Noi siamo persone come tutte voi
Messaggio per Barbara Palombelli
Venerdì 25 aprile 2025 18:51:08
Buongiorno, chiedo scusa per il disturbo vi creo. Premetto che non cerco compassione, ma avrei il desiderio che voi riuscite a portare alla luce, a dare voce, a chi come me vive nel buio totale a causa di patologie psichiatriche... perché chi come me viene considerato "pazzo". Noi non siamo "pazzi", siamo persone come tutte, solo che, chissà per quale motivo, viviamo nel buio delle nostre giornate. Quando si entra in questo mondo, si impara che si può parlare con estrema naturalezza solo a rare persone.
Molti non capisco ciò che vuoi trasmettere a loro; non per mancanza di perspicacia ma per un semplice e reale disinteresse. Da quando sono in questo mondo ho imparato che molti fanno finta di ascoltarti limitandosi a piccoli cenni con la testa accompagnati da sguardi persi nel vuoto, e allora, solo allora, capisci quanto è importantescegliere con parsimonia quelle rare persone a cui aprire il proprio cuore. come voi. Sono diventata troppo brava a nascondere ciò che provo, ma lo so che non fa bene, fa male. Nascondo tanti pensieri, paure che non ricordo nemmeno più dove le ho messe. Mi racconto di essere solo stanca, a volte l'abitudine, la gentilezza, la fiducia, mi hanno fatto chiudere un occhio su cosa ci fa soffrire, qualche cosa che sul momento lascio correre, facendo finta di niente e mi tengo per me tutto quello che ho dentro, mi bruciava lo stomaco, momenti passati a frignare i denti e la testa che si surriscalda come una pentola a pressione... in questi momenti cerco di buttare giù questi momenti brutti e la tensione, come se fosse un antibiotico dal gusto orribile, ma quello non è un antibiotico, è un veleno che se continuo a bere rischio di avvelenare me stessa.
Chiudere un occhio può farmi star bene una volta, ma se diventa un abitudine può rovinate molte più cose che già sono macerie, come il tempo e la vita... quella vita che non ho più da più di due anni. Certo, non posso costringere gli altri a cambiare, ma devo trovare la forza per farlo, per essere vista una persona normale solo persa in me stessa. Questo buio mi impedisce di scegliere a chi è a cosa voglio dedicarmi. E allora mi devo svegliare e trovare la forza quando una persona non sta dando valore al mio silenzio, al mio dolore... è meglio lasciarle andare, anche se non ci sarà il bisogno di farlo, perché se ne andranno da sole al minimo problema... e così sei più solo che mai.
Cerco di aprire gli occhi, non mi vogliono. Nessuno mi vuole ascoltare e non mi ascoltano nemmeno se urlo dal dolore. Talvolta la mia vita mi sembra troppo lunga e troppo breve allo stesso tempo, mi sembra di aver vissuto un'eternità, eppure è come se il tempo non fosse passato affatto.
Come disse Amy Winehouse: " il dolore ti rompe in mille pezzi e ti ricompone a suo piacimento rendendoti una persona totalmente diversa da quella che eri".
Niente di più vero. Mi è stato chiesto come faccio a restare in piedi mentre tutto attorno a me crolla e come faccio a far finta di niente mentre dentro di me tutto brucia... le persone si rendono conto che io non rido, che non è uno scherzo e che c'è la stai mettendo tutta, mentre tutti erano girati a guardare altrove... io strisciavo, io striscio.
Mentre la paura mi mozza il respiro appena mi sveglio, con una mano mi asciugo gli occhi e scendo in campo, ogni volta che pensato di non farcela, che ho pensato di arrendermi, c'è stato un piccolo, minuscolo attimo sospeso che precede il " dopo " che mi ha spinto indietro fra le braccia di chi, nonostante tutto ti ama ancora e ancora crede in te.
Un giorno, non so quando, qualcuno mi chiederà come ho fatto e io risponderò che non ho fatto niente e che è stato solo amore per me stessa... cosa che ora non ho.
La depressione non è solo avere problemi a respirare, la depressione è svegliarsi alle 3 del mattino da un brutto sogno perché il cuore batte fortissimo. La depressione esplode senza motivo. La depressione è stressarsi per cose che possono o non possono essere reali. La depressione è il tuo umore incontrollabile, che cambia in pochi minuti. La depressione è un tremito incontrollabile. La depressione è pianto, lacrime vere e dolorose.
