Vincenzo De Luca

Vincenzo De Luca

Vincenzo De Luca

Biografia

Vincenzo De Luca nasce l'8 maggio del 1949 in un ridente e grazioso paese di origine medievale in provincia di Potenza, Ruvo del Monte. Vive in quel paese situato nel cuore degli Appennini Lucani gran parte della sua infanzia in una famiglia benestante con cui si trasferisce a Salerno negli anni della sua adolescenza.

Vincenzo De Luca: gli studi e i primi impegni sociali

Nella città campana Vincenzo De Luca frequenta il liceo ginnasio più importante, il "Torquato Tasso", dove inizia ad apprezzare gli studi umanistici, avvicinandosi sempre più verso l'approfondimento della filosofia e dei maggiori pensatori della storia.

Conseguita la maturità si iscrive presso l'Università degli Studi di Napoli in Medicina e Chirurgia; ben presto si rende conto che quella non è la sua vocazione, in quanto inizia ad interessarsi di politica in maniera molto attiva.

Lascia così il capoluogo campano per ritornare a Salerno dove si trasferisce all'Università degli Studi della città, presso la facoltà di Filosofia; qui si laurea prestissimo, in seguito ha una carriera universitaria eccellente, accompagnata dall'impegno politico.

Vincenzo De Luca

Vincenzo De Luca

Si iscrive, infatti, nel 1969, all'età di venti anni, al Partito Comunista Italiano (PCI) dove diventa un esponente molto attivo.

Vincenzo De Luca inizia poi la sua carriera di insegnante come docente di Filosofia in alcune scuole Superiori di Salerno; ben presto abbandona questa strada per dedicare tutto il suo tempo alla politica.

La vita politica di Vincenzo De Luca

Il suo impegno politico lo vede ben presto dedicato alle questioni agrarie della Regione Campania, emergendo come sindacalista, rappresentante del Partito Comunista.

Il suo carattere determinato gli apre la strada per emergere tra gli esponenti del suo partito politico, dov'è nominato segretario provinciale; rimane in carica fino a quando avviene il passaggio naturale e storico del PCI in Partito Democratico della Sinistra.

De Luca negli anni '90

La vera carriera politica di Vincenzo De Luca inizia nel 1990, quando è nominato assessore nella città di Salerno con l'incarico di Assessore ai "Lavori Pubblici" prima e vicesindaco dopo.

La prima elezione a sindaco della città di Salerno di Vincenzo De Luca risale al 1993, a seguito delle dimissioni di Vincenzo Giordano (coinvolto nello scandalo di Tangentopoli - poi scagionato). De Luca si presenta con la lista "Progressisti per Salerno" con la quale desidera dare una veste nuova alla città che l'ha adottato.

Vincenzo De Luca ricopre la carica di sindaco a Salerno per ben venti anni - anche se con qualche interruzione - fino al 2015.

Qui mi votano anche le pietre.
Da: corriere.it, 14 maggio 2011

Gli anni 2000

Nell'anno 2001 Vincenzo De Luca decide di candidarsi alle elezioni politiche per entrare a far parte del Parlamento. Viene eletto Deputato e che ricopre la carica fino al 2008.

Presso la Camera dei Deputati fa parte di diverse commissioni tra cui la "Commissione Bicamerale" per l’emergenza dei rifiuti nella Regione Campania, della "Commissione Trasporti e Telecomunicazioni", e della "Commissione Agricoltura".

All'inizio del 2008 il presidente del consiglio Romano Prodi lo nomina commissario delegato per la realizzazione dell'impianto di trattamento finale dei rifiuti nel comune di Salerno.

Dal 30 giugno del 2018, in seguito al regolari elezioni, ricopre il ruolo di Presidente della Regione Campania.

Vita privata di "Vincenzo De Luca"

Vincenzo si sposa all'età di trent'anni con Rosa Zampetti, sociologa, con la quale ha due figli, Piero De Luca (nato nel 1980) e Roberto De Luca (nato nel 1983). Il maggiore è avvocato, mentre il secondo è economista.

ll matrimonio dura fino al 2008. La sua compagna diviene successivamente Maria Maddalena Cantisani, di professione architetto.

