Tom Berenger

Tom Berenger

Tom Berenger

Biografia Sentirsi grandi

Nasce come Thomas Michael Moore a Chicago (Illinois) il 31 maggio 1949. Tom Berenger si è sposato per tre volte. La prima volta con Barbara Wilson, che gli ha dato due figli (un maschio e una femmina), in seguito si è sposato con Lisa Williams, che gli ha dato tre femmine. Attualmente è sposato con Patricia Alvaran, e da lei ha avuto una bambina.

Laureato in Giornalismo ha cominciato a recitare in piccole commedie teatrali proprio nell'Università del Missiuori, dove si è laureato e ha fatto parte della squadra universitaria di football. Berenger (da oltre vent'anni) dona ogni anno un milione di dollari alla Sua ex università.

All'età di vent'anni va a vivere per quindici mesi in Portorico. Conosce alla perfezione due lingue straniere, l'italiano e lo spagnolo, più la sua lingua madre che è l'inglese. Attore molto bravo e camaleontico, protagonista assoluto di ottime interpretazioni in prestigiose pellicole in questi ultimi dodici anni rinnega la madre Hollywood, che lo etichetta come attore più odiato dal suo star system, pur non potendone dimenticare la bravura e l'espressività. Il suo modo di recitare ricorda molto quelli di Marlon Brando, George Peppard e Spencer Tracy.

Terminati gli studi, il giovane Berenger cerca subito di mettersi in evidenza nel mondo dello spettacolo, recitando nell'opera teatrale "Chi ha paura di Virginia Wolf ?", quindi si trasferisce a New York City per approfondire e studiare le varie tecniche di recita e mimica, nel frattempo interpreta (nel palcoscenico del Long Wharf Theatre) la rappresentazione teatrale dal titolo "La Rosa Tatuata", in seguito appare nella soap opera "One Life to Live".

Nel 1976 fa il suo esordio nel mondo del cinema, nel lungometraggio indipendente, dal titolo "Rush It", film mai arrivato in Italia.

Nel 1977 viene chiamato per intepretare il ruolo di Jack Tripper nella serie TV "Tre cuori in Affitto", Berenger rifiuta e recita come caratterista accanto alla grande attrice Ava Gardner, nel film-horror "The Sentinel" diretto da Michael Winner, nello stesso anno ottiene il ruolo importante accanto a Diane Keaton di caratterista-co-protagonista nella parte di Gary, uno psicopatico bisessuale nella pellicola drammatica "In Cerca di Mr. Goodbar" diretto da Richard Brooks.

Nel 1979 ottiene la parte da protagonista assoluto nel ruolo di Bobby Fallon, un ragazzo che sdoppia la Sua vita tra il mondo del lavoro in una fabbrica siderurgica e nel mondo sportivo del pugilato nel Film Tv "Flesh & Blood" diretto da Jud Taylor, accanto a Berenger recitano i compianti Suzanne Pleshette e John Cassavetes, come caratterista nella parte di Kirk (l'amico di Bobby) si vede un giovane Denzel Washington, il film ottiene un grande successo di pubblico con 25 milioni di americani davanti al televisore.

Nel pieno della sua affermazione cinematografica (nel 1984), rifiuta la parte del detective Sonny Crockett nella serie Tv "Miami Vice"; dopo il no di Tom Berenger anche Nick Nolte e Jeff Bridges declinano l'offerta, in seguito la suddetta parte viene assegnata all'attore Don Johnson.

Negli anni '80 Tom Berenger diventa attore di prima grandezza mondiale, recitando da protagonista nel personaggio di Sam "attore di telefilm", nel film cult "IL Grande Freddo" diretto da Lawrence Kasdan. Grande interprete e attore di presenza è in grado di recitare qualsiasi parte, dal sergente psicopatico nel film "Platoon" diretto da Oliver Stone, ad un'indiano che si fà paracadutare, nel film "Giocando nei campi del Signore" diretto da Hector Babenco, fino ad interpretare un prete nella pellicola "L'ombra del Peccato" diretto da Donald P. Bellissario, continuando nel ruolo del detective di polizia e guardia del corpo nel thriller movie sofisticato, dal titolo "Chi Protegge il Testimone" diretto da Ridley Scott, per passare a una guida di montagna nel thriller avventuroso "Sulle tracce dell' assassino" diretto da Roger Spottiswoode, e proseguire nel ruolo di un esponente nazista nel film drammatico "Bretayed ? Tradita" diretto da Costa Gravas, un lungometraggio profondamente emotivo e di grande impatto, e che fa vedere un'America segreta in cui si nascondono odio e fanatismo.

