Messaggi e commenti per Paolo Mieli - pagina 9

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Frasi di Paolo Mieli

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Biografieonline non ha contatti diretti con Paolo Mieli. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Paolo Mieli.

Giovedì 4 novembre 2021 18:32:08

Il mio nonno paterno Generale Leone Taccini, al comando del 252 Reggimento di fanteria. riuscì a bloccare gli Austriaci a Caporetto e, per l'eroismo, si guadagbo' due medaglie d'argento ed una di bronzo. A disposizione per i particolari sarei grato se il dott. mieli volesse approfondire l'evento e mi facesse sapere. grazie cordialita' avv pietro 347 -------

Giovedì 4 novembre 2021 15:35:09

Forte Verena 24 maggio 1915, ore 4 - Trilogia della Grande Guerra


Gent, mo Paolo Mieli,
buongiorno.
Mio nonno materno, Cermaria Elmo, detto Peppe, un fante contadino della Grande Guerra, mi lasciò un manoscritto in cui narra gli episodi vissuti, come soldato, dal 1915 al 1918,
La Strafexpedition, la presa di Gorizia, del Monte San Gabriele, del Santa Caterina, la malattia, il ritorno al Fronte Isontino, il Faijti Hirib, Caporetto, la prigionia in tre campi di concentramento (Sigmundsherberg (Austria), Josikafalva (Transilvania), Vinkovci (Croazia), fino al suo ritorno a casa dopo aver percorso 5. 500 km.
Da questo manoscritto ho tratto il libro "Forte Verena 24 maggio 1915, ore 4 - Trilogia della Grande Guerra", tradotto anche in Inglese.
Il libro, letto in Austria da un professore di storia, Rudolf Kock, dell' Università di Vienna, ha fatto si che l' Austria dedicasse a mio nonno, il posto dove sorgeva il lager di Sigmundsherberg, con annesso cimitero di guerra, dove riposano 2. 363 soldati italiani.
Ogni anno, il 2 di novembre, il Sindaco di Sigmundsherg, Franz God, assieme alla sua Comunità, celebra in questo Camposanto, la memoria dei nostri soldati presiedendo la funzione religiosa di commemorazione dei defunti.
E' una storia molto intensa che esce dal contesto personale per coinvolgere tutti i nostri nonni della Grande Guerra.
Mi piacerebbe farla conoscere attraverso la Sua trasmissione "Passato e Presente".
Un cordiale saluto.

Francesco Nicolini
via ------- 65
41126 Modena

mobile: +39 335 -------

Giovedì 4 novembre 2021 14:23:16

La Grande Guerra nelle dolomiti del Comelico Superiore


Buongiorno,
apprezzando immensamente il Suo programma, Le chiedo se non sia di interesse una trasmissione che verta sulle vicende della Prima guerra mondiale che si svolsero sul confine tra l'Alto Adige (Pusteria e val di Sesto) e la Val Padola in Comelico (Croda Rossa, Passo della Sentinella, Cima Undici-la Strada degli Alpini, Col Quaternà).
Sono un amante di quei posti ed, più in generale, di tutte le terribili ed eroiche vicende che videro le nostre Dolomiti durante quella guerra.
RingraziandoLa il suo grande operato e la disponibilità a leggere questa breve mia, Le porgo i più cordiali saluti.
Federico Nardi
Mestre Venezia
Via -------

Giovedì 4 novembre 2021 14:03:57

Sua presenza oggi a Quante Storie


Buongiorno. Ho ascoltato con molto interesse le sue parole di illustrazione del libro "Il Tribunale della storia". Desidero rivolgerle i miei complimenti per come ha illustrato la necessità di conoscere bene e fino in fondo tutto i fatti a sostegno di un evento storico. Altrimenti si è dei falsi storici. Seguire questo consiglio in tutti gli aspetti della vita permette di diventare persone serie e rispettosi (anche amanti) della verità. Leggerò il suo libro. Grazie.

Giovedì 28 ottobre 2021 19:55:51

Passato e presente


Seguo con interesse il programma passato e presente. Per quanto riguarda il fascismo credo sarebbe opportuno mettere in maggiore evidenza che Mussolini ha saputo sfruttare il fatto che la nazione era stata unificata non da molto tempo e ancora non esisteva una lingua comune e Roma era stata una appendice del Vaticano. Cioè non si è trattato di una fascistizzazione ma dello sfruttamento di una situazione.

