Messaggi e commenti per Paolo Mieli
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Biografieonline non ha contatti diretti con Paolo Mieli. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Paolo Mieli.
Lunedì 14 ottobre 2024 14:35:39
Generale Rommel
Ho seguito oggi il programma Passato e Presente sul Generale Rommel. Posso affermare che a Longarone, durante la ritirata di Caporetto, gli italiani non gridarono viva la Germania (non sapevano che fossero tedeschi e non austriaci) Mio padre comandava una batteria da montagna e sparò a zero sino all'ultimo proiettile. Il battaglione di alpini comandato dal maggiore Bianco, morto nell'azione, combattè, valorosamente per aprirsi un varco dall'accerchiamento. Metto a disposizione la documentazione in mio possesso. Giorgio Bianchi
Martedì 24 settembre 2024 16:15:57
Libro sulla marcia su Roma (Rubbettino, 2024)
Buona sera, E un messaggio per Paolo Mieli. Sono un allievo di Renzo de Felice e Pierre Milza, e un amico di Francesco Perfetti. Vengo di pubblicare un libro novatore sulla marcia su Roma perché ho avuto accesso al archivio de la familia Balbo e di De Vecchi. Questo mi ha consentito di scrivre un libro nuovo sulla marcia. Ho gia scritto parecchie libri sulla storia del fascismo (Wikipedia). Se il soggetto l'interessa, la vedro con molto piacere a Roma.
Cordiali Saluti,
Prof. Didier Musiedlak
tel: +33 -------
Mercoledì 17 luglio 2024 18:24:14
Precisazioni Matteo Ricci-Michele Ruggeri Puntata del 15 luglio 2024
Salve dott. Mieli mi chiamo Antonia Magistro (Restauratrice appassionata di storia locale) e seguo sempre la sua trasmissione “Passato e Presente” con molto interesse. Un programma davvero interessante e vario, impreziosito dalle sempre chiare spiegazioni degli storici presenti in studio.
Sono nata e vivo in un piccolo paese della Murgia barese: Spinazzola che ha dato i natali al grande MICHELE RUGGERI
In data 15 luglio 2024, ho seguito la puntata dedicata a Matteo Ricci: magnifica.
A tale proposito vorrei segnalarle, qualora non lo sapesse, che il caro amico e confratello Michele Ruggeri nato a Spinazzola ha avuto in Cina, probabilmente, una storia molto più interessante del suo amico Ricci… e forse leggermente diversa da quella raccontata nella puntata.
In breve: Michele Ruggeri nasce a Spinazzola, nel 1543.
Finalmente dopo 400 anni dalla sua nascita venne riportato alla luce dall’Archivio Storico di Roma una pubblicazione del Poligrafico dello Stato l’ ATLANTE della CINA di MICHELE RUGGERI edito dall’Archivio di Roma nel 1993 a cura di Eugenio Lo Sardo. Furono rinvenute delle cartografie che parvero subito di straordinaria importanza al direttore Lucio Lume e a Lo Sardo stesso, tanto che in un articolo di Livio Colasanto sul Tempo del 15/12/1989 scriveva: ”tornerà così ufficialmente tra noi Michele Ruggeri”. Un interessante comitato scientifico di sinologi, orientalisti, missionologi dopo due anni di lavoro, permisero la pubblicazione del su citato ATLANTE; unico che descrive la Cina dei Ming. Stando alla pubblicazione e narrazione dello stesso Ruggeri, la figura del Ricci parrebbe di secondo piano.
Mi permetto di scriverle in breve, qui di seguito un piccolo pezzo della sua incredibile storia:
Ordinato sacerdote nel 1578, parte per le Indie con il suo confratello Ricci (Matematico). Approda in India il 13 settembre 1578ed inviato nell’attuale stato di Tamil-Nadu, impara la lingua e viaggia tra Goa e il Tamil. Grazia al suo zelo e profondo zelo apostolico, fu scelto ed inviato in Cina. A luglio del 1579 arriva a Macao fondata dai portoghesi nel 1557.
Una legge ermetica dei Ming non permetteva agli stranieri, di entrare nel loro territorio, vi avevano addirittura costruito un muro che divideva l’insediamento portoghese dal territorio nazionale cinese; sulla sommità vi era una scritta TEMETE LA NOSTRA POTENZA E RISPETTATE LA NOSTRA VIRTU’.