Nel 1990 impersona un detective privato nel film anticomerciale "Un amore passeggero" diretto da Alan Rudholp (l'allievo prediletto di Robert Altman).

Ottimo nel recitare commedie come "Major League 1-2" diretti entrambi da Davis S. Ward, e "Una bionda sotto scorta" diretto da Dennis Hopper.

Nel 1991 si cala nel ruolo di un'architetto, nel thriller-movie "Prova Schiacciante" di Wolfgang Petersen.

"Sliver" diretto da Philip Noyce, è forse il film che Tom Berenger odia di più tra quelli che ha interpretato.

Nello stesso anno si impone con la sua forte presenza nella pellicola "One Shot One Kill" dalla trama vera e cruda, diretto da Luis Llosa (un autentico cult nel suo genere).

Nel 1994 con un'interpretazione perfetta, si fa notare nel kolossal storico dal titolo "Gettysburg", il più bel movie sulla guerra di secessione diretto da Ronald F. Maxwell.

Nel suddetto anno Berenger fonda una sua casa di produzione cinematografica, la "First Corps Endeavors" nome dedicato al battaglione sudista del generale James Longstret, da lui interpretato in "Gettysburg".

Lo ritroviamo in film western molto belli ma sottovalutati come "L'ultimo cacciatore" diretto da Tab Murphy e "L'angelo vendicatore" diretto da Craig Baxley entrambi del 1995; in altri film western come "Addio vecchio west" del 1985 diretto da Hugh Wilson, un film che vuole prendere un po' in giro i western dei anni '30 e '40 che avevano come massimo esponente l'attore Tom Mix, ed il film "Ritorno di Butch Cassidy" del 1979 diretto da Richard Lester.

Recita anche nella parte di un gigolò nel film "Donna è meraviglia" diretto da George Kaczender, è un mafioso nella pellicola diretta da Abel Ferrara "Paura su Manhattan", doveva interpretare la parte che poi fu di James Woods nel gangster-movie "C'era una volta in america" ma purtroppo dovette rifiutare, perché doveva girare due film: "Il grande freddo" e "Paura su manhattan".

Nel 1996 è l'attore di punta nell'action?movie "L'ora della violenza" diretto da Robert Mandel, film verità che riprende in modo sincero il pericolo delle gang minorili finanziate dalla malavita locali, mettendo in costante pericolo gli studenti e professori che li combattono ad armi impari.

Nel 1998 recita nei lungometraggi "Conflitti di interessi" diretto da Robert Altman, "Un uomo, un eroe" diretto dal Lance Holl e prodotto dallo stesso Berenger (film storico la cui trama parla della guerra sanguinosa tra gli Stati Uniti d'America e il Messico), e il film "L'ombra del dubbio" diretto da Randal Kleiser.

Entrando nel nuovo millennio Tom Berenger interpreta produzioni indipendenti, da co-protagonista nel film "Takedown" diretto da Joe Chapelle, come attore protagonista in "The Hollywood Sign" diretto da Sonke Wortmann, "Il Guardiano" diretto da George Mihalka, "L'anello mancante" diretto da J.S. Cardone e "Cutaway" diretto da Guy Manos, ed è comparso in due cameo role, in produzioni hollywodiane come "Trayning day" diretto da Antonio Fuqua e nel thriller "D-tox" diretto da Jim Gillespie.

Ha recitato da protagonista in produzioni televisive di qualità, come la miniserie western "Johnson County War", la miniserie thriller "Arthur Hailey's Detective" e la miniserie horror arrivata in Italia sul canale Sky (Fox), dal titolo "Incubi e Deliri" tratto dall'omonimo romanzo di Stephen King.

