Paradossi istituzionali e richiesta di aiuto

Messaggio per Corrado Augias

Martedì 15 febbraio 2022 22:02:32
Sono una donna di 51 anni. Lavoro come dipendente pubblico da 24 anni. Ho contratto il virus a febbraio 2021 e ho fatto una dose di vaccino ad agosto 2021 a chiusura del ciclo vaccinale. Mi è stato rilasciato il green pass con scadenza 9 mesi, ma col dl del 7 gennaio 2022 retroattivamente scaduto. Non ho il tampone per dimostrare che molto probabilmente ho contratto nuovamente il covid (seconda volta) in maniera asintomatica e i test che lo potrebbero dimostrare (igg e igm) non rientrano nel protocollo ministeriale per la valutazione preliminare alla somministrazione del vaccino. Anche gli effetti collaterali post vaccino (diversi sintomi neurologici e grave abbassamento della vista) sono certificati ma mi viene detto che manca la dimostrazione scientifica della correlazione tra danni intercorsi e vaccino somministrato. Dunque da oggi o decido consapevolemte di mettere a rischio il mio stato di salute facendomi un booster inutile (ho fin troppi anticorpi, 10 volte tanto quelli registrati un mese dopo la prima infezione; il vaccino non è tarato su omicron; la diffusione e la pericolosità del virus sta scemando) e potenzialmente dannoso (dopo la prima somministrazione ho avuto sintomi neurologici significativi e ho perso 1 grado e mezzo di miopia), o mi nascondo entrando in clandestinità fino a che non mi beccano e mi sospendono dal lavoro... Nel frattempo il medico vaccinatore si rifiuta di produrre la prescrizione scritta al vaccino (prevista dalal determina dell'AIFA) e il medico di medicina generale si rifiuta di fare l'esenzione (perché il mio caso non rientra nella classificazione ministeriale per l'esenzione), rimpallandosi a vicenda le rispettive responsabilità formali e sostanziali. Qualora non si riuscisse a stralciare del tutto lo sciagurato dl del 7 gennaio scorso, che sta per essere convertito in legge, sarebbe quantomeno essenziale che: 1. venga ripristinata la discrezionalità della anamnesi clinica del medico di base come elemento valutativo indispensabile e di livello gerarchicamente superiore a qualsiasi categoria classificatoria diagnostica precostituita; 2. che venga assicurato il rilascio della
prescrizione del farmaco come elemento imprescindibile la somministrazione a garanzia della salute e del rispetto del paziente e di eventuali risarcimenti; 3. che venga offerta l'opportunità di presentare il titolo anticorpale come alternativo al vaccino. La ringrazio dell'attenzione.
Da: Rita De Carli

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