La grande cultura umanistica, giuridica e teologica del Ruggeri gli consentirono di entrare ed ottenere nel 1580, il permesso di risiedere a Canton, capoluogo della provincia di KWANGTUN. Dopo essersi fatto conoscere, presentò una petizione per la liberazione del gesuita spagnolo Alfonso Sanchez. Quando nel 1581 il Portogallo fu annesso alla Spagna, il vicerè, CHEN RUI, che risiedeva a ZHAO-QING fece chiamare come uditori il Ruggeri ed Mattia Panela che conoscevano bene la lingua cinese, i quali chiedevano di poter risiedere in Cina. IL 27 dicembre 1582 Francesco Pasio e Michele Ruggeri si presentarono dal vicerè che concesse loro una casa come residenza a patto di vestirsi alla cinese come i monaci buddisti.
Il Matteo Ricci giunse a Macao solo il 7 agosto 1582!!!
Comunque sia il Ruggeri assunse il nome di LUO MIJAN FUCHU, scrisse il primo Catechismo Cinese e solo successivamente con il Ricci scrissero il primo vocabolario Portoghese-Cinese.
Costruì la prima chiesa cristiano-cattolica intitolata al Fior dei Santi Vergine Maria.
Tanto c’è ancora da raccontare su una figura gesuita che accese nel mondo cattolico speranze ed entusiasmo.
Le sue cartografie, i sui scritti e traduzioni, resteranno per secoli le più precise ed affidabili.
Il nostro concittadino meriterebbe un posto di tutto rispetto nel Pantheon degli uomini illustri. E’ stato il vero fondatore della sinologia moderna, il primo a produrre un Atlante, unico del periodo Ming e gli deve venire riconosciuto il suo contributo al progresso delle relazioni tra Oriente ed Occidente.
Cordialmente
Antonia Magistro
Venerdì 5 luglio 2024 07:33:35
Liberazione di Trento Calamandrei /Ciarlantini
Oggetto: liberazione di Trento /Calamandrei-Ciarlantini
Buongiorno Dott. Paolo Mieli,
Di recente ho ascoltato la sua trasmissione su rai tre “il giorno e la storia” in cui parla della liberazione di Trento dagli austriaci citando l’azione come opera di Piero Calamandrei che con un sidecar entra da eroe nella Trento occupata.
Ebbene la storia non è questa, se il programma da Lei condotto si promette di narrare la storia nei fatti, questa non è storia, ma narrazione di comodo.
Certo fa comodo e non suscita dissensi affermare che la conquista di Trento venne fatta dal Calamandrei, un personaggio anonimo fino a poco prima, laureato in legge, di idee socialiaste, antifascista, un uomo tutto sommato che non aveva nulla di ardito ed asserire che il primo ad entrare in Trento il 3 Novembre del 1918 fosse stato Lui non può suscitare che assensi.
Ma cosa dire del Calamandrei ? ? Da come Lei lo ha definito e dipinto nella trasmissione, un eroe che si è fregiato di entrare in Trento con un sidecar per liberarla dagli Austriaci, uno dei tanti piccoli eroi della nostra Nazione poi tornato alla sua vita quotidiana senza tanti successi o insuccessi tranne quello di essere entrato come Lei ha sottolineato in Trento il 3 novembre 1918, una figura esemplare dell’antifascismo e della resistenza che dopo la guerra, da lì a poco è tornato alla sua attività di avvocato, un personaggio che io definirei di comodo da citare a cui nulla si può contestare, era un antifascista, giusto? ? E questo è importante da sottolineare nella trasmissione della Rai!
Il Calamandrei nella sua vita era professore universitario, mazziniano, piccoli incarichi nei codici di procedura civile, incarico avuto tra l’altro dal Grandi Ministro di Grazia e Giustizia del Regime.
Insomma rimane il fatto che per la narrazione meglio dire che Trento venne conquistata da Piero Calamandrei antifascista come Lei ha ben sottolineato nella trasmissione, omettendo anche il fatto che il Calamandrei abbia lavorato per Grandi alla redazione di vari Codici nel 1940 tra cui in seguito il codice di procedura civile insieme ad altri tre giuristi, anche questo Lei lo ha omesso, del resto era un incarico del Regime.
Ma ha omesso pure per sua licenza di comodo che il Calamandrei svolse talmente accuratamente il suo compito da giurista affidatogli dal Grandi il quale in un colloquio con Mussolini lo definì: “il più fascista è il non fascista Calamandrei” per quanto fu asservito al potere nel redare il codice di procedura civile e qui metterei in dubbio le idee così antifasciste del Calamandrei.