Tra gli anni 2007 e 2010, ritorna sui grandi schermi come protagonista assoluto con i seguenti movies: "The Christmas Miracle of Jonathan Toomey", "Breaking Point", "Stiletto", "Smokin' Aces 2: Assassins Ball", "Last Will", "Sinners & Saints" e come caratterista nella parte di Browning nel kolossal cinematografico "Inception" costato 200 milioni di dollari e diretto da Christopher Nolan.

Tom Berenger in data 1986 è stato nominato al premio Oscar come "migliore attore non protagonista", vincendo il Golden Globe nella stessa categoria con il film "Platoon".

Ha ricevuto il premio teatrale "1988 Distinguished Alumni Award".

Nel 1993 è stato nominato come migliore attore televisivo all'Emmy Award, per la serie Tv?cult dal titolo "Cheers", per la sua buona interpretazione.

Ha ricevuto altri premi nella sua prestigiosa carriera con il film televisivo dai ritmi cinematografici, intitolato "Rough Riders" (1997) diretto da John Millius, vincendo il "Lone Star Film and Television/Best Television Actor", con il secondo migliore ascolto da quando esiste il piccolo schermo negli U.S.A. (circa 34 milioni di spettatori).

Nell'anno 2000 ha ricevuto il premio "2000 Golden Boot Award", per i diversi film western da lui recitati.

Nel 2004 è stato premiato, con il "Western Heritage Awards" nella sezione serie Tv, come migliore interprete (assieme a tutto il cast), con il telefilm western "Peacemakers". Nel 2009 riceve il premio "Ribaut" alla carriera, al festival del film internazionale indipendente di Beaufort (in South Carolina).

In un'intervista rilasciata ad un giornale di cinema americano, ha dichiarato "che non gli importa niente ne di Hollywood e neppure dell'Oscar", sottolineando che in questi ultimi anni, nella suddetta mecca del cinema recitano cani e pony, e che se la situazione non migliora lui continuerà a fare film indipendenti o via cavo.

Film di Tom Berenger degli anni '70 e '80

  • Rush It, regia di Gary Youngman (1976)
  • Sentinel (The Sentinel), regia di Michael Winner (1977)
  • In cerca di Mr. Goodbar (Looking for Mr. Goodbar), regia di Richard Brooks (1977)
  • Donna è meraviglia (In Praise of Older Women), regia di George Kaczender (1978)
  • Il ritorno di Butch Cassidy & Kid (Butch and Sundance: The Early Days), regia di Richard Lester (1979)
  • I mastini della guerra (The Dogs of War), regia di John Irvin (1981)
  • Oltre la porta, regia di Liliana Cavani (1982)
  • Il grande freddo (The Big Chill), regia di Lawrence Kasdan (1983)
  • La banda di Eddie (Eddie and the Cruisers), regia di Martin Davidson (1983)
  • Paura su Manhattan (Fear City), regia di Abel Ferrara (1984)
  • Addio vecchio West (Rustlers' Rhapsody), regia di Hugh Wilson (1985)
  • Platoon, regia di Oliver Stone (1986)
  • Chi protegge il testimone (Someone to Watch Over Me), regia di Ridley Scott (1987)
  • Dear America - Lettere Dal Vietnam (Dear America: Letters Home from Vietnam), regia di Bill Couturié (1987)
  • Sulle tracce dell'assassino (Shoot to Kill), regia di Roger Spottiswoode (1988)
  • Betrayed - Tradita (Betrayed), regia di Costa-Gavras (1988)
  • L'ombra del peccato (Last Rites), regia di Donald P. Bellisario (1988)
  • Major League - La squadra più scassata della lega (Major League), regia di David S. Ward (1989)
  • Nato il quattro luglio (Born on the Fourth of July), regia di Oliver Stone (1989)

