Messaggi e commenti per Corrado Augias

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Lunedì 30 settembre 2024 23:08:49

Vorrei che rimanesse sempre con noi


Carissimo, mi sono sotto ad un intervento importante lo scorso martedi. In questi giorni dato il mio stato di salute ho evitato programmi con argomenti "importanti", questa sera nonostante l'argomento da lei trattato "il duce" è stato lieve e intenso il sentimento che mi ha sprigionato. Se la nostra politica avesse il 10% della sua coscienza sociale, l'Italia sarebbe un paese meraviglioso. Grazie di tutto, mi preoccupa solo il futuro senza la sua televisione. Buone cose

Venerdì 20 settembre 2024 17:37:34

Milano 20 Settembre 2024
Caro Dr Augias,
Ancora una volta mi rivolgo a lei per parteciparLe alcuni pensieri che derivano dall’osservazione degli eventi di questi ultimi anni.
Le guerre, o per essere più precisi, gli eventi di violenza, hanno una ricorrenza che risale alla comparsa dell’uomo sul nostro pianeta Terra. Ovviamente, tutto questo non giustifica alcunché, ma ci si chiede cosa mai si potrebbe fare per evitare tutto questo. L’assioma che per essere rispettati bisogna innanzitutto rispettare gli altri sembra che valga ben poco, ma resta per me l’unico baluardo possibile.
Ho girato una buona parte del mondo, rendendomi conto che la quasi totalità delle persone che ho incontrato desideravano vivere in pace, ricchi o poveri. Non mi è parso affatto che il benessere di alcuni, fosse un motivo per scatenare l’odio dei meno abbienti.
Allora mi chiedo: quale può essere il germe del risentimento e dell’odio? La mia risposta è: l’ideologia, ovvero il credere di essere nel giusto con la pretesa di che la verità stia da una parte sola, la mia.
Poi si ammanta il tutto con il credo: Dio è nel popolo eletto (quello di Abramo), Dio è nell’uomo (quello del Cristo), Dio è dove gli pare (quello di Maometto) ; per altri Dio non esiste, oppure fattelo come meglio credi.
Dr Corrado, alla fine, siamo costretti a vivere alla giornata, sperando che qualcuno che ci vuole bene ci prepari una bella pastasciutta.
Prof Umberto Cornelli
Loyola University School of Medicine

Venerdì 13 settembre 2024 18:31:48

Gentilissimo Dr. Corrado Augias,
la ns. associazione riconoscendo e ammirando il Suo amore per Roma e la romanità, dimostrato in anni di attività; considerando il nostro lavoro di studio, conoscenza e divulgazione della cultura romana e romanesca, vorrebbe annoverare la Sua persona tra i Soci Onorari della nostra Accademia Romanesca.
L’accettazione della proposta non comporterebbe per il Socio Onorario nessun obbligo o impegno personale, salvo ricevere informazioni sull’attività sociale o l’eventuale partecipazione a eventi straordinari riguardanti il dialetto e la cultura la nostra città.
Saremmo veramente orgogliosi di poter ufficializzare la Sua adesione durante un evento dedicato che abbiamo organizzato per il 15 novembre in Campidoglio, dove presenteremo i nuovi Soci Onorari (personaggi illustri della cultura, sport e spettacolo) e il programma delle prossime iniziative dell’associazione.
Certi della benevola accettazione di questa proposta, rimaniamo a disposizione per ogni chiarimento e precisazione.
Con i migliori saluti.

Il Presidente
Maurizio Marcelli

Mercoledì 14 agosto 2024 18:54:38

L'infinito dei disperati


Caro Augias, sono certo che Lei comprenderà.

L'infinito dei disperati

Afose, calde sere d'estate
riflettono nella mente
deserti spietati,
percorsi da creature come noi,
in cerca di una vita meno infame.
Eppure raggiungono solo la morte,
che li attende
come l'unico porto dove approdare.
Ti chiedi allora
se quel Dio misericordioso
ha rivolto lo sguardo altrove,
o forse perché alfine
la vita è solo un punto nell'infinito.

