Jeff Bridges
Biografia
Jeffrey Leon Bridges nasce il 4 dicembre 1949 a Los Angeles da una famiglia di attori: suo padre è Lloyd Bridges, mentre sua madre è Dorothy Simpson; suo fratello, invece, è l'attore Beau Bridges.
Fin da bambino nel mondo dello spettacolo. In televisione partecipa a "Sea hunt" nel 1958, a "The Lloyd Bridges Show" nel 1962, a "The Loner" nel 1965, a "F.B.I." e a "Silent night, lonely night" nel 1969 e al telefilm "The most deadly game" nel 1970.
Gli anni '70
Al termine del servizio militare viene chiamato da Peter Bogdanovich per recitare ne "L'ultimo spettacolo" - che permette a Jeff Bridges di ottenere una nomination come migliore attore non protagonista.
Poco più tardi, ottiene un ruolo minore in "Città amara - Fat City", di John Huston. È il 1972.
L'anno successivo, Jeff Bridges prende parte a "La terra si tinse di rosso", diretto da Richard C. Sarafin.
Poi arriva il remake di "King Kong" (1976) di John Guillermin, in cui ha l'opportunità di recitare al fianco di Jessica Lange.
Nel 1977 si sposa con Susan Geston, cameriera conosciuta in occasione delle riprese di "Scandalo al ranch", che gli darà tre figlie: Isabelle Annie, Jessica Lily Jessie e Hayley Roselouise.
In precedenza aveva avuto una relazione con l'attrice Candy Clark.
Dopo aver recitato per Bob Rafelson in "Un autentico campione - Il gigante della strada" (1976), interpreta con Anthony Perkins "Rebus per un assassinio", di William Richert.
Jeff Bridges negli anni '80
Gli anni Ottanta si aprono con il capolavoro "I cancelli del cielo" del suo amico Michael Cimino, conosciuto nel 1974 ai tempi di "Una calibro 20 per lo specialista" (film che gli aveva regalato un'altra nomination agli Oscar).
Degna di nota, inoltre, è la sua partecipazione alla pellicola della Walt Disney "Tron" (1982).
Il 1984 lo vede nel cast di "Starman", di John Carpenter (che gli vale una nomination come migliore attore protagonista agli Oscar).
Due anni più tardi, invece, Bridges partecipa a "Il mattino dopo" (di Sidney Lumet, al fianco di Jane Fonda) e a "8 milioni di modi per morire", di Hal Hashby.
Francis Ford Coppola lo dirige in "Tucker, un uomo e il suo sogno" nel 1988, mentre l'anno successivo Bridges recita in "Ci penseremo domani", commedia diretta da Alan J. Pakula, e ne "I favolosi Baker", in cui si cala in un'atmosfera jazz in compagnia di Michelle Pfeiffer e del fratello Beau Bridges.
Ggli anni '90 e 2000
"La leggenda del re pescatore" (1991) di Terry Gilliam, gli permette di ottenere una nomination ai Golden Globe come migliore attore in un film commedia o musicale e una candidatura come miglior attore al Saturn Award.
Questo film anticipa "Fearless - Senza paura", del regista Peter Weir: è il 1993.
Gli anni Novanta lo vedono, tra l'altro, protagonista del film drammatico di Ridley Scott "L'albatross - Oltre la tempesta" e del duetto con Barbra Streisand in "L'amore a due facce", in cui compare anche Lauren Bacall.
Nel 1998 Interpreta il personaggio-culto Jeffrey Drugo Lebowski ne "Il grande Lebowski", diretto dai fratelli Coen.
Curiosità: nel 2008 la rivista Empire ha inserito Drugo al 7° posto nella lista dei 100 migliori personaggi cinematografici di tutti i tempi. L' aggiornamento del 2015 l'ha posizionato al 10° posto.
Poi prende parte a "Inganni pericolosi", thriller di Matthew Warchus, al fianco di Albert Finney.
Diretto da Iain Softley per "K-Pax", in cui è presente anche Kevin Spacey, Jeff Bridges recita nel 2003 per Gary Ross in "Seabiscuit - Un mito senza tempo"; affianca poi Kim Basinger nella pellicola di Tod Williams "The door in the floor".
È vincitore di un Premio Oscar e di un Golden Globe come migliore attore per "Crazy Heart" (film di Scott Cooper di cui è anche produttore esecutivo).
Torna nei panni di Kevin Flynn / Clu nel sequel di "Tron", "Tron Legacy": il film gli vale un Saturn Award come miglior attore.
Gli anni Duemila, inoltre, lo vedono riprendere il ruolo di doppiatore, con cui si era già cimentato nel 1982 ne "L'ultimo unicorno": accade nel 2002 per il documentario "Lost in La Mancha" e per il cortometraggio "Lewis & Clark: Great Journey West", nel 2007 per il film "Surf's up - I re delle onde" e il videogioco connesso "Surf's up", e nel 2011 per "Pablo".
Nel 2000, Bridges si dedica alla musica, da sempre sua grande passione (da ragazzo ha studiato pianoforte, particolarmente incoraggiato da sua madre) pubblicando il disco "Be here soon", seguito, nel 2011, da "Jeff Bridges".
Studioso del buddismo e praticante (prima di iniziare a lavorare si dedica per circa mezz'ora alla meditazione), l'attore americano, stabilitosi in California a Montecito, è impegnato sul fronte umanitario, avendo fondato nel 1984 la "End hunger network", organizzazione finalizzata a incoraggiare, supportare e stimolare attività per ridurre la fame nel mondo dei bambini.
È portavoce della "No kid hungry campaign" per "Share our strength"; nel 2010, ha supportato Barack Obama nella sua corsa alla Casa Bianca.
Nel 2019 recita nel thriller "7 sconosciuti a El Royale", con Chris Hemsworth e in "Spider-Man: Far from Home".
Il 20 ottobre 2020, con un tweet, rivela che gli è stato diagnosticato un linfoma.
Dal 2022 è protagonista della serie tv "The Old Man", basata sull'omonimo romanzo del 2017 di Thomas Perry.
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