Entrambi i figli, oltre alla loro professione, sono impegnati nella vita politica della città di Salerno.

Vincenzo De Luca

Vincenzo De Luca

Il carattere "sui generis"

La sua è una personalità molto particolare ed estroversa. L'amore per la città di Salerno gli ha fatto vincere un sondaggio a cura del noto giornale "Il Sole 24 Ore" che lo ha eletto nel 2013 come "sindaco più amato d’Italia".

Le sue "creative" esternazioni (Mi arrivano notizie che qualcuno vorrebbe preparare la festa di laurea. Mandiamo i carabinieri, ma li mandiamo con i lanciafiamme) hanno fatto il giro dei social nel 2020, nel delicato momento di emergenza pandemica dovuta alla diffusione del coronavirus Covid-19. Nel settembre dello stesso anno alle elezioni regionali viene riconfermato governatore della Campania, con ampio margine percentuale.

Frasi di Vincenzo De Luca

8 fotografie

Foto e immagini di Vincenzo De Luca

Video Vincenzo De Luca

Commenti

Nota bene
Biografieonline non ha contatti diretti con Vincenzo De Luca. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Vincenzo De Luca.

Mercoledì 9 febbraio 2022 08:18:07

Caro presidente,
Piacere di poter scrivere questa piccola lettera,
Mi chiamo Antonio e ho 34 anni e sono della penisola Sorrentina.
Purtroppo mi trovo in una situazione molto complicata in quando dopo aver preso prima e dopo la vaccinazione ben 4 volte il Covid, ultimamente in 1 mese si è svolto ben 2 volte, come molti dottori nn mi sanno dare una piccola spiegazione riguardo l'accaduto.
Presidente mi può dare lei una spiegazione riguardo a questa situazione?
Distinti saluti aspetto una vostra risposta grazie in anticipo. Rispondi

Mercoledì 17 novembre 2021 17:49:00

Restrizioni non vaccinati diverso da restrizioni no green pass


Vista la severità e il coraggio di certe Sue affermazioni, mi auguro voglia sottolineare come parlare oggi di restrizioni per i non possessori di green pass per la tutela della salute pubblica, esclusa di per sé milioni di non vaccinati che non sono tenuti ad obbligo green pass e che si recano nei ristoranti al cinema nei teatri e in innumerevoli posti chiusi e non senza obbligo tampone, al contrario dei lavoratori, cui è vietato anche lavorare, parlo dei minori, per i quali non è stata disposta alcuna limitazione: se è vero che l'obbligatorietà del green pass non è punitiva, a fronte del legittimo esercizio del diritto di non vaccinarsi, bensì solo tutelante nei confronti di chi, come me, si è vaccinati, allora mi chiedo perché poi sia concesso ai minori non vaccinati per quanto non per scelta, ma sempre e comunque non vaccinati, di andare ovunque e fare la qualunque, perché mi chiedo non si sono imposti limitazioni o sale separate nei cinema e ristoranti o luoghi comunque differenziati e distanziati, perché mi chiedo un cardiopatico anziano che ha avuto paura di vaccinarsi non può andare a mangiare una pizza senza fare un tampone per poi rischiare il contagio seduto accanto ad una tavolata di ragazzini. mi pare quindi che non si faccia prevenzione e protezione ma mera discriminazione, senza assumersi la responsabilità dell'obbligatorietà del vaccino. si pretende responsabilità dai cittadini quando lo stato in primis vi sfugge. Nell'eventualità di ordinanze specifiche in questa splendida regione, spero si voglia avere il coraggio di affrontare il problema dei minori e dei genitori di quei minori, pronti a puntare il dito verso gli altri salvo continuare a fare feste di compleanno e cene fuori e vita libera, forti del loro green pass senza considerare il rischio che i loro figli rappresentano per loro stessi e per gli altri.
Distinti saluti

Domenica 16 maggio 2021 20:00:35

Vaccinazione covid, città di Napoli, Signora Maria Iasillo, nata a Potenza L'11marzo 1924, allettata.