Quindi per ritornare alla nostra storia di Trento, dimentica, anzi omette, che nel sidecar da Lei citato come mezzo per entrare in città, non c’era certo alla guida Il Sig. Piero Calamandrei, ma bensì vi era alla guida e sa bene chi, il Tenente dell’Ufficio informazioni Franco Ciarlantini, Ufficiale per meriti di guerra, era lui che guidava il sidecar con la bandiera tricolore al vento, era lui che entrò da ardito in Trento come primo gruppo motorizzato precedendo il secondo gruppo comandato dal Tenente Livio Florio, ed il Calamandrei nel sidecar non faceva altro che da contrappeso, nient’altro. Ma purtroppo per la narrazione di comodo il Ciarlantini era giornalista, scrittore e propagandista passato dal neutralismo socialista dell’anteguerra all’interventismo convinto ed infine al Fascismo, fondatore del quotidiano il “Popolo d’Italia” e del “Manifesto Fascista”, diventando responsabile in seguito dell’Ufficio Stampa dell’Impero (1924-25) ed infine Onorevole (1924) e quindi membro del Gran Consiglio, relatore di un disegno di legge che promosse la realizzazione della “Biennale d’arte di Venezia” e “quadriennale di Roma”, Presidente della Federazione Nazionale Fascista dell’industria editoriale e membro del “Consiglio Nazionale delle Corporazioni”, fondatore di varie casi editrici, Augustea e Alpes, nonché scrittore di centinaia di libri, da libri di letteratura a libri di viaggio, ecco del Ciarlantini non se ne può parlare, era certamente un fascista, e di questo Lei in trasmissione ne avrebbe dovuto parlare, illustrando il Ciarlantini nel suo essere uomo, scrittore e politico se avesse raccontato i fatti per come sono andati ma questo disturba gli ascoltatori e fa infervorire gli animi, oggi non si può parlare di fascismo né di fascisti specie su Rai tre.
Ma Lei sicuramente conosce e avrà anche letto i libri del Ciarlantini, ha anche studiato il Ciarlantini, se non altro da qualche excursus su Wikipedia, non credo a questo punto che non abbia afferrato l’animo ardito di questo uomo combattivo e vivace, di questo uomo che effettivamente ha guidato il primo gruppo motorizzato all’ingresso di Trento e non certo un Calamandrei, pacato avvocato, quindi sarebbe il caso di dare a Cesare ciò che è di Cesare.
Tantopiù che da “Il Dolomiti”, di cui Le ho allegato il link a fondo pagina, del Calamandrei non se ne parla neppure per un attimo, Le riporto la trascrizione di quanto la storiografia riporta “…L'ingresso degli italiani, narra la storiografia, fu preceduto da una motocicletta sidecar, alla quale era stata attaccata una bandiera tricolore, guidata dal marchigiano Franco Ciarlantini che era stato incaricato di attraversare le strade trentine, per verificare che tutto fosse in ordine prima del via libera al generale Ernesto Tarditi, …”
Un uomo tutto di un pezzo, fu proprio Lui che volle fondare successivamente nella “sua Trento” Athesinum, il primo istituto di propaganda italiana e la Libreria Dante Alighieri, e non certo Calamantrei, e perché questo? ? Perchè Ciarlantini Trento se la sentiva un po’ sua.
Non una frase, né tantomeno ho udito una parola dalla sua narrazione televisiva, come mi sarei aspettato sul Ciarlantini che Lei ha opportunatamente voluto omettere per comodo, come ha omesso altre storie che coinvolgevano il Calamandrei nella redazione del codice di procedura civile su incarico del Regime.
Per concludere, nelle narrazioni e nei libri di storia è da tempo che si ascoltano e leggono notizie false, forvianti e di comodo per indottrinare un popolo, questo però vi riusciva qualche tempo fa, ora con l’informazione telematica non vi riesce più e le falsità vengono a galla.
Ora la storia del Ciarlantini e Calamandrei è una piccola storia, ma travisando la storia e omettendo le narrazioni dei fatti, grazie a questo, oggi, in questa amara realtà dei fatti mal narrati ci troviamo in questa situazione attuale.
Oggi non ci sono più i Ciarlantini combattivi, ma burattini, maggiordomi asserviti al potere, vili esecutori, senza attributi, mezzi uomini che definirei mezze calzette che non conoscono la storia e non hanno il minimo senso dell’amor patrio portando la nostra Nazione allo sfacelo.