Giovedì 28 ottobre 2021 15:11:03

Campagna di Russia seconda guerra mondiale


Egregio dott Mieli, Seguo sempre le sue validissime trasmissioni, caratterizzate da onestà intellettuale e rigore storico. Le scrivo per chiederle se può approfondire il tema della campagna di Russia nella seconda guerra mondiale. Ho notato che se ne parla soprattutto evidenziando l'operato degli Alpini. Ma di tutte le altre divisioni e sul seguito di chi non è più tornato: silenzio! Purtroppo Mussolini mandò a morire quei poveri giovani, che credevano nella causa e non si potevano rifiutare di partire. Il resto lo hanno fatto Stalin e i isuoi collaboratori. Lei sicuramente conosce bene tutto ed io Le chiedo appellandomi alla sua onestà intellettuale e non ad alcuna appartenenza ideologica, di parlarne approfonditamente evidenziando la storia dei gulag, delle torture messe in atto e di tutto ciò che Lei riterrà utile anche attraverso documentazioni fotografiche e film luce. Sono la figlia di un Ufficiale in servizio permanente effettivo, mai più tornato da laggiù. La Prof. ssa M. Teresa Giusti ha approfondito l'argomento anni fa, ma la prego di fare qualcosa di più ora. Chi ha atteso "i ritorni" lo merita, mi creda. E credo che Lei lo capisca, particolarmente per aver conosciuto tragedie comparabili con la nostra.
GRAZIE.
Il mio n. Tel. 320-------.

Giovedì 28 ottobre 2021 14:53:06

Servizio di Rai Storia del 28/10/2021


Eg. Dott. Mieli, buongiorno. Seguo spesso su Rai 3 i servizi di Rai Storia, di cui apprezzo la compiutezza e l'efficacia comunicativa. Devo però lamentarLe sommessamente l'inadeguatezza e parzialità - a mio parere - della puntata odierna in cui, nell'ambito di una descrizione dell'operato del fascismo su temi culturali ed educativi, si è svolta una illustrazione dell'architettura e dell'urbanistica nell'Italia fascista. Ho trovato alcuni suoi commenti errati e/o inadeguati, specie se si tiene conto di una grande pubblicistica svolta in almeno gli ultimi 70 anni in Italia, in cui si sono impegnati maestri della critica storico-artistica, e che su quel periodo hanno prodotto una vasta critica oramai consolidata. Forse, per dirglieLa in breve e non approfittare della Sua attenzione, vorrei suggerirLe di avvalersi in ulteriori eventuali approfondimenti che Lei intenda svolgere sul tema, insieme a brillanti giornalisti quali il prof. Galli Della Loggia, anche di qualche storico dell'Arte e dell'Urbanistica. Voglia ricevere comunque le mie congratulazioni per il suo importante lavoro. Grazie x l'attenzione, Arch. Bruno Martena

