Messaggi e commenti per Corrado Augias - pagina 2
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Frasi di Corrado Augias
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Biografieonline non ha contatti diretti con Corrado Augias. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Corrado Augias.
Giovedì 14 marzo 2024 20:14:58
Libertà e democrazia
Gentilissimo dottor Augias, volevo esprimere un giudizio sulla sua trasmissione. le confesso che attendevo con ansia il suo debutto su la7. Poi forse perché distratto da altro, magari troppo stanco essendo un insonne cronico che, pur trovando la sua massima ispirazione man mano che ci si inoltra verso la notte, con l'età comincia a perdere colpi, avevo giudicato un po' noiosa la prima puntata. In realtà confesso di non ricordare nemmeno il tema della serata. Ma è bastato sentire il titolo della seconda e poi della terza e così via per innamorarmene. I temi sono drammaticamente attuali. Gli ospiti gli altissimo livello e mai banali. L'ultima puntata dedicata alla democrazia è stata tanto interessante quanto deprimente. Non so se ricorderà una trasmissione, andata in onda il 18 novembre 2003 in un'unica puntata e poi censurata, di Sabina Guzzanti. La trasmissione era Raihot ed era tutta incentrata su una feroce satira del governo Berlusconi dell'epoca. Notai, tra le altre cose comunque ficcanti, uno straordinario pezzo di Roberto Herlitska. Non so come altro chiamarlo. Gag mi pare riduttivo. Una volta si sarebbe detto una scenetta. Ma qui il tema era troppo serio sia pure trattato in modo spietatamente ironico. Un intervistatore fintamente pungente intervistava un politico della maggioranza in carica allora. Era l'epoca del famoso "editto bulgaro" e il giornalista chiedeva sommessamente al politico se non gli paresse che il paese stessa cadendo verso una deriva antidemocratica. La risposta fu: "ma che vuole che importi agli italiani della libertà". Questa frase mi colpì moltissimo. Perché e' esattamente cosi'. Allora come oggi. Per "capire" la libertà bisognerebbe conoscere la storia e i processi dolorosi attraverso cui questa è stata faticosamente conquistata e riconquistata. E, come si diceva in trasmissione, quanto questa abbia rappresentato nel corso dei secoli piuttosto un'eccezione che non la regola. E che, soprattutto, la democrazia e la libertà non sono cose assolutamente scontate, da dare per acquisite. E arrivo al punto. Chi si aspetta che guardi le sue trasmissioni? Naturalmente quelli come me, che sanno bene di che cosa si stia parlando e ove fosse necessario si consolidano nelle proprie idee. Ma io non ho alcun bisogno di essere convinto della bontà delle tesi sostenute sulla necessità e sull'urgenza di democrazia. È l'enorme gregge di ignoranti e presuntuosi e compiaciuti della loro ignoranza, quelli che andrebbero convinti. A parte chi ha biechi e pericolosi interessi economici o puramente politici a precipitare il paese verso un baratro nero che sembra oramai inevitabile. Anche se associare l'avverbio "puramente" alla politica mi pare davvero un ossimoro. Un baratro nero. Nero come il fascismo ancora mascherato da democrazia che stiamo vivendo e che sta soltanto facendo le prove generali per riaffermarsi, sia pure con modalità differenti visti i tempi, in tutta la sua drammatica pienezza. E allora cui prodest? A chi giova questo tipo di messaggio. Trasmissioni forse un po' partigiane - non la sua, che esprime concetti tanto ovvi da non poter essere (ma solo teoricamente) contestabili - ma che comunque stanno dalla parte giusta, che poi è la stessa di ottanta anni fa, quando pareva non ci fossero dubbi su quale fosse la parte giusta, non fanno che rafforzare le opinioni grette di almeno mezza Italia. Un po' come le inchieste giudiziarie sui potenti, lungi dal creare dubbi su l'integrità degli indagati, li rafforza nella loro acritica convinzione di congiure e persecuzioni. L' abbiamo visto con Berlusconi e la sua classe politica e lo vediamo oggi con il governo Meloni, che mai avrei immaginato capace di esprimere una classe dirigente ancora più scadente di quella per buona parte squallida e corrotta berlusconiana e in alcuni casi addirittura scandalosa. Non so come possa essere Marsilio, appena rieletto governatore in Abruzzo, come amministratore, ma la questione dei tre mari da i brividi. E allora? Mi viene in mente una frase famosa di Mark