La depressione è nausea. La depressione è paralizzante. La depressione è oscura. La depressione è dover inventare una scusa dopo un attacco comportamentale. La depressione è paura e preoccupazione. La depressione è fisicamente ed emotivamente estenuante. La depressione è un sacco di cose che non vanno... e non lo so. È incredibile come il dolore della psiche non venga capito. Se ti becchi una pallottola o una scheggia si mettono subito tutti a strillare, se ti rompo una gamba te la ingessano. Se hai il cuore a pezzi e sei così disperato che non ti riesce ad aprir bocca, invece, non se ne accorgono nemmeno. Eppure le malattie psichiatriche, quelle che ti uccidono l'anima, è una malattia molto più grave della gamba rotta, le malattie psichiatriche sono assai più profonde e pericolose.
Alcuni hanno la capacità di resistere alle difficoltà, ai momenti difficili, quelli dove tutto è buio, questi momenti vengono usati come trampolino di lancio verso una nuova felicità... resilienza. Io voglio diventare questo. Desidero essere una persona resilienza, ho voglia di rinascere come una fenice, dalle ceneri che sono rimaste di me. Quanti terremoti privati vivo con epicentro nel cuore e nel cervello... troppi e non li reggo più, quando un cuore sopravvive a certi dolori, l'anima va in pezzi. Impossibile da ricomporre perché il danno è troppo vasto, i suoi frammenti vagano eternamente tra passato e presente... non sarò mai più quella di una volta. So che questo periodo mi sta mettendo alla prova, la mia pazienza è al limite. Lo so vorrei dormire per tutto il tempo, non voglio interagire con l'esterno, voglio rimanere chiusa dentro di me per difendermi dagli uragani che mi circondano, che mi agitano, poi, non so come, mi entrano dentro, tanto da farmi piangere. Le mie emozioni sono amplificate, viaggio nell'apatia e nella depressione per andare sempre più giù, sono stanca, troppo stanca persino di fare le cose più semplici. I piccoli gesti quotidiani richiedono uno sforzo enorme. Tutto sembra richiedere più energia di quanta io ne abbia, e vorrei riposare, solo quello, mi sento sempre più sola e isolata. Abbozzo un sorriso per far sembrare che tutto vada bene, per non dare giustificazioni. Dentro ho tempeste che nessuno può capire.
Sono andata in mille pezzi semplicemente perché sta uscendo ciò che ho dentro, quante maschere devo usare... oramai non so più chi sono. Sono passati due anni da quando mi hanno diagnosticato la depressione, da quando mi ammalai di paura, e la mia vita cambiò per sempre. Da quel momento in poi, il tempo inizia a scorrere in modo diverso e niente non è più come prima, mi sento violentata nel corpo e nell'animo, come se qualcuno o qualcosa mi fosse entrato dentro prendendo possesso della mia felicità, dei miei sogni, dei miei pensieri, della mia vita.
La confusione che si prova è quella di chi non sa più da dove ripartire, non esistono più punti di riferimento, ogni cosa fa un rumore assordante, a partire dal silenzio, non è facile da spiegare e non è facile da capire...
Forse non ho più vie d'uscita, non so come sia potuto succedere, ma ho toccato il fondo... sono impotente e mi mancano le forze per risalire. Il fondale non è limpido e questo mi fa paura, non riesco ad emergere... non è facile ma un giorno... spero di poter dire " è stata dura ma ce l'ho fatta". Pochi si sono accorti che io ormai non ci sono più, ascolto, " vivo", ma non ci sono più. La depressione non ha un nome, né dei precisi segnali che anticipino il suo arrivo. Giunge quando meno te lo aspetti e ti consuma come tra le peggiori delle malattie. Nasce da un senso di colpa profondo che ti senti dentro di te e che si radica in maniera inspiegabile, prima nel tuo petto, poi nella tua testa e in fine penetra come gelo nelle ossa. Ci sono giorni buoni che si alternano a giorni pessimi, in cui nella tua mente ti chiedi perché ancora sei qui e se I tuoi problemi cesseranno mai di esistere, ti rendi conto di essere sola e di piangere senza nessun motivo. Quell'esserci senza mai davvero esserci... spero che un giorno la vecchia me tornerà. In media una persona vive 27375 giorni, e ciò che avremmo con un po di fortuna, 27375 giorni... una volta non mi sembra affatto un sacco di tempo, ma d'altra parte quanti sono i giorni che ci ricordiamo davvero? Ma tutto può cambiare... in un giorno, in un istante, e quello che manca diventa molto chiaro. Una vita intera può essere una serie di giorni dimenticati, se non sei felice cambia, cambia marcia, mettiti in gioco...
Il dopo non è garantito. La vita non è fatta per essere vissuta dopo. Bisogna sempre cercare I momenti, una risata, un bacio, un sapore, un ballo...
È stato questo il mio regalo per voi, molti mi hanno ricordato di cogliere i momenti ogni giorno, perché se troviamo quei momenti... i giorni non svaniranno mai. In quei momenti, trovi te stesso.