Martedì 26 ottobre 2021 22:39:34

Bomba demografica


Caro Paolo::
deve esistere una minima buona condizione di sopravvivenza per un essere che nasce, prima di essere esibito per implorare pietà ed è puramente ignoranza dare la vita ad un bimbo condannato a vivere (se ci riesce) tra disumane sofferenze. Personalmente credo più alla matematica, unica scienza esatta non opinabile, che alla politica e alle religioni. Risulta dalle statistiche (scienza matematica) che il flagello dell’umanità sarà la bomba demografica, dato che la terra non è estensibile. E’ questo il motivo per cui aumenta la deforestazione (polmone del mondo) per intensificare, (anche con artificio) le colture agrarie e disumani allevamenti di animali, per alimentare noi umani, gli esseri più intelligenti, che con ciò stanno causando la propria autodistruzione. Di conseguenza enormi disastri ecologici da surriscaldamento, dall’inquinamento atmosferico per le esorbitanti emissioni industriali, veicolari e abitative. La media mondiale è di 3 nascite per ogni decesso circa, oggi siamo da 8 verso i 9 miliardi di abitanti contro i 2, 5 nel 1950. Siamo esseri pensanti, ma in fatto di procreazione ancora nulla ci distingue dagli animali (la loro condizione è selezionata da noi) specialmente dove il controllo sarebbe indispensabile per le persistenti condizioni di miseria, in prevalenza nelle zone di religioni oscurantiste del mondo. E’inconcepibile che in piena era moderna, dove tutto è programmato, si lasci alla mercé del caso fatale della libido il motivo fondamentale di questo mondo, che è la vita. Per le istituzioni politiche e religiose, che sono responsabili di questa insanabile situazione, deve essere prioritario risolvere questo enorme vitale problema.
Queste istituzioni, invece di prevenire, intervengono quando è troppo tardi ed è successo l’irreparabile, cioè quando la natalità casuale ha già causato miseria, di conseguenza ignoranza, fame, oscurantismo causa del fanatismo religioso, quindi interminabili guerre con orribili massacri. Troppi morti per un opinabile credenza in un Dio. Augurerei a chi vive in prevalenza di teoria, di rinascere nelle condizioni di questa atroce realtà. La globalizzazione senza regole arricchisce sempre più gli stati già ricchi, aumentando il divario, ma la moltitudine provocherà sempre più degrado morale e ambientale.
Il futuro è nel decentramento, quindi la soluzione va trovata sui loro immensi territori, tra l’altro ricchi di materie prime, se si vuole evitare un collasso epocale. La lotta tra poveri è già una realtà anche nei nostri paesi, per chi vuole rimanere onesto, purtroppo sono in aumento coloro che non possono o non lo vogliono rimanere, pretendendo tutto e subito. Questo è il motivo per cui le carceri non bastano mai. E' contrario a ogni buon senso pretendere di imitare le società senza radici del calderone multirazziale dal degrado patologico, per poi essere costretti all’incivile tolleranza zero e la pena di morte per mantenere un livello di vita civile, come negli Stati Uniti. E’ su questo modello di società che sono indirizzati i nostri auto-ritenuti illuminati ideologici politici. Data la prolificità e per i succitati motivi, temo che sia già troppo tardi per fermare questo fiume in piena senza argini, di milioni di persone che ci stanno travolgendo con irreparabili conseguenze, al punto di costringerci ad innalzare muri, ripristinare i confini e sopprimere il trattato Schengen. Ognuno deve sentirsi orgoglioso della propria origine e colore, vivendo il proprio territorio e mai espatriare in condizioni umilianti, inoltre anche per preservare la nostra e la loro identità.
Non occorre un melenso buonismo ma è indispensabile un coerente pragmatismo.
Caro Paolo, come avrà notato da quanto sopra espresso, sono un agnostico alla ricerca della verità, ma siamo meno di niente di fronte all'infinito. Penso e spero che solo la scienza nell’avvenire possa illuminarci. Invidio chi è credente.
Cari saluti in attesa di una sua più che gradita risposta.
Umberto Turati- Cabiate (CO)

Martedì 26 ottobre 2021 14:28:49

Giornalino da campo guerra 40/45


Dr. Mieli buon giorno. Ho pensato molte volte di scriverle, prima di buttare, per sapere se potessero interessarle pagine di un giornalino di guerra che ho trovato in una scatola di mio padre. Mi piacerebbe darle a Lei e non buttarle. Forse a Lei possono interessare.
Mi faccia, gentilmente, sapere se posso e dove, eventualmente, spedire il plico.
Mi scusi e La ringrazio.
Cordialmente, Rosa.

Martedì 26 ottobre 2021 14:10:41

Resistenza italiana dopo l'8 settembre nel Dodecaneso


Per motivi familiari ho approfondito il tema della "resistenza" dei marinai italiani nel Dodecaneso dopo l'otto settembre 1943. Dopo i fatti di Cefalonia, analoga resistenza con morti, battaglie per due mesi, uccisione di ufficiali tra cui l'ammiraglio Maschera, deportazioni di massa avvenne a Leros e Rodi. Mi sembra interessante ampliare la ricerca a tutta l'area del Dodecaneso, approfondendo la resistenza della Marina Militare, fedele al Re e non al Duce con deportazione di tanti in Germania, che non hanno aderito alla Repubblica di Salò. Sono figlio di un marinaio piacentino di quell'epoca; di Mascherpa rimane statua a Colorno di Parma, perché ucciso con l'Ammiraglio Colombo di Rodi alla Pilotta di Parma. La Wehrmacht ha ucciso soldati e marinai semplici in Grecia. Gli Italiani hanno resistito e difeso le popolazioni greche in quell'area contro i tedeschi. Mio padre è stato insignito di croce al merito nel 2017 e la sua storia è analoga a migliaia di italiani, uccisi o superstiti. L'Istituto per la Resistenza di Piacenza ne riconosce l'analogia alla Resistenza.

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