Cornelius

Prof Umberto Cornelli
Loyola University School of Medicine-Chicago

Mercoledì 14 agosto 2024 08:47:54

Olimpiadi, momento di riflessione


Abbiamo assistito, con piacere anche se con qualche delusione, agli eventi delle Olimpiadi di Parigi.
Viene naturale una riflessione.
Se calcoliamo il numero di medaglie delle nazioni componenti l'Unione Europea, scopriamo che queste sono perlomeno il doppio di tutti gli altri continenti.
Questo sottolinea il ruolo che l'UE può svolgere nel contesto mondiale,
Dovremmo svegliarci per creare la pace.

Prof Umberto Cornelli
Loyola University Medical School -Chicago

Martedì 13 agosto 2024 19:02:59

Suggerimento di studio


Caro dott. Augias, considerando il suo interesse nei confronti della storia del Cristianesimo, mi permetto di suggerirle un nuovo studio focalizzato su un elemento a mio parere cruciale nel determinarne la successiva evoluzione: il linguaggio quale veicolo del potere all’interno della Chiesa. Le lettere di Paolo trasferiscono i contenuti dell’ideologia dal ristretto ambito aramaico all’ampio bacino culturale ellenistico, che in qualche modo racchiude potenzialmente la stessa Roma. Successivamente, la scelta del latino consolida l’identità e il potere della Chiesa romana: con l’adozione della Vulgata come versione ufficiale della Bibbia, il latino diviene la lingua predominante per la liturgia e gli studi teologici nell’Occidente cristiano portando ad una diminuzione significativa dell’uso del greco in queste aree.
Nel ringraziarla per l’eventuale attenzione concessa a queste righe, porgo i miei più cordiali saluti.
Ennio Del Giudice/ -------. it

Lunedì 22 luglio 2024 10:40:40

Liberazione di Roma


Buongiorno Dott. Augias,
ho visto in tv nei giorni scorsi la sua puntata sulla liberazione di Roma. Mi aspettavo anche di trovarvi un cenno ad un singolare episodio di callidita italica dei comandi dell'esercito del re, cobelligerante degli alleati, narrato dallo storico Alfio Caruso nel volume "In cerca di una Patria", ossia l'imbucata di un reparto di soldati italiani che entrarono a Roma nonostante il generale Clark (che si ink... parecchio per la beffa) non volesse il loro ingresso nel primi giorni della liberazione. Addirittura andarono a montare la guardia nei palazzi istituzionali. Non se ne parla mai quando si irievoca la liberazione della Capitale ma il prof. Caruso, da me interpellato via mail, mi ha confermato la verificità dei fatti da lui narrati e l'esistenza di documenti d'archivio che li attesterebbero. Preciso che il prof. Caruso è solo un mio omonino, nessuna parentela, abbiamo in comune soltanto i natali etnei: -) Un cordiale saluto.

Mercoledì 24 aprile 2024 20:01:01

Nei panni di un neofascista


Due piccole note al testo di Augias di oggi su Repubblica
1 Trovo bizzarra, difficile da capire o forse un po' sciocca la domanda che si pone: Vale di più la libertà o la serenità ?
2 La citazione delle 8 righe dei Saggi mancano delle 4 righe successive che chiariscono meglio il pensiero di Montaigne e in parte si distinguono dal "pistolotto" assai lungo che precede nel testo dell'Augiad