Buongiorno Egregio Presidente De Luca,
Premesso che prima di disturbarla, mi sono attivata chiamando tutti i numeri verdi dell'ASL Napoli1, inviato mails al Sindaco di Napoli, alle varie segreterie della Protezione Civile, al giornale il Mattino di Napoli, senza ricevere neanche una risposta negativa.
Mi rivolgo quindi a Lei, Signor Governatore della Campania per portarla a conoscenza del fatto che mia madre Signora Iasillo Maria, 97enne allettata non ha ancora ricevuto il vaccino anticovid.
Le preciso che l'adesione tramite piattaforma é stata accettata fin dal 9 febbraio 2021.
Purtoppo ad oggi, anche se la popolazione di persone allettate e vaccinate ammonta all'80% come da notizie giornalistiche, mia madre risulta ancora non vaccinata.
Le chiedo gentilmente se fosse possibile avere una previsione per questa vaccinazione.
Cordialmente. Signora Anna Elisabetta Celano

Lunedì 5 aprile 2021 15:56:07

Caro presidente non apra le scuole, tuteli i nostri bambini. Il numero dei nuovi positivi ogni giorno è ancora troppo alto.
Spero in una sua saggia decisione.

Venerdì 5 febbraio 2021 20:02:08

Emergenza covid scuole elementari in Campania


Scrivo da marano di napoli dove nella scuola elementare mallardo ci sono stati vari casi di maestre positive al tampone e subito dopo numerosi casi in alunni di varie classi. premetto che ho la piccolina che frequenta la quinta classe in quarantena foduciaria gia dal
27 gennaio (data di comunicazione positvita' di una maestra) inoltre mia moglie ha dovuto fare un tampone, per fortuna negativo
premetto che sono un paramedico gia vaccinato che ancora vede svariati casi di covid positivi alla tac.
la prego di chiudere le scuole.
la ringrazio per l'attenzione e la stimo per l'operato e la temperanza

Sabato 30 gennaio 2021 11:28:13

Sarebbe molto interessante, in relazione alla attuale crisi di governo, sapere cosa pensa il governatore Vincenzo De Luca del ruolo e delle azioni del presidente Mattarella.

Lunedì 4 gennaio 2021 19:43:10

Intanto con la scusa di dare l'esempio lei ha fatto i propri fatti e si è vaccinato, io ho 77 anni aspetto il mio turno, non ho mai creduto in lei come politico.. Sa fare solo sceneggiate bravo il nostro attoruncolo..

