Messaggi e commenti per Paolo Mieli - pagina 9

Messaggi presenti: 407

Lascia un messaggio, un suggerimento o un commento per Paolo Mieli.
Utilizza il pulsante, oppure i commenti di Facebook, più in basso.

Scrivi un messaggio

Leggi anche:
Frasi di Paolo Mieli

Nota bene
Biografieonline non ha contatti diretti con Paolo Mieli. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Paolo Mieli.

Domenica 7 novembre 2021 22:39:37

Matteo Renzi


Buonasera Dott. Mieli. Sono uno dei pochi elettori che crede ancora in Matteo Renzi e ai Italia Viva. Vorrei un suo commento su cio, e sapere se Matteo Renzi e'il male
per i problemi del nostro paese.. Io penso che se adesso abbiamo un governo efficente capace equilbrato gran parte del merito e'suo. Poi sulle cosulenze dibattiti che lui e'chiamato a svolgere a pagamento, se vogliamo essere obiettivi quanti altri deputati senatori dipendenti per la maggior parte publici non svolgono un altra attivita'?
Pensiero su reddito di Cittadinanza: io non do niente a nessuno se cio' non viene ricambiato in egual misura, Poi se una persona una famiglia ha problemi per non potere ricambiare si soatiene.
maggiormente.
Scusi per come mi esprimo, io sono una persona con 72 anni di eta' andata in pensione con 41 anni di contribuiti e 65 anni di eta'. Dante Teani Camaiore

Domenica 7 novembre 2021 17:11:19

Filo dei servizi segreti per sconfiggere la rivoluzione. Gli eventi della rivoluzione del 1956 e della guerra d'indipendenza furono decisamente influenzati dal processo anglo-sovietico di pochi mesi prima, ha detto Péter Bertalan alla nazione ungherese. Secondo un ricercatore senior presso l'istituto di ricerca Veritas, il servizio segreto britannico ha osservato Nikita Krusciov durante i colloqui, che di conseguenza è passato a una modalità implacabile, applicando le idee sovietiche.
"Se in futuro verranno alla luce nuove fonti di servizi segreti, che fanno luce sugli eventi internazionali del 1956, dobbiamo trattarle con una grande critica delle fonti, ma potrebbero aprire nuove prospettive per la ricerca", ha affermato lo storico Tamás Péter Bertalan a la nazione ungherese. Secondo il ricercatore senior del Veritas Institute for Historical Research and Archives, la storia della rivoluzione del 1956 e della guerra di indipendenza merita di essere esaminata in un contesto di rete internazionale, il processo merita di essere percepito come un modello di rete a più livelli. - La rete ha attori visibili e virtuali.
Secondo Péter Bertalan, un evento internazionale ha avuto un effetto decisivo sugli eventi di ottobre: il segretario del partito sovietico Nikita Krusciov ha incontrato il primo ministro britannico Anthony Eden il 15 aprile 1956 a Londra. - I servizi segreti erano pronti a ricevere la delegazione sovietica, l'MI5, il distaccamento britannico mise una microspia nella suite di Krusciov, l'MI6, l'intelligence britannica, e telecottarono telecamere e microfoni nascosti in tutto il Claridge's Hotel di Londra, dove occupava la delegazione sovietica, il ministero britannico nonostante un forte divieto sugli affari esteri, ha sottolineato lo studioso, affermando che ciò giustificava il nervosismo e il comportamento implacabile e ripetutamente condiscendente di Krusciov durante le deliberazioni. - Al termine della visita, i politici hanno incoronato la tomba di Charles Marx nel cimitero di Haygate. La dichiarazione congiunta degli statisti dell'Unione Sovietica e della Gran Bretagna, che è stata solennemente firmata dopo la fine dei negoziati, è stata preceduta da grande interesse, ha affermato Péter Bertalan
Lo storico ha spiegato che l'accordo in linea di principio aveva raggiunto una soluzione ai problemi del Medio Oriente, l'allargamento delle relazioni economiche e l'approfondimento delle relazioni culturali e non. - I leader sovietici hanno invitato il Primo Ministro Eden a visitare l'Unione Sovietica nel prossimo futuro. Con questo, nell'aprile 1956, il destino della futura rivoluzione ungherese e della guerra d'indipendenza era stato segnato in anticipo da una delle potenze anglosassoni, ha aggiunto. Ha anche indicato che alcuni politici e media britannici hanno ascoltato con attenzione nei giorni cruciali. "Questo ha posto le basi per la campana a morto alla fine della guerra d'indipendenza a Budapest: il 4 novembre 1956, i carri armati sovietici sono partiti", ha osservato lo storico.
Alla domanda su come le grandi potenze del blocco orientale abbiano reagito ai tentativi di riforma prebellica, lo storico ha affermato che il Cremlino non ha tollerato la politica del percorso speciale di Imre Nagy, ha messo in moto la sua macchina diplomatica e ha circondato il 1956 nella politica internazionale. "Penso qui all'incontro segreto con Tito nelle Isole Brioni jugoslave il 2 novembre, e anche dopo l'iniziale esitazione, subito con il consenso di Mao Zedong, la politica cinese ha preso atto dell'intervento sovietico e della repressione militare di la rivoluzione ungherese", ha concluso lo storico.
Da Magyar Nemzet

Domenica 7 novembre 2021 15:47:19

Un brevetto riguardante la diminuzione di utilizzo di combustibili fossili


Sono un architetto, il mio sito è www. -------. Com. Vorrei
trattenermi con lei 10 minuti per mostrarle il video di un prototipo di un generatore elettrico che sembra possa risolvere gran parte del problema ecologico.

