Decreto-legge 7 gennaio 2022, n. 1 "Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza COVID-19
Messaggio per Andrea Crisanti
Giovedì 3 febbraio 2022 09:13:07
Con la presente voglio segnalare una grave contraddizione contenuta nel Decreto in oggetto rispetto alle finalità dichiarate dal Decreto medesimo.
Il 5 gen 2022 il ministro della salute Speranza rilascia intervista alla stampa sulla decisione del governo di procedere per Decreto Legge all’obbligo vaccinale contro il Covid (video disponibile su youtube ht t / w. ----- -- = q-------4). Nell’intervista il ministro spiega che l’insieme delle norme che stanno per essere varate non intende ridurre il numero di infezioni ma ridurre il numero di ospedalizzazioni per allegerire il peso dei malati covid sugli ospedali. E poiché i 2/3 dei posti nelle terapie intensive ed il 50% dei posti in area medica sono occupati da pazienti non-vaccinati, il ministro conclude che le norme saranno indirizzate a ridurre l’area dei non-vaccinati.
Il 7 gen 2022 viene pubblicato il “DECRETO-LEGGE 7 gennaio 2022, n. 1 (Raccolta 2022) "Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza COVID-19, in particolare nei luoghi di lavoro, nelle scuole e negli istituti della formazione superiore” che stabilisce l’obbligo vaccinale a partire dal 1° feb 2022 a tutti i cittadini con età superiore ai 50 anni".
I principali quotidiani, illustrando il decreto in dettaglio, fanno subito notare che, contrariamente a quanto si pensasse inizialmente, l’obbligo vaccinale non si applica soltanto ai non-vaccinati (persone con nessuna dose di vaccino) ma anche a tutte le persone che hanno completato il ciclo vaccinale con due dosi da più di 6 mesi, cosi come a quelli che hanno fatto la 1° dose ma non la seconda entro i termini stabiliti ed anche ai guariti da Covid da più di 6 mesi.
Il 12 gen 2022, il Presidente del Consiglio Draghi ed il ministro Speranza presentano in conferenza stampa le misure adottate ed il ministro Speranza mostra un grafico da cui si evince il dato macroscopico dei non-vaccinati che, benché siano in numero inferiore ai vaccinati con 3 dosi (6, 6 milioni contro 8, 1 milioni nel grafico), hanno una incidenza di ricoveri in terapia intensiva (x 100. 000 abitanti) di 23, 2 persone contro 0, 9 persone dei vaccinati con 3 dosi, cioé 25 volte di più (ht t / w. ----- /results? search_query=grafico+speranza).
Tuttavia il grafico mostra dei dati altrettanto utili ed importanti ed una grave incongruenza su cui non si é sentito alcun commento.
Mi riferisco ai vaccinati con due dosi da più di 4 mesi che mostrano una incidenza bassa di ricoveri di 1, 5 contro lo 0, 9 dei vaccinati con 3 dosi. Non solo i dati sono molto vicini tra loro, ma se consideriamo che, secondo il grafico, i vaccinati con 2 dosi ] di 4 mesi sono 26 milioni, cioé più del triplo dei vaccinati con 3 dosi, quel dato é ancora migliore. E lo stesso si riscontra per i vaccinati con 2 dosi [ 4 mesi.
Dunque i vaccinati con ciclo completo di due dosi da più di 4 mesi non occupano le terapie intensive e l’area medica più di quanto facciano i vaccinati con 3 dosi ed i dati presentati dal governo sui vaccinati con 2 dosi ] 4 mesi sconfessano la finalità stessa del Decreto che é quella di ridurre il numero di ospedalizzazioni quando é riferita a questa categoria.
Quindi i vaccinati con 2 dosi ] 4 mesi non dovevano essere oggetto del Decreto in quanto hanno lo stesso peso e lo stesso aggravio di ospedalizzazioni dei vaccinati con 3 dosi.
L'unico dato che si conosceva prima del Decreto era che il numero di anticorpi (leucociti B) nei vaccinati da oltre 4 mesi scendeva sensibilmente e risalivavano rapidamente se si faceva la 3a dose. Questo poteva far pensare ad una più probabile infezione nei soggetti vaccinati con sole due dosi, ma sulla possibile tenuta del vaccino riguardo alla malattia grave e/o morte si facevano solo ipotesi. Ora i dati del ministero confermano che quella tenuta c'é e quindi il rischio di ospedalizzazione é basso. Ribadisco che, stando alle parole del ministro Speranza, l'obiettivo del Decreto non é di ridurre o contenere le infezioni ma il numero di ospedalizzazioni.
Il modo in cui si é comporato il governo mi ha ricordato le tecniche della pubblicità occulta o mendace. Si dice una cosa giusta (i non-vaccinati riempiono le terapie intensive) per giustificare le misure contro una categoria di persone (i non-vaccinati) per poi estendere arbitrariamente e senza dati a supporto quelle misure anche ad altre categorie (vaccinati 2dosi / guariti da oltre 6 mesi).
Perché trattare i circa 25 miloni di vaccinati over 50 con 2 dosi (dati presi dal sito www. -------ini) alla stessa stregua dei non-vaccinati, sapendo dei disagi dovuti alle pesanti restrizioni e delle difficoltà cui andranno incontro milioni di lavoratori che avranno il pass scaduto? Perché devono pagare una ammenda se gravano sui posti letto in area medica e terapie intensive tanto quanto i vaccinati con 3 dosi?