Venerdì 20 novembre 2020 13:31:39

Un commento già inviato a Luca Mercalli, Massimo Recalcati, Lilli Gruber, Maurizio Landini, Marco Travaglio, Giovanni Floris, Massimo Cacciari, Luigi Bersani, Vincenzo De Luca
Una volta esistevano gli dei falsi e bugiardi, oggi dopo due millenni di monoteismo abbiamo raggiunto la democrazia falsa e bugiarda! Che bel risultato! L'uomo che credeva agli dei falsi e bugiardi veniva spinto a rispettare tutto ciò di cui non aveva conoscenza. Il riscontro della natura conseguiva piuttosto dagli effetti della sua strapotenza che non dalle cause e proprio questa ignoranza consapevole ne determinava il rispetto. La natura offre la vita a tutti gli esseri viventi sulla terra mediante la biosfera, ma l'uomo si è evoluto all'interno del fenomeno della vita creando strumenti di comodità che gli permettono di risparmiare le fatiche del vivere. Come altre società di viventi anche quella degli uomini si è costituita assegnando compiti specializzati a ciascun individuo. L’uomo attraverso gli specialisti della conoscenza ha reso disponibile la costruzione di strumenti mediante i quali assorbe i beni naturali senza aspettarne passivamente l’offerta che significherebbe rispettare le leggi della biosfera. Ci troviamo così a vivere la situazione assurda che le conoscenze acquisite si rivolgono come benefici per il singolo che ha lo sguardo corto in conseguenza della brevità della propria esistenza mentre nel computo democratico chi ha la possibilità di guardare oltre la propria esistenza è in netta minoranza. La società si è oltretutto costruito un sistema economico che conquista opinione pubblica perché concede benessere costituito da comodità sempre più diffusa proprio consumando la biosfera. Gli specialisti della conoscenza hanno pochissimi mezzi per convincere l’opinione pubblica perché l’unico compito che sarebbe in grado di cambiare le cose è di studiare i fenomeni economici della Società umana per darle un indirizzo completamente diverso da quello attuale competitivo per la massima produzione. Invece le migliori menti si dedicano a studiare i fenomeni naturali e peggiorano la situazione con l’errore di ritenere la società umana fuori dalla stessa anzi proprio la natura sarebbe al servizio dell’umanità.
"Clima. Per un’inversione di tendenza basterebbe un emendamento…" Ho trovato e letto quanto scrisse Angelo Tartaglia il 10-06-2020 e mi sembra di trovare molti fatti ben evidenziati che avvalorano il mio commento precedente. Cerco con grave ritardo di fare un commento costruttivo. Se mi posso permettere, dico all'esimio Professore Tartaglia che ciascun uomo sulla terra in qualità di appartenente alla società non può fare a meno di partecipare alla stessa condizionato dal ruolo che ha acquisito nella stessa. È fuori discussione che ci sono molti che, come Lei, cercano di guardare i problemi oggettivamente ma non può non succedere che la buona volontà porti a proposte di compromesso, per non parlare delle difficoltà ad incidere con le stesse veramente sui cambiamenti. Non intendo assolutamente entrare nel merito degli accorgimenti tecnici che l’insieme degli scienziati è in qualche modo riuscito a far esprimere sia al governo dell’Europa che dell’Italia; piuttosto il problema si pone relativamente al consenso che le suddette misure troveranno nell’opinione pubblica. Giudice ultimo perché le stesse vadano a buon fine è infatti, l’umanità nel suo insieme, che sola con le proprie abitudini e comportamenti conseguenti entra nel gioco del proprio cambio culturale complessivo dal quale soltanto può derivare il riequilibrio fra risorse disponibili e quelle utilizzabili solo se non si supera la capacità della biosfera di ricostituire quelle consumate. Io vedo un unico modo per convincere l’opinione pubblica. Si devono raggiungere contemporaneamente due scopi: il primo deve mirare a risolvere la questione della sperequazione del reddito, il secondo deve indirizzare la produzione dei beni nel senso ecologico.
È un dato di fatto che se vogliamo esprimere una classifica delle comunità umane disponendole secondo le modalità del vivere che più soddisfano i principi di umanità che ne rispecchiano la coscienza, il criterio più appropriato è di visionare oggettivamente il comportamento complessivo. Questo vuol dire osservare il comportamento dei cittadini a qualsiasi compito si dedichino, siano gli stessi governanti o governati. Secondo me, i migliori risultati si raggiungono quando i cittadini convinti si attengono a buone abitudini. Può tranquillamente succedere che nelle buone società le leggi possano essere dimenticate o rese superate dalle buone abitudini. Il processo è delicato perché le abitudini inducono buoni comportamenti quando sono buone altrimenti cattivi se sono cattive. La storia ci racconta come le tappe dell’evoluzione umana risultino da un meccanismo che segue il seguente processo costituito da due passi ricorrenti: a) la scoperta di una tecnologia che produce strumenti comodi che alleviano la fatica fisica e mentale degli uomini a cui segue b) l’abitudine a modificare il lavoro, cioè le abitudini dell’attività della vita, utilizzando i nuovi strumenti.
Perché questo meccanismo che evidentemente consegue dalