per uscire dall'incubo della pandemia, sia necessario vaccinare tutti e nel più breve tempo possibile. E' assolutamente giusto dare la priorità nella somministrazione oltre a coloro in quali operino in campo sanitario o siano comunque a contatto con gli ammalati, agli anziani ed ai soggetti cosiddetti "fragili". Tuttavia, stante la decisione adottata dal governo di favorire il rientro a scuola dei ragazzi. misura che mi trova contraria mancando poco più di un mese, un mese e mezzo al termine dell'anno scolastico e fermo restando che, oltre ai mezzi pubblici, le aule, sia pure "a scartamento ridotto" potrebbero favorire l'insorgenza di nuovi contagi, mi chiedo perchè non si proceda, in dosi ancora più massicce delle attuali, all'acquisto dei vaccini da somministrare anche, e perchè no, in ambito scolastico. Ricordo quando, ancora bambina, mi fu somministrato il vaccino antipolio sotto forma dell'ormai famosa zolletta di zucchero tanto per indorare, è il caso di dirlo, la "pillola" riservata a noi piccoli alunni della scuola elementare. A quel tempo, nell'ambito della scuola, esisteva l' "ambulatorio" presieduto da un medico e coadiuvato da un'infermiera, e che si occupava anche delle vaccinazioni da effettuare in età scolare. Ora mi domando perchè, anzichè sottoporre bambini e ragazzi a continui tamponi per stanare gli asintomatici, la massiccia campagna di vaccinazione che è stata messa attualmente in piedi, non venga estesa a scolari e studenti. Si tratta di soggetti molto giovani, certamente, ma tuttavia abbiamo constatato come questo maledetto virus trovi modo di attecchire anche, e forse soprattutto, proprio nell'organismo dei più giovani. Va anche considerato come, alla loro età, i ragazzi siano certamente molto più esuberanti di noi più vecchi o comunque maturi e, anche se indottrinati al riguardo, non credo siano più di tanto coscienziosi nell'osservanza di regole e regolette precauzionali. Non è una colpa, è una normale caratteristica dell'età giovane. Allargando la fornitura dei vaccini a disposizione dell'Italia mi chiedo e le chiedo perchè non procedere, parallelamente alle categorie che ho sopra enunciato, anche alla vaccinazione in massa DENTRO LE SCUOLE. Ciò consentirebbe un notevolissimo risparmio sulla lungaggine dei tempi di vaccinazione che per i più giovani si prospettano lontani, sugli ambienti da mettere a disposizione non necessariamente all'interno degli ospedali (ogni scuola avrà, suppongo, almeno una sala deputata all'accoglienza dei genitori o alle riunioni degli insegnanti, oppure una biblioteca, un laboratorio, ecc.) utile allo scopo, e ciò comporterebbe un notevole salto in avanti sul numero della popolazione da vaccinare, con conseguente riduzione dei contagi tra i giovani esuberanti. Perchè tale sistema, che fu adottato negli anni'60 per vaccinare contro la poliomielite che, a quei tempi, mieteva numerose vittime, non viene "rispolverato" oggi per contrastare nel più breve tempo possibile, l'avanzata di un virus che certamente non è meno temibile del precedente? Grazie per l'attenzione
E' ormai acclarato come, per uscire dall'incubo della pandemia, sia necessario vaccinare tutti e nel più breve tempo possibile. E' assolutamente giusto dare la priorità nella somministrazione oltre a coloro in quali operino in campo sanitario o siano comunque a contatto con gli ammalati, agli anziani ed ai soggetti cosiddetti "fragili". Tuttavia, stante la decisione adottata dal governo di favorire il rientro a scuola dei ragazzi. misura che mi trova contraria mancando poco più di un mese, un mese e mezzo al termine dell'anno scolastico e fermo restando che, oltre ai mezzi pubblici, le aule, sia pure "a scartamento ridotto" potrebbero favorire l'insorgenza di nuovi contagi, mi chiedo perchè non si proceda, in dosi ancora più massicce delle attuali, all'acquisto dei vaccini da somministrare anche, e perchè no, in ambito scolastico. Ricordo quando, ancora bambina, mi fu somministrato il vaccino antipolio sotto forma dell'ormai famosa zolletta di zucchero tanto per indorare, è il caso di dirlo, la "pillola" riservata a noi piccoli alunni della scuola elementare. A quel tempo, nell'ambito della scuola, esisteva l' "ambulatorio" presieduto da un medico e coadiuvato da un'infermiera, e che si occupava anche delle vaccinazioni da effettuare in età scolare. Ora mi domando perchè, anzichè sottoporre bambini e ragazzi a continui tamponi per stanare gli asintomatici, la massiccia campagna di vaccinazione che è stata messa attualmente in piedi, non venga estesa a scolari e studenti. Si tratta di soggetti molto giovani, certamente, ma tuttavia abbiamo constatato come questo maledetto virus trovi modo di attecchire anche, e forse soprattutto, proprio nell'organismo dei più giovani. Va anche considerato come, alla loro età, i ragazzi siano certamente molto più esuberanti di noi più vecchi o comunque maturi e, anche se indottrinati al riguardo, non credo siano più di tanto coscienziosi nell'osservanza di regole e regolette precauzionali. Non è una colpa, è una normale caratteristica dell'età giovane. Allargando la fornitura dei vaccini a disposizione dell'Italia mi chiedo e le chiedo perchè non procedere, parallelamente alle categorie che ho sopra enunciato, anche alla vaccinazione in massa DENTRO LE SCUOLE. Ciò consentirebbe un notevolissimo risparmio sulla lungaggine dei tempi di vaccinazione che per i più giovani si prospettano lontani, sugli ambienti da mettere a disposizione non necessariamente all'interno degli ospedali (ogni scuola avrà, suppongo, almeno una sala deputata all'accoglienza dei genitori o alle riunioni degli insegnanti, oppure una biblioteca, un laboratorio, ecc.) utile allo scopo, e ciò comporterebbe un notevole salto in avanti sul numero della popolazione da vaccinare, con conseguente riduzione dei contagi tra i giovani esuberanti. Perchè tale sistema, che fu adottato negli anni'60 per vaccinare contro la poliomielite che, a quei tempi, mieteva numerose vittime, non viene "rispolverato" oggi per contrastare nel più breve tempo possibile, l'avanzata di un virus che certamente non è meno temibile del precedente? Grazie per l'attenzione
Da: Roberta
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