Cerchi di essere obbiettivo del descrivere la storia perché solo allora sapremmo, se la storia fosse raccontata nei fatti, il perché siamo arrivati oggi a vivere questo tragico momento in cui il buono passa per cattivo ed il cattivo per buono e rimettiamo con onore i Ciarlantini nella storia del nostro Paese perché è di questi uomini che la storia ha bisogno affinché il popolo maturi.
Cordialità
Leonardo Emiliozzi Ciarlantini
Allego link
ht t / w. ildolomiti. it/societa/ ore-1515-trento-e-italiana-un-drappello -di-cavalleggeri-del-regio- esercito-raggiunge-piazza
ht ts: //it. wikipedia. org/wiki/ Francesco_Ciarlantini
ht t / w. trec cani. it/encic lopedia/francesco -ciarlantini_(Dizionario- Biografico) /
Sabato 25 maggio 2024 17:41:03
Documento autentico su traslazione corpo di Evita Peron
Nei giorni scorsi ho visto un servizio relativo alla traslazione del corpo di Evita Peron, io possiedo la trascrizione autentica redatta dal prelato don Giulio Madurini che fu l’esecutore materiale di tutta l’operazione, se vi può interessare contattatemi cordiali saluti Tiziano Manuello tel. 351-------
Mercoledì 13 marzo 2024 16:34:59
A proposito di Elvis
Buon pomeriggio, gentile Paolo Mieli. Sono un'assidua lettrice del "Corriere" ed un'assidua spettatrice di "Passato e presente". Un programma davvero interessante e vario, impreziosito dalle sempre chiare spiegazioni degli storici presenti in studio. Oggi ho seguito la puntata dedicata ad Elvis: magnifica.
A tale proposito vorrei segnalarle, qualora non lo sapesse, che Elvis aveva un gemello morto alla nascita: una tragedia che ha segnato la sua vita ed ovviamente dei suoi genitori, soprattutto della giovanissima madre. Ho appreso questa notizia da un bellissimo libro riguardante i fratelli e le sorelle di personaggi famosi. Ho appreso anche. ad esempio, che Fred Astaire aveva una sorella che ballava anche meglio di lui e che Chaplin aveva un fratello che adorava e con il quale aveva affrontato la povertà estrema della sua infanzia. Bene, non voglio dilungarmi. Con stima. Primetta Cosco da Catanzaro
Martedì 6 febbraio 2024 18:22:21
Buona sera, avrei bisogno di una e-mail del dr. Paolo Mieli per chiedergli informazioni per un " provino" come "giovani storici" per partecipare alla trasmissione Passato e Presente per mio figlio.
Cordiali saluti
Francesco Ciaburri
Giovedì 11 gennaio 2024 11:18:39
Appunto storia romana
Salve sono Carlo Fidenti seguo sempre la sua trasmissione “Passato e Presente”
con molto interesse.
appassionato di storia romana.
Motivi della decadenza romana:
fra le cosidette cause della decadenza si suole indicare la diffusione del cristianesimo:
e stà di fatto che il cristianesimo diffusosi quando la crisi dell’Impero era già iniziata,
contribui quantomeno ad accelerarla per la sua oggettività, incompatibilità con la
concezione imperiale classica.
Tale concezione poteva essere mutata e lo fu grazie a Costantino.
L’impero cristiano fu costantemente travagliato da conflitti politici e religiosi
non ottenne mai la fiducia della classe dirigente ed è la cultura pagana.
Le invasioni barbariche forse furono la causa più vistosa del crollo dell’Impero ma furono
a loro volta rese possibili dall’imbolimento dell’Impero.
Cordiali saluti
Carlo Fidenti
Mercoledì 31 maggio 2023 14:50:19
Informazione bipartisan
Fu proprio Guevara ad istituire, nel 1960, il primo campo di lavori forzati a Cuba per gay, nella regione orientale di Guanahacabibes, all'entrata del quale c'era scritto «Il lavoro vi renderà uomini». E lì, come lo stesso Che spiegò nel 1962, «ci mandiamo chi ha commesso peccati contro la morale rivoluzionaria». Ovvero gay, trans e lesbiche «che non rientravano nel modello dell'uomo nuovo proposto dal Che, uno dei più convinti leader omofobici dell'epoca».
Gradirei ne parlaste, fa parte della storia e della cultura.
grazie
Efialte