Twain. “Non discutere mai con un idiota: ti trascina al suo livello e ti batte con l’esperienza. ” L' ho letta da qualche parte perché non mi picco di avere una cultura neanche lontanamente avvicinabile al minimo sindacale. Questo, come spesso dico se il livello delle conoscenze viene misurato su una scala assoluta ammesso che se ne possa immaginare una. Dopodiché quando mi giro intorno mi rendo conto di essere quasi un genio e questo da la misura del livello pietoso in cui versa il nostro paese. Sono di Caserta, due passi da Napoli e la filosofia è quella partenopea. Da noi, per descrivere una situazione come la mia si dice " chill' fa' o vall' n'copp a monnezza". La colorita descrizione si riferisce a colui che emerge per la pochezza di cui è circondato. Ecco forse la chiave per cercare di portare dalla parte giusta tanti irresponsabili che non hanno piena consapevolezza di quello che sta accadendo, della posta in gioco, bisognerebbe smentire, sovvertire la frase di Twain. Ossia scendere al loro livello con personaggi avvezzi a farlo, ma saggiamente utilizzati per indurre costoro al ragionamento. Immagino un programma come "Il Grande Fratello", forse il precursore dell'immondizia televisiva importata in Italia e che però tanti ingenui ed ignoranti attrae, utilizzato per virtuosi fini di proselitismo democratico. Se pensiamo che il bacino elettorale di questa maggioranza non è composto solo dalle categorie prima indicate, ripeto, coloro che hanno interessi economici a sostenere chi ogni giorno offre loro un nuovo salvacondotto e favori di ogni genere e quelli "neri dentro", ma anche da giovani completamente privi di ogni e qualsiasi conoscenza storica e politica, forse un "Grande fratello" con degli "infiltrati" che si facessero carico di veicolare messaggi di liberta' e democrazia usando lo stesso linguaggio potrebbe essere un'idea. Sarebbe forse subdolo, ma il nobile fine giustificherebbe i mezzi...
Lunedì 22 gennaio 2024 23:39:52
Negazionismo
Buonasera dott. Augias. Ho seguito con attenzione la puntata di stasera di "La torre di Babele". Mi permetto di dissentire dal suo giudizio secondo cui i negazionisti sono in fondo dei poveretti sostanzialmente ignoranti che, pur facendo fracasso, sono abbastanza marginali. Io ho insegnato Storia in un Istituto Tecnico di Roma fino al 2007 e il mio collega di matematica, più giovane di me, era un negazionista pervicace: si permetteva di correggere ciò che insegnavo ai ragazzi, sostenendo addirittura che il Museo Storico della Liberazione di via Tasso (locali, celle, documenti) è una costruzione a posteriori totalmente inventata. Ciò era corredato, mi si diceva, da visite pomeridiane al balconcino di piazza Venezia. Questo professore non era certo un ignorante ma, purtroppo, un educatore.
Anna Doria
Lunedì 22 gennaio 2024 23:26:50
Negazionismo
Signore Augias, anche se non sono italiano, rimango sempre appeso a le cose che dice e come le dice. Chapeau!
Mi piacerebbe avere la sua opinione sul tema che a sollevato nella puntata sulla memoria. Mi riferisco al negazionismo.
Se non mi sbaglio, lei considera che i negazionisti sono una piccola minoranza di poveri di mente che ripresentano un “pericolo” molto limitato.
A me sembra che tutti negazionisti non ripresentano lo stesso pericolo. I negazionisti che pretendono la terra piata, anche se sono 100.000, non potranno appiattire la terra. Invece UN negazionista che pretende che i campi di concentramento non abbiano esistito, rischia di creare un gruppo di futuri sterminatori. No?
Grazie per le sue puntate!
Guillermo
Lunedì 22 gennaio 2024 19:29:07
Una richiesta imbarazzante
Come lei sa molte delle principali vie e piazze italiane sono dedicate da 80 anni a Matteotti, di cui ricorre il centenario della barbara uccisione il 10. 06 pv da parte di una squadra fascista a seguito di un discorso in Parlamento sgradito a Mussolini ed amici un giorno prima. Sentiamo in tv ricostruzioni storiche affini: da delitto Moro, Acca Larenzia, via Rasella, le foibe ma mai nessuno (da Augias a Cazzullo a Floris a Formigli o la Gruber o Report) osa toccare questo fatto eppure da quella " giornata particolare" nasce il vero fascismo e muore l'antifascismo ancor oggi da taluni parola innominabile. Fortunatamente per ora le piazze e le vie restano. Perché Matteotti e' episodio tabù non degno di una seria ricostruzione storica per tutti i palinsesti tv?