Io non avrò quei 27375 giorni felici perché la vecchia Elena non ci sarà più.
Per favore ricordatevi di noi invisibili, chiamati " pazzi", perché noi siamo persone come voi.
E se potete condividere il messaggio per aiutarci a togliere questo stigma che ci hanno stigma che ci hanno messo.
Molti non capisco ciò che vuoi trasmettere a loro; non per mancanza di perspicacia ma per un semplice e reale disinteresse. Da quando sono in questo mondo ho imparato che molti fanno finta di ascoltarti limitandosi a piccoli cenni con la testa accompagnati da sguardi persi nel vuoto, e allora, solo allora, capisci quanto è importantescegliere con parsimonia quelle rare persone a cui aprire il proprio cuore. come voi. Sono diventata troppo brava a nascondere ciò che provo, ma lo so che non fa bene, fa male. Nascondo tanti pensieri, paure che non ricordo nemmeno più dove le ho messe. Mi racconto di essere solo stanca, a volte l'abitudine, la gentilezza, la fiducia, mi hanno fatto chiudere un occhio su cosa ci fa soffrire, qualche cosa che sul momento lascio correre, facendo finta di niente e mi tengo per me tutto quello che ho dentro, mi bruciava lo stomaco, momenti passati a frignare i denti e la testa che si surriscalda come una pentola a pressione... in questi momenti cerco di buttare giù questi momenti brutti e la tensione, come se fosse un antibiotico dal gusto orribile, ma quello non è un antibiotico, è un veleno che se continuo a bere rischio di avvelenare me stessa.
Chiudere un occhio può farmi star bene una volta, ma se diventa un abitudine può rovinate molte più cose che già sono macerie, come il tempo e la vita... quella vita che non ho più da più di due anni. Certo, non posso costringere gli altri a cambiare, ma devo trovare la forza per farlo, per essere vista una persona normale solo persa in me stessa. Questo buio mi impedisce di scegliere a chi è a cosa voglio dedicarmi. E allora mi devo svegliare e trovare la forza quando una persona non sta dando valore al mio silenzio, al mio dolore... è meglio lasciarle andare, anche se non ci sarà il bisogno di farlo, perché se ne andranno da sole al minimo problema... e così sei più solo che mai.
Cerco di aprire gli occhi, non mi vogliono. Nessuno mi vuole ascoltare e non mi ascoltano nemmeno se urlo dal dolore. Talvolta la mia vita mi sembra troppo lunga e troppo breve allo stesso tempo, mi sembra di aver vissuto un'eternità, eppure è come se il tempo non fosse passato affatto.
Come disse Amy Winehouse: " il dolore ti rompe in mille pezzi e ti ricompone a suo piacimento rendendoti una persona totalmente diversa da quella che eri".
Niente di più vero. Mi è stato chiesto come faccio a restare in piedi mentre tutto attorno a me crolla e come faccio a far finta di niente mentre dentro di me tutto brucia... le persone si rendono conto che io non rido, che non è uno scherzo e che c'è la stai mettendo tutta, mentre tutti erano girati a guardare altrove... io strisciavo, io striscio.
Mentre la paura mi mozza il respiro appena mi sveglio, con una mano mi asciugo gli occhi e scendo in campo, ogni volta che pensato di non farcela, che ho pensato di arrendermi, c'è stato un piccolo, minuscolo attimo sospeso che precede il " dopo " che mi ha spinto indietro fra le braccia di chi, nonostante tutto ti ama ancora e ancora crede in te.
Un giorno, non so quando, qualcuno mi chiederà come ho fatto e io risponderò che non ho fatto niente e che è stato solo amore per me stessa... cosa che ora non ho.
La depressione non è solo avere problemi a respirare, la depressione è svegliarsi alle 3 del mattino da un brutto sogno perché il cuore batte fortissimo. La depressione esplode senza motivo. La depressione è stressarsi per cose che possono o non possono essere reali. La depressione è il tuo umore incontrollabile, che cambia in pochi minuti. La depressione è un tremito incontrollabile. La depressione è pianto, lacrime vere e dolorose.
La depressione è nausea. La depressione è paralizzante. La depressione è oscura. La depressione è dover inventare una scusa dopo un attacco comportamentale. La depressione è paura e preoccupazione. La depressione è fisicamente ed emotivamente estenuante. La depressione è un sacco di cose che non vanno... e non lo so. È incredibile come il dolore della psiche non venga capito. Se ti becchi una pallottola o una scheggia si mettono subito tutti a strillare, se ti rompo una gamba te la ingessano. Se hai il cuore a pezzi e sei così disperato che non ti riesce ad aprir bocca, invece, non se ne accorgono nemmeno. Eppure le malattie psichiatriche, quelle che ti uccidono l'anima, è una malattia molto più grave della gamba rotta, le malattie psichiatriche sono assai più profonde e pericolose.