Mercoledì 24 aprile 2024 18:39:28

Tra i pochissimi che vale la pena di ascoltare


Caro e stimato Dr. Corrado Augias
Le scrivo in quanto ritengo che Lei possa comprendere le mie perplessità per quanto sta avvenendo in Italia.
Sono oramai mesi che si discute su temi che nel complesso, come proposti, sono svolti in modo più distrattivo che costruttivo.
La cosiddetta “opinione pubblica” è monopolizzata su questioni come l’antifascismo, l’aborto, il pnrr ecc. Temi ovviamente importanti, ma posti maliziosamente.
Il tutto, purtroppo, mi pare proprio sia solamente nelle mani di “alcuni”.
Mi riferisco alla presidente Meloni, la segretaria del PD Schlein, le presidenti Von der Leyen e Metsola, a scendere poi alla giornalista Gruber e il suo team dei soliti Saccenti o Travagliati (seguaci di Travaglio) oppure Gramellati (ovvio) o Florizzati fino a sprofondare nell’influencer Ferragni e amichetti.
Il resto d’Italia è formato dagli ascoltatori, identificabili in massa con lo “share” e che servono per vendere loro formaggi, pizzette, creme varie, biancheria intima, olio extravergine taroccato (lo dico da esperto di tossicologia alimentare) e via di seguito.
Ascoltatori, che non fanno mai parte dei salotti televisivi, se non quando sono coagulati in specie di pollai vocianti.
Alla fine siamo nella vastissima maggioranza “quelli del Marchese del Grillo”.
Verba volant
Liberté, Egalité, Fraternité, oppure Dio, Patria e Famiglia (che chi lo dichiara è single o divorziato), pane e lavoro ecc. ecc. Il tutto ha ben scarsa credibilità a causa di chi lo propone.
In una piccola edicola della Virgencita a Valparaiso, prospicente al mare, quasi nascosta, leggevo:
rispetto, lavoro e un poco di allegria. Forse la più appropriata richiesta antropologica.
Addirittura fa notizia, quasi scandalosa oppure osannata, il richiamo alla libertà simboleggiato dal 25 Aprile 1945, quando nessuno di costoro era ancora nato o al massimo poppante, come lo scrivente che ha 80 anni.
Il resto è un contesto di cacicchi, furbastri e millantatori.
Lei, a mio parere, è tra i pochissimi che vale la pena di ascoltare, perché apre un dialogo pacato con chi le sta di fronte e soprattutto, prima di parlare, si documenta.

A pensarci bene, questa nostra Italia è un bell’aquilone colorato che non potrà mai volare, con personaggi portanti nei quali è molto difficile riconoscersi.
Per questo non andrò a votare come circa il 35-40 % degli Italiani, sperando che prima o poi si mandi in Parlamento “random” la relativa rappresentanza, come se fosse una specie di giuria.
Con stima e Buon primo Maggio.
Umberto Cornelli
Prof Emerito Loyola University Medical School-Chicago

