Monologo del 13/01/2021

Messaggio per Antonello Piroso

Mercoledì 13 gennaio 2021 11:04:22
In breve la mia storia:
sono del 57, dopo un primo matrimonio non perfettamente riuscito e senza prole, passata l'euforia della ritrovata libertà di passare di fiore in fiore in età adulta, ci ho riprovato una seconda volta con una ragazza che di figli ne aveva già due in tenera eta (4 e 7). Abbiamo iniziato a fare famiglia e tutto quello che ne segue: stessa casa, condivisione dei problemi, dei progetti e organizzazione del menage familiare.
Penso sia stata dura da parte loro il riversare l affetto e fiducia verso di me che rappresentavo la figura di un padre mancante... visto che quello originale non sempre era presente... causa le diabribe e gli strascichi che la rottura di un rapporto matrimoniale lascia,
Quante volte avrei voluto ributtare la spugna, ma stavolta cerano delle responsabilià diverse ovvero dei minori; ragazzini a cui occorreva dare delle risposte educative ed affettive, in considerazione anche dell'empatia che si stava formando tra di noi.
Sono passati vent'anni, i ragazzini di allora sono diventati uomini ed io ho perso i capelli. Il più grande è diventato un infermiere il piu piccolo sta cercando caparbiemente la sua strada, ma si da da fare.
Mi sono ritrovato nelle tue parole del monologio di questa mattina, educare i figli è fatica e le regole fondamentali le da la famiglia, non lo stato o le sue rappresentanze. Crescere i ragazzi ed educarli al rispetto delle regole, al senzo di cumunità, all'accettazione del prossimo, dalla pubertà all' adolescensca: è fatica è scontro, sono discussioni interminabili.
I calci nel sedere che tu hai promesso a tuo figlio (idealmente... visto che tra 10 anni... tu ne avrai quasi 70... se non sbaglio), se si comportasse come quei piccoli sbandati che cercano e partecipano alle risse per qulche follower in più, io l'ho fatto; l'ho fatto il giorno in cui per la prima volta gli affidammo l'automobile, che lui riempì di amici per andare in discoteca.
Io in incognito lo aspettati fuori della discoteca, alle tre del mattino, per seguirlo durante il percorso del ritorno. Lui fece un atto di pericolosa goliardia, prendendo una via in contromano.
lo raggiunsi, lo fermai e tirandolo fuori dall'auto gli diedi due scapaccioni nell'incredulità sua e dei suoi amici.
Ancora oggi, dopo otto anni mi tremano ancora le gambe ripensando a quel giorno.
Mi sono impegnato come se i figli fossero stati biologicamente miei, ci ho messo impegno e molte risorse... molte.
Ora con timida soddisfazione li vedo tutti i giorni, dopo aver fatto colazione insieme, partire per ognuno per i propri impegni.
Non è la famiglia del "Mulino bianco": tutti i giorni nascono problemi e imprevisti... da risolvere... ma con l'esempio e la dedizione... che penso di aver dato a questi ragazzi... sapranno affrontare le difficoltà che la vita propone.
Un ascoltatore del Cavagliere Nero.
Da: Aldo

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