Lunedì 8 gennaio 2024 23:18:26
Trasmissione su intelligenza artificiale
Grazie per la puntata di oggi, seguita in rete essendo momentaneamente a Parigi, piacevole, istruttiva e serena come al solito.
Meno male che esiste la7 che ci permette di continuare ad usufruire di un vero servizio pubblico.
Che errore ha fatto la rete pubblica ad interrompere il rapporto di lavoro con lei, e poi dobbiamo anche pagare il canone annuo!
Un cordiale saluto
Vittorio Rizzo
Lunedì 16 ottobre 2023 18:53:25
Resurrezione Rai tre
MI ha colpito, in un Suo intervento a “ Quante storie” quel Suo “sorrisino” di fronte alle convinzioni religiose sulla Resurrezione.
E la Sua domanda: “ ma non vorrà mica credere alla favola della resurrezione?
Sono credente e praticante ma mi rendo conto che, una certa narrazione cristiana possa indurre un non credente come Lei a sorridere.
Però Le pongo io una domanda: come possiamo pensare che tutto quello che ciascuno di noi vive, pensa, ricerca, conosce e desidera conoscere, muoia davvero in una decomposizione corporea?
Siamo dotati di una mente capace di esplorare infiniti mondi esteriori ed interiori e di sbattere contro le porte dell’inconosciuto portando dentro però la netta percezione che oltre c’è Altro.
Possono davvero morire con noi tutte le indagini che la nostra mente riesce a condurre in ogni campo ma soprattutto nell’infinitamente piccolo, alla ricerca della provenienza di Tutto e nell’infinitamente Grande nella speranza di capirne la destinazione.
Queste domande:
- come si è formata davvero la materia e
- dove finisce l’Universo,
non troveranno mai risposta e noi sprofonderemo nel Nulla con tutta questa vitale esigenza di capire?
Non proviamo forse una particolare ma indescrivibile emozione quando spingiamo la nostra mente verso l’infinito e alle porte dell’Eterno? E’ una emozione che fa paura e che ci obbliga a fermarci e tornare indietro. Solo la descrizione di un buco nero può minimamente avvicinarsi per aiutarci a descrivere e comprendere quel mancato salto nel precipizio abissale dell’ignoto che ci sembra di aver avuto di fronte.
Io non so se esista davvero una “Resurrezione”, avere una fede è sempre un salto nel buio, è un rischio che uno decide di correre, quello che so è che mi rifiuto di pensare che tutta la meraviglia si cui siamo costituiti, tutte le capacità che ci ritroviamo, tutta la potenza della nostra sfera interiore, finisca nel Nulla.
Non riesco a restare nell’infinito ma lo intuisco nelle dimensioni dell’Universo, non riesco ad accedere all’Eterno ma la mia mente sa arrivare in tempi inesplorati; quello che trovo assurdo, impossibile, diabolico e. (. non esistono aggettivi nel linguaggio umano), è che esista (ossimoro) IL NULLA.
Ecco desideravo EsprimerLe i sentimenti che ho provato ascoltandoLa, perché mi sono ritrovata a riandare spesso al ricordo di quel Suo “irresistibile” ed eloquente sorrisino.
Credo non ci siano risposte alle mie domande, la Verità che cerchiamo o morirà incompiuta con ciascuno di noi oppure… ci ritroveremo… e sorriderò io.
Venerdì 19 maggio 2023 11:21:38
Intelligenza artificiale
Buon giorno Dr Augias,
La ho udito dire di avere timore della IA, mi sembra di poter opporre due cose:
1) é la medesima cosa che negare l'invenzione del fuoco e della ruota ;
2) i robots non hanno immaginazione né sono visionari come lo era Leonardo da Vinci.
Rimango in attesa di un Suo pensiero in merito. Grazie Marco Remigio
Giovedì 18 maggio 2023 21:05:54
Mercoledì 3 maggio 2023 22:30:49
Grazie infinite per 'la gioia della musica' 2023
Carissimo Corrado Augias,
è sempre stato un piacere ascoltarla, questo programma però è speciale, un raggio di luce che penetra nelle nostre case tutte le sere, alleggerendo le giornate e portando un momento di gioia.
Lei, i bravissimi direttori d'orchestra e i maestri riuscite a farci apprezzare elementi della musica sconosciuti ai non esperti, generando inaspettate emozioni. Io e la mia famiglia ci riuniamo tutte le sere per ascoltarvi e, quando non riusciamo, vediamo la puntata in replica, imperdibile appuntamento! !
Grazie davvero, Luisa Perini
Tra i pochissimi che vale la pena di ascoltare