Domenica 7 novembre 2021 10:52:49

Programma atlantide la7 hitler e stalin novembre 2021


Buongiorno, mi duole fare una osservazione su quanto detto nel corso del programma atlantide ma purtroppo la mia stupida mentalita' matematica mi obbliga a farlo:
1 - non è stata invasione "israeliana" bensì hitleriana quella del primo settembre 1939
2- J. Edgar Hoover era capo (direttore) del FBI (federal bureau of investigation) non capo della CIA (Central intelligence agency)
Essere così "pignolo" mi ha sempre creato problemi ed incomprensioni. Chiedo scusa anche perchè Paolo Mieli é una delle poche persone che stimo in questa italietta in cui vivo.
Cordiali saluti
Dino Fasoli

Venerdì 5 novembre 2021 15:37:00

Egr.

Ho seguito la trasmissione "Passato presente" ed ho notato che un periodo storico come quello che va dal 576 dc al 780 dc, tutti e dico tutti i divulgatori compreso i famosi e meno preparati di Lei come gli Angela, omettono, persino nella storia d' Italia dei Savoia è omesso, ma per puro caso ho letto le farneticazioni di Ugolino della Gherardesca che proprio in considerazione del fatto che la storia ufficiale copre con un velo di indifferenza quel periodo ha potuto scrivere un sacco di falsità fregiandosi di meriti ed antenati non suoi-

Non riesco a capacitarmi del fatto che seppur vero che la guerra tra papato e potere terreno il Papa con i Longobardi l'ha persa, ancora dopo più di 1000 anni se ne coprano le tracce.
Al punto che tutta la storia del prima durante e dopo sia stata cancellata compreso quello delle famiglie discendenti nonostante che siano state sempre in prima linea a difendere l'Italia.

Gradirei una sua opinione

Venerdì 5 novembre 2021 14:06:11

Gentilissimo, sono un laureato triennale in operatore beni culturali presso università della Basilicata con 110e lode, sono appassionato di storia, desidero fare un colloquio con lei, mi piacerebbe poter partecipare al suo stupendo programma passato e presente. In attesa di un vostro riscontro le porgo cordiali distinti saluti Simone Divincenzo

Venerdì 5 novembre 2021 13:57:28

Onorevole Achille Marazza


Sto vedendo la trasmissione di oggi. Nel sentire che dopo la fine della seconda guerra mondiale al senato si sono insediati molti antifascisti, ho rivolto il mio pensiero all'onorevole Achille Marazza.
Di lui non si sente quasi mai parlare.
Chissà se qualche storico dedicherà una ricerca su di lui.
A Borgomanero c'è la FONDAZIONE ACHILLE MARAZZA con molto materiale.
Cordiali saluti,
Maria luisa Fanchini

Giovedì 4 novembre 2021 18:32:08

Il mio nonno paterno Generale Leone Taccini, al comando del 252 Reggimento di fanteria. riuscì a bloccare gli Austriaci a Caporetto e, per l'eroismo, si guadagbo' due medaglie d'argento ed una di bronzo. A disposizione per i particolari sarei grato se il dott. mieli volesse approfondire l'evento e mi facesse sapere. grazie cordialita' avv pietro 347 -------

Giovedì 4 novembre 2021 15:35:09

Forte Verena 24 maggio 1915, ore 4 - Trilogia della Grande Guerra


Gent, mo Paolo Mieli,
buongiorno.
Mio nonno materno, Cermaria Elmo, detto Peppe, un fante contadino della Grande Guerra, mi lasciò un manoscritto in cui narra gli episodi vissuti, come soldato, dal 1915 al 1918,
La Strafexpedition, la presa di Gorizia, del Monte San Gabriele, del Santa Caterina, la malattia, il ritorno al Fronte Isontino, il Faijti Hirib, Caporetto, la prigionia in tre campi di concentramento (Sigmundsherberg (Austria), Josikafalva (Transilvania), Vinkovci (Croazia), fino al suo ritorno a casa dopo aver percorso 5. 500 km.
Da questo manoscritto ho tratto il libro "Forte Verena 24 maggio 1915, ore 4 - Trilogia della Grande Guerra", tradotto anche in Inglese.
Il libro, letto in Austria da un professore di storia, Rudolf Kock, dell' Università di Vienna, ha fatto si che l' Austria dedicasse a mio nonno, il posto dove sorgeva il lager di Sigmundsherberg, con annesso cimitero di guerra, dove riposano 2. 363 soldati italiani.
Ogni anno, il 2 di novembre, il Sindaco di Sigmundsherg, Franz God, assieme alla sua Comunità, celebra in questo Camposanto, la memoria dei nostri soldati presiedendo la funzione religiosa di commemorazione dei defunti.
E' una storia molto intensa che esce dal contesto personale per coinvolgere tutti i nostri nonni della Grande Guerra.
Mi piacerebbe farla conoscere attraverso la Sua trasmissione "Passato e Presente".
Un cordiale saluto.

Francesco Nicolini
via ------- 65
41126 Modena

mobile: +39 335 -------

Giovedì 4 novembre 2021 14:23:16

La Grande Guerra nelle dolomiti del Comelico Superiore


Buongiorno,
apprezzando immensamente il Suo programma, Le chiedo se non sia di interesse una trasmissione che verta sulle vicende della Prima guerra mondiale che si svolsero sul confine tra l'Alto Adige (Pusteria e val di Sesto) e la Val Padola in Comelico (Croda Rossa, Passo della Sentinella, Cima Undici-la Strada degli Alpini, Col Quaternà).
Sono un amante di quei posti ed, più in generale, di tutte le terribili ed eroiche vicende che videro le nostre Dolomiti durante quella guerra.
RingraziandoLa il suo grande operato e la disponibilità a leggere questa breve mia, Le porgo i più cordiali saluti.
Federico Nardi
Mestre Venezia
Via -------

Commenti Facebook