Il 5 gen 2022 il ministro della salute Speranza rilascia intervista alla stampa sulla decisione del governo di procedere per Decreto Legge all’obbligo vaccinale contro il Covid (video disponibile su youtube ht t / w. ----- -- = q-------4). Nell’intervista il ministro spiega che l’insieme delle norme che stanno per essere varate non intende ridurre il numero di infezioni ma ridurre il numero di ospedalizzazioni per allegerire il peso dei malati covid sugli ospedali. E poiché i 2/3 dei posti nelle terapie intensive ed il 50% dei posti in area medica sono occupati da pazienti non-vaccinati, il ministro conclude che le norme saranno indirizzate a ridurre l’area dei non-vaccinati.
Il 7 gen 2022 viene pubblicato il “DECRETO-LEGGE 7 gennaio 2022, n. 1 (Raccolta 2022) "Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza COVID-19, in particolare nei luoghi di lavoro, nelle scuole e negli istituti della formazione superiore” che stabilisce l’obbligo vaccinale a partire dal 1° feb 2022 a tutti i cittadini con età superiore ai 50 anni".
I principali quotidiani, illustrando il decreto in dettaglio, fanno subito notare che, contrariamente a quanto si pensasse inizialmente, l’obbligo vaccinale non si applica soltanto ai non-vaccinati (persone con nessuna dose di vaccino) ma anche a tutte le persone che hanno completato il ciclo vaccinale con due dosi da più di 6 mesi, cosi come a quelli che hanno fatto la 1° dose ma non la seconda entro i termini stabiliti ed anche ai guariti da Covid da più di 6 mesi.
Il 12 gen 2022, il Presidente del Consiglio Draghi ed il ministro Speranza presentano in conferenza stampa le misure adottate ed il ministro Speranza mostra un grafico da cui si evince il dato macroscopico dei non-vaccinati che, benché siano in numero inferiore ai vaccinati con 3 dosi (6, 6 milioni contro 8, 1 milioni nel grafico), hanno una incidenza di ricoveri in terapia intensiva (x 100. 000 abitanti) di 23, 2 persone contro 0, 9 persone dei vaccinati con 3 dosi, cioé 25 volte di più (ht t / w. ----- /results? search_query=grafico+speranza).
Tuttavia il grafico mostra dei dati altrettanto utili ed importanti ed una grave incongruenza su cui non si é sentito alcun commento.
Mi riferisco ai vaccinati con due dosi da più di 4 mesi che mostrano una incidenza bassa di ricoveri di 1, 5 contro lo 0, 9 dei vaccinati con 3 dosi. Non solo i dati sono molto vicini tra loro, ma se consideriamo che, secondo il grafico, i vaccinati con 2 dosi ] di 4 mesi sono 26 milioni, cioé più del triplo dei vaccinati con 3 dosi, quel dato é ancora migliore. E lo stesso si riscontra per i vaccinati con 2 dosi [ 4 mesi.
Dunque i vaccinati con ciclo completo di due dosi da più di 4 mesi non occupano le terapie intensive e l’area medica più di quanto facciano i vaccinati con 3 dosi ed i dati presentati dal governo sui vaccinati con 2 dosi ] 4 mesi sconfessano la finalità stessa del Decreto che é quella di ridurre il numero di ospedalizzazioni quando é riferita a questa categoria.
Quindi i vaccinati con 2 dosi ] 4 mesi non dovevano essere oggetto del Decreto in quanto hanno lo stesso peso e lo stesso aggravio di ospedalizzazioni dei vaccinati con 3 dosi.
L'unico dato che si conosceva prima del Decreto era che il numero di anticorpi (leucociti B) nei vaccinati da oltre 4 mesi scendeva sensibilmente e risalivavano rapidamente se si faceva la 3a dose. Questo poteva far pensare ad una più probabile infezione nei soggetti vaccinati con sole due dosi, ma sulla possibile tenuta del vaccino riguardo alla malattia grave e/o morte si facevano solo ipotesi. Ora i dati del ministero confermano che quella tenuta c'é e quindi il rischio di ospedalizzazione é basso. Ribadisco che, stando alle parole del ministro Speranza, l'obiettivo del Decreto non é di ridurre o contenere le infezioni ma il numero di ospedalizzazioni.
Il modo in cui si é comporato il governo mi ha ricordato le tecniche della pubblicità occulta o mendace. Si dice una cosa giusta (i non-vaccinati riempiono le terapie intensive) per giustificare le misure contro una categoria di persone (i non-vaccinati) per poi estendere arbitrariamente e senza dati a supporto quelle misure anche ad altre categorie (vaccinati 2dosi / guariti da oltre 6 mesi).
Perché trattare i circa 25 miloni di vaccinati over 50 con 2 dosi (dati presi dal sito www. -------ini) alla stessa stregua dei non-vaccinati, sapendo dei disagi dovuti alle pesanti restrizioni e delle difficoltà cui andranno incontro milioni di lavoratori che avranno il pass scaduto? Perché devono pagare una ammenda se gravano sui posti letto in area medica e terapie intensive tanto quanto i vaccinati con 3 dosi?
Da: Francesco Giancaterino
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