Benjamin Netanyahu

Biografia • "Bibi", presidente di ferro
Benjamin Netanyahu nasce a Tel Aviv, Israele, il 21 ottobre del 1949. Uomo politico israeliano di grande importanza, eletto primo ministro di Israele dal giugno del 1996 fino al 17 maggio del 1999, il 31 marzo del 2009 è stato nuovamente eletto capo del Governo di Israele. È passato alla storia per essere stato il primo presidente eletto ad essere nato dopo la costituzione dello stato di Israele.
Soprannominato "Bibi", Netanyahu ha vissuto quasi tutta la sua infanzia e prima giovinezza nella città di Gerusalemme. Suo padre, storico di fama internazionale, Benzion Netanyahu, intravede in lui grandi potenzialità comunicative e pensa di iscriverlo, per gli anni di scuola superiore, ad un istituto negli Stati Uniti. Il giovane Benjamin allora, intorno al 1962, si trasferisce negli Usa per continuare gli studi, paese nel quale suo padre è costantemente impegnato in attività di ricerca in campo storiografico.
Nel 1967, "Bibi" rientra in Israele, arruolandosi nella IDF, al servizio di una unità di commando d'elite, chiamata Sayeret Matkal, l'unica con poteri di ricognizione all'interno del sistema militare della Difesa israeliana. Qui, il giovane Netanyahu compie le prime operazioni al servizio del suo paese, forgiando il proprio carattere all'insegna dell'attivismo non solo politico, ma anche militare ed economico. Il suo fermo conservatorismo comincia a formarsi, con tutta probabilità, proprio in questi anni di addestramento.
Le operazioni cui Benjamin Netanyahu prende parte sono molteplici. Nel 1972 ad esempio, fa parte della squadra speciale che salva alcuni ostaggi in un aereo della Sabena, a seguito di un'intercettazione ad alta quota. Nello stesso anno, il 1972, viene congedato dalla IDF, non prima di ricevere una menzione d'onore da parte del Generale Maggiore Motta Gur e il riconoscimento del grado di Capitano, anche grazie alla partecipazione alla guerra dello Yom Kippur.
Nel 1976, forte delle sue lauree in architettura e in business management nel frattempo conseguite, comincia a lavorare nel settore privato, prima con la Boston Consulting Group, una società di consulenza di business internazionale, e, successivamente, promosso a senior management, presso la RIM Industries Ltd. Nella sua formazione vanta anche alcuni corsi di studio conseguiti ad Harvard, in USA, nell'ambito delle scienze politiche.
In questo stesso anno però, il 1976, il futuro premier israeliano perde suo fratello Yoni, anche lui al servizio dell'esercito nazionale, morto durante l'Operazione Entebbe. È un momento importante per Benjamin Netanyahu, il quale comincia ad indirizzare le proprie energie al servizio dello Stato e, soprattutto, contro qualsiasi forma di terrorismo. Nel 1979 infatti, prende parte ad una prima grande conferenza internazionale nella quale viene sottolineata la necessità di combattere le organizzazioni terroristiche e i regimi che forniscono loro sostegno.
Nel 1982 assume l'incarico di vice capo della missione presso l'ambasciata israeliana a Washington, in USA. Due anni dopo, nel 1984, viene nominato ambasciatore di Israele presso le Nazioni Unite, posizione di importanza strategica che ricopre per ben quattro anni e che gli consente di prendere parte, sebbene con poteri differenti e in qualità di ambasciatore di Israele, alla seconda conferenza internazionale sul terrorismo. Durante questo periodo Bibi si ritaglia un proprio ruolo soprattutto come difensore della causa di Israele in ambito internazionale, impegnandosi inoltre a fare luce sui crimini commessi dalla Germania nazista nei confronti del popolo ebraico.
Nel 1988, Benjamin Netanyahu rientra in Israele e viene eletto per la prima volta alla Knesset, il parlamento d'Israele, per le liste del partito conservatore Likud. Nello stesso anno, viene nominato viceministro degli Affari Esteri. Durante la guerra del Golfo poi, presta servizio come principale rappresentante di Israele in ambito internazionale, facendo valere le questioni dello Stato nel quale è stato eletto. Inoltre, nel 1991, è uno dei membri della delegazione israeliana che prende parte alla conferenza di pace di Madrid, partecipando attivamente al primo programma di cooperazione strategica tra Israele e Stati Uniti.
Due anni dopo, nel 1993, ormai in piena ascesa politica, Netanyahu diventa il presidente del partito Likud, capo dell'opposizione fino al termine del mandato elettorale. Nel 1996 pertanto, viene eletto per la prima volta Primo Ministro di Israele, con un programma basato essenzialmente sulla necessità di combattere il terrorismo e di portare avanti il processo di pace nel Medio Oriente. Anche grazie agli accordi di Misurata con i palestinesi, riesce a mantenere la pace durante il suo mandato, vedendo diminuire drasticamente gli attacchi terroristici in terra di Israele. Inoltre, anche la politica economica si rivela azzeccata, favorendo gli investimenti dall'estero e l'industria ad alta tecnologia.
Terminato il mandato, Netanyahu preferisce uscire momentaneamente dalla politica che conta, destinando la propria opera a servizi di consulenza per le grandi imprese nazionali. La pausa però, non dura molto. E nel 2002 deve ritornare in campo, prima come ministro degli Esteri e poi, nel corso del 2003, come ministro delle Finanze. Quest'ultimo incarico però, dura fino al 9 aprile 2005, quando rassegna le dimissioni per protestare contro il ritiro da Gaza messo in atto dall'allora Primo Ministro Ariel Sharon.
Il 20 dicembre del 2005 pertanto, Bibi Netanyahu ottiene nuovamente la guida del Likud e il 4 maggio del 2006 è il portavoce ufficiale all'opposizione, in attesa delle nuove elezioni. Il 31 marzo del 2009, pur non avendo vinto direttamente e da solo col suo partito le elezioni, Benjamin Netanyahu ritorna in carica come Capo di Governo, accordandosi con il leader dell'estrema destra nazionalista Avigdor Lieberman.
Sposato con Sara, psicologa, e padre di tre figli, Netanyahu vive con la sua famiglia a Gerusalemme. Ed è, inoltre, autore di numerose pubblicazioni tradotte in vari paesi del mondo, perlopiù incentrate sulla guerra al terrorismo e sulle relazioni internazionali di pace.
Alle elezioni del 2015, contro ogni pronostico previsto dai sondaggi, viene eletto nuovamente alla guida del paese.
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