Giovedì 14 marzo 2024 20:14:58

Libertà e democrazia


Gentilissimo dottor Augias, volevo esprimere un giudizio sulla sua trasmissione. le confesso che attendevo con ansia il suo debutto su la7. Poi forse perché distratto da altro, magari troppo stanco essendo un insonne cronico che, pur trovando la sua massima ispirazione man mano che ci si inoltra verso la notte, con l'età comincia a perdere colpi, avevo giudicato un po' noiosa la prima puntata. In realtà confesso di non ricordare nemmeno il tema della serata. Ma è bastato sentire il titolo della seconda e poi della terza e così via per innamorarmene. I temi sono drammaticamente attuali. Gli ospiti gli altissimo livello e mai banali. L'ultima puntata dedicata alla democrazia è stata tanto interessante quanto deprimente. Non so se ricorderà una trasmissione, andata in onda il 18 novembre 2003 in un'unica puntata e poi censurata, di Sabina Guzzanti. La trasmissione era Raihot ed era tutta incentrata su una feroce satira del governo Berlusconi dell'epoca. Notai, tra le altre cose comunque ficcanti, uno straordinario pezzo di Roberto Herlitska. Non so come altro chiamarlo. Gag mi pare riduttivo. Una volta si sarebbe detto una scenetta. Ma qui il tema era troppo serio sia pure trattato in modo spietatamente ironico. Un intervistatore fintamente pungente intervistava un politico della maggioranza in carica allora. Era l'epoca del famoso "editto bulgaro" e il giornalista chiedeva sommessamente al politico se non gli paresse che il paese stessa cadendo verso una deriva antidemocratica. La risposta fu: "ma che vuole che importi agli italiani della libertà". Questa frase mi colpì moltissimo. Perché e' esattamente cosi'. Allora come oggi. Per "capire" la libertà bisognerebbe conoscere la storia e i processi dolorosi attraverso cui questa è stata faticosamente conquistata e riconquistata. E, come si diceva in trasmissione, quanto questa abbia rappresentato nel corso dei secoli piuttosto un'eccezione che non la regola. E che, soprattutto, la democrazia e la libertà non sono cose assolutamente scontate, da dare per acquisite. E arrivo al punto. Chi si aspetta che guardi le sue trasmissioni? Naturalmente quelli come me, che sanno bene di che cosa si stia parlando e ove fosse necessario si consolidano nelle proprie idee. Ma io non ho alcun bisogno di essere convinto della bontà delle tesi sostenute sulla necessità e sull'urgenza di democrazia. È l'enorme gregge di ignoranti e presuntuosi e compiaciuti della loro ignoranza, quelli che andrebbero convinti. A parte chi ha biechi e pericolosi interessi economici o puramente politici a precipitare il paese verso un baratro nero che sembra oramai inevitabile. Anche se associare l'avverbio "puramente" alla politica mi pare davvero un ossimoro. Un baratro nero. Nero come il fascismo ancora mascherato da democrazia che stiamo vivendo e che sta soltanto facendo le prove generali per riaffermarsi, sia pure con modalità differenti visti i tempi, in tutta la sua drammatica pienezza. E allora cui prodest? A chi giova questo tipo di messaggio. Trasmissioni forse un po' partigiane - non la sua, che esprime concetti tanto ovvi da non poter essere (ma solo teoricamente) contestabili - ma che comunque stanno dalla parte giusta, che poi è la stessa di ottanta anni fa, quando pareva non ci fossero dubbi su quale fosse la parte giusta, non fanno che rafforzare le opinioni grette di almeno mezza Italia. Un po' come le inchieste giudiziarie sui potenti, lungi dal creare dubbi su l'integrità degli indagati, li rafforza nella loro acritica convinzione di congiure e persecuzioni. L' abbiamo visto con Berlusconi e la sua classe politica e lo vediamo oggi con il governo Meloni, che mai avrei immaginato capace di esprimere una classe dirigente ancora più scadente di quella per buona parte squallida e corrotta berlusconiana e in alcuni casi addirittura scandalosa. Non so come possa essere Marsilio, appena rieletto governatore in Abruzzo, come amministratore, ma la questione dei tre mari da i brividi. E allora? Mi viene in mente una frase famosa di Mark Twain. “Non discutere mai con un idiota: ti trascina al suo livello e ti batte con l’esperienza. ” L' ho letta da qualche parte perché non mi picco di avere una cultura neanche lontanamente avvicinabile al minimo sindacale. Questo, come spesso dico se il livello delle conoscenze viene misurato su una scala assoluta ammesso che se ne possa immaginare una. Dopodiché quando mi giro intorno mi rendo conto di essere quasi un genio e questo da la misura del livello pietoso in cui versa il nostro paese. Sono di Caserta, due passi da Napoli e la filosofia è quella partenopea. Da noi, per descrivere una situazione come la mia si dice " chill' fa' o vall' n'copp a monnezza". La colorita descrizione si riferisce a colui che emerge per la pochezza di cui è circondato. Ecco forse la chiave per cercare di portare dalla parte giusta tanti irresponsabili che non hanno piena consapevolezza di quello che sta accadendo, della posta in gioco, bisognerebbe smentire, sovvertire la frase di Twain. Ossia scendere al loro livello con personaggi avvezzi a farlo, ma saggiamente utilizzati per indurre costoro al ragionamento. Immagino un programma come "Il Grande Fratello", forse il precursore dell'immondizia televisiva importata in Italia e che però tanti ingenui ed ignoranti attrae, utilizzato per virtuosi fini di proselitismo democratico. Se pensiamo che il bacino elettorale di questa maggioranza non è composto solo dalle categorie prima indicate, ripeto, coloro che hanno interessi economici a sostenere chi ogni giorno offre loro un nuovo salvacondotto e favori di ogni genere e quelli "neri dentro", ma anche da giovani completamente privi di ogni e qualsiasi conoscenza storica e politica, forse un "Grande fratello" con degli "infiltrati" che si facessero carico di veicolare messaggi di liberta' e democrazia usando lo stesso linguaggio potrebbe essere un'idea. Sarebbe forse subdolo, ma il nobile fine giustificherebbe i mezzi...

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