Alcuni hanno la capacità di resistere alle difficoltà, ai momenti difficili, quelli dove tutto è buio, questi momenti vengono usati come trampolino di lancio verso una nuova felicità... resilienza. Io voglio diventare questo. Desidero essere una persona resilienza, ho voglia di rinascere come una fenice, dalle ceneri che sono rimaste di me. Quanti terremoti privati vivo con epicentro nel cuore e nel cervello... troppi e non li reggo più, quando un cuore sopravvive a certi dolori, l'anima va in pezzi. Impossibile da ricomporre perché il danno è troppo vasto, i suoi frammenti vagano eternamente tra passato e presente... non sarò mai più quella di una volta. So che questo periodo mi sta mettendo alla prova, la mia pazienza è al limite. Lo so vorrei dormire per tutto il tempo, non voglio interagire con l'esterno, voglio rimanere chiusa dentro di me per difendermi dagli uragani che mi circondano, che mi agitano, poi, non so come, mi entrano dentro, tanto da farmi piangere. Le mie emozioni sono amplificate, viaggio nell'apatia e nella depressione per andare sempre più giù, sono stanca, troppo stanca persino di fare le cose più semplici. I piccoli gesti quotidiani richiedono uno sforzo enorme. Tutto sembra richiedere più energia di quanta io ne abbia, e vorrei riposare, solo quello, mi sento sempre più sola e isolata. Abbozzo un sorriso per far sembrare che tutto vada bene, per non dare giustificazioni. Dentro ho tempeste che nessuno può capire.
Sono andata in mille pezzi semplicemente perché sta uscendo ciò che ho dentro, quante maschere devo usare... oramai non so più chi sono. Sono passati due anni da quando mi hanno diagnosticato la depressione, da quando mi ammalai di paura, e la mia vita cambiò per sempre. Da quel momento in poi, il tempo inizia a scorrere in modo diverso e niente non è più come prima, mi sento violentata nel corpo e nell'animo, come se qualcuno o qualcosa mi fosse entrato dentro prendendo possesso della mia felicità, dei miei sogni, dei miei pensieri, della mia vita.
La confusione che si prova è quella di chi non sa più da dove ripartire, non esistono più punti di riferimento, ogni cosa fa un rumore assordante, a partire dal silenzio, non è facile da spiegare e non è facile da capire...
Forse non ho più vie d'uscita, non so come sia potuto succedere, ma ho toccato il fondo... sono impotente e mi mancano le forze per risalire. Il fondale non è limpido e questo mi fa paura, non riesco ad emergere... non è facile ma un giorno... spero di poter dire " è stata dura ma ce l'ho fatta". Pochi si sono accorti che io ormai non ci sono più, ascolto, " vivo", ma non ci sono più. La depressione non ha un nome, né dei precisi segnali che anticipino il suo arrivo. Giunge quando meno te lo aspetti e ti consuma come tra le peggiori delle malattie. Nasce da un senso di colpa profondo che ti senti dentro di te e che si radica in maniera inspiegabile, prima nel tuo petto, poi nella tua testa e in fine penetra come gelo nelle ossa. Ci sono giorni buoni che si alternano a giorni pessimi, in cui nella tua mente ti chiedi perché ancora sei qui e se I tuoi problemi cesseranno mai di esistere, ti rendi conto di essere sola e di piangere senza nessun motivo. Quell'esserci senza mai davvero esserci... spero che un giorno la vecchia me tornerà. In media una persona vive 27375 giorni, e ciò che avremmo con un po di fortuna, 27375 giorni... una volta non mi sembra affatto un sacco di tempo, ma d'altra parte quanti sono i giorni che ci ricordiamo davvero? Ma tutto può cambiare... in un giorno, in un istante, e quello che manca diventa molto chiaro. Una vita intera può essere una serie di giorni dimenticati, se non sei felice cambia, cambia marcia, mettiti in gioco...
Il dopo non è garantito. La vita non è fatta per essere vissuta dopo. Bisogna sempre cercare I momenti, una risata, un bacio, un sapore, un ballo...
È stato questo il mio regalo per voi, molti mi hanno ricordato di cogliere i momenti ogni giorno, perché se troviamo quei momenti... i giorni non svaniranno mai. In quei momenti, trovi te stesso.
Io non avrò quei 27375 giorni felici perché la vecchia Elena non ci sarà più.
Per favore ricordatevi di noi invisibili, chiamati " pazzi", perché noi siamo persone come voi.
E se potete condividere il messaggio per aiutarci a togliere questo stigma che ci hanno stigma che ci hanno messo.
Da: Elena
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