Film di Tom Berenger degli anni '90

  • Un amore passeggero (Love at Large), regia di Alan Rudolph (1990)
  • Il campo (The Field), regia di Jim Sheridan (1990)
  • Prova schiacciante (Shattered), regia di Wolfgang Petersen (1991)
  • Giocando nei campi del Signore (At Play in the Fields of the Lord), regia di Hector Babenco (1991)
  • One Shot One Kill - A colpo sicuro (Sniper), regia di Luis Llosa (1993)
  • Sliver, regia di Phillip Noyce (1993)
  • Gettysburg, regia di Ronald F. Maxwell (1993)
  • Major League - La rivincita (Major League II), regia di David S. Ward (1994)
  • Una bionda sotto scorta (Chasers), regia di Dennis Hopper (1994)
  • L'ultimo cacciatore (Last of the Dogmen), regia di Tab Murphy (1995)
  • Body Language (Body Language), regia di George Case (1995)
  • L'ora della violenza (The Substitute), regia di Robert Mandel (1996)
  • Una maledetta occasione (An Occasional Hell), regia di Salomé Breziner (1996)
  • Conflitto d'interessi (The Gingerbread Man), regia di Robert Altman (1998)
  • L'ombra del dubbio (Shadow of Doubt), regia di Randal Kleiser (1998)
  • Analisi di un delitto (A Murder of Crows), regia di Rowdy Herrington (1999)
  • Un uomo un eroe (One Man's Hero), regia di Lance Hool (1999)
  • Trappola esplosiva (Diplomatic Siege), regia di Gustavo Graef-Marino (1999)
  • In the Company of Spies (In the Company of Spies), regia di Tim Matheson (1999)

Film di Tom Berenger degli anni 2000 e successivi

  • Turbulence II (Fear of Flying), regia di David Mackay (2000)
  • Takedown (Track Down), regia di Joe Chappelle (2000)
  • Cutaway, regia di Guy Manos (2000)
  • Training Day, regia di Antoine Fuqua (2001)
  • L'anello mancante (True Blue), regia di J. S. Cardone (2001)
  • The Hollywood Sign, regia di Sönke Wortmann (2001)
  • Il guardiano (Watchtower), regia di George Mihalka (2002)
  • D-Tox, regia di Jim Gillespie (2002)
  • La guerra di Johnson County (Johnson County War), regia di David S. Cass Sr. (2002)
  • The Junction Boys, regia di Mike Robe (2002)
  • Sniper 2 - Missione Suicida (Sniper 2), regia di Craig R. Baxley (2002)
  • Sniper 3 - Ritorno in Vietnam (Sniper 3), regia di P. J. Pesce (2004)
  • Detective, regia di David S. Cass Sr. (2005)
  • Il miracolo di Natale di Jonathan Toomey (The Christmas Miracle of Jonathan Toomey), regia di Bill Clark (2007)
  • Stiletto, regia di Nick Vallelonga (2008)
  • Breaking Point, regia di Jeff Celentano (2009)
  • Charlie Valentine, regia di Jesse V. Johnson (2009)
  • Last Will, regia di Brent Huff (2009)
  • Silent Venom, regia di Fred Olen Ray (2009)
  • Smokin' Aces 2: Assassins' Ball, regia di P. J. Pesce (2010)
  • Inception, regia di Christopher Nolan (2010)
  • Faster, regia di George Tillman Jr. (2011)
  • Bad Cop - Polizia violenta (Sinners & Saints), regia di William Kaufman (2011)
  • Bucksville, regia di Chel White (2012)
  • Brake, regia di Gabe Torres (2012)
  • War Flowers, regia di Serge Rodnunsky (2012)
  • Quad, regia di Michael Uppendahl (2012)
  • Affari di famiglia (Bad Country), regia di Chris Brinker (2014)
  • Sniper: Legacy, regia di Don Michael Paul (2014)
  • Reach Me - La strada del successo (Reach Me), regia di John Herzfeld (2014)
  • Lonesome Dove Church, regia di Terry Miles (2014)
3 fotografie

Foto e immagini di Tom Berenger

Video Tom Berenger

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Biografieonline non ha contatti diretti con Tom Berenger. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Tom Berenger.

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