Bulli e Pupi

Messaggio per Barbara Palombelli

Martedì 29 marzo 2022 11:47:41
Buongiorno, Dr. ssa Palombelli.
Francamente, io non darei un peso eccessivo agli epiteti lanciati da Biden nei confronti di Putin e che stanno suscitando lo sdegno internazionale. Biden è un "gaffeur" dalla lingua forse più tagliente e imprudente di quella di un altro noto "gaffeur", il (fu) principe Filippo di Edimburgo, ma sono certa che se ritornasse Alberto Sordi liquiderebbe la questione con "so'amerecani... so' forti, l'amerecani... " per poi arrendersi definitivamente al piatto di spaghetti nazionale. Non credo che Biden volesse, secondo le illustre (chiamiamole così) "vivisezioni mentali" degli opinionisti televisivi, offendere, tra l'altro politicamente, lo storico avversario russo. Credo si tratti piuttosto del linguaggio usuale - disinibito e piuttosto sciolto - degli americani, che spesso usano termini come "bastardo" nei confronti di un avversario, o mostrano il dito medio. Un'americanata, insomma, cui si fa sempre in tempo a rimediare e, per rientrare nei ranghi imposti dal politically correct, porgendo le scuse. Mi soffermerei piuttosto, invece, sulla gravissima emergenza che sta nuovamente per sommergerci: quella dei profughi. Che, essendo persone che fuggono da una guerra, devono essere accolti come, sopra le proprie forze, stanno già facendo Polonia e Romania ma anche con l'ausilio del resto del mondo che non può restarsene alla finestra a guardare. Infatti, e questo riguarda anche l'Italia da decenni divenuta terra di rifugiati, mi sembra ovvio che una nazione già sovraffollata di suo, non possa accogliere al proprio interno un'altra intera nazione. A occhio e croce, gli ucraini non mi sembrano persone che, come diciamo a Roma, una volta arrivate a casa degli altri "s'accollano". Mi sembrano gente dignitosa, ben vestita, che ha voglia di ritornarsene al più presto nella propria patria e di ricongiungersi ai familiari. E tuttavia, ci sono passaggi di questo tema che andrebbero approfonditi. Fermo restando che l'Italia non deve continuare ad essere considerata il silos d'Europa e che la Commissione Europea stavolta dovrà quantificare in giusta misura le quote di profughi da assegnare ad ogni nazione, anche in base alla capienza territoriale ed alle possibilità economiche che - lo sappiamo bene - con l'avvento dell'euro non per tutti sono uguali, rimane in piedi il fatto che questa gente, oltre ad essere ospitata, deve essere sfamata, vestita, curata se sta male, avere la garanzia che i propri figli possano ricevere un'istruzione adeguata, perfino... ricevere un reddito? Il ministro (ministra suona male e nella lingua italiana che ho studiato non esisteva proprio, anzi, era un errore) Lamorgese alle parole adottata come un mantra da ormai tutti i nostri governanti "l'Italia è pronta a fare la sua parte" dovrebbe aggiungere, secondo me, il resto della frase: "anche se non a tempo illimitato". Perchè certamente molti ucraini sapranno dove allocare avendo famiglie che già risiedono qui per motivi di lavoro, ma non tutti sono così fortunati da avere una destinazione. Dove li prendiamo, i soldi per mantenere i profughi per un tempo che non è stato - almeno al momento - quantificato, quando già dentro casa nostra abbiamo gente che ogni giorno combatte contro il carovita e la povertà'? Dove li collochiamo a lavorare, se ogni giorno assistiamo al desolante quadro di imprese costrette a dichiarare il fallimento con la perdita conseguenziale di posti di lavoro in seguito al tornado covid? Sarebbe pazzesco rimettere in campo un nuovo "reddito di cittadinanza o di emergenza profughi" chedirsivoglia senza innescare un'altra guerra, stavolta civile, fra poveri, italiani e stranieri. Sarebbe dunque importante ribadire che nel momento in cui, volesse Iddio, si giungesse alla pace, il signor Zelensky, che prima ci ringrazia e poi ci taccia di codardia per non aver ottemperato a richieste francamente eccessive come la fly zone, e dopo aver messo in ginocchio la propria nazione non volendosi arrendere a nessun costo, dovrebbe rimboccarsi le maniche e anzichè continuare a mostrarsi ai media con la maglietta militare e incitare a continuare una resistenza che assomiglia ormai piuttosto ad un puntiglio,
richiamare la propria gente per ricostruirsela, questa patria messa in ginocchio. Perchè se gli americani sono bulli, i pupi sono pupi. E, come ogni genitore consapevole che sceglie di mettere al mondo un figlio sa, mantenere un figlio COSTA. Zelensky non è un poveraccio, su. Qualcuno ha già indagato su ciò che possiede e sul denaro che evidentemente deve avere (o che gli è stato messo a disposizione) in gran quantità per andarsi a ficcare in un casino internazionale come questa guerra sta evidenziando. Inoltre l'Ucraina - nonostante i ripetuti appelli per la ricezione delle armi, ha dimostrato di essere, sul fronte armamenti militari, perfino superiore alla Russia che ha barato, attraverso annunci sconvolgenti, scoprendo armi non proprio di recentissima generazione. E allora, signor Zelensky, ce le vogliamo rimboccare le maniche (anche) della maglietta mettendo a punto un piano per risollevare la sua gente, senza contare sempre e soltanto sull'aiuto degli altri che, per usare le sue parole "devono fare di più, sempre di più"?
Grazie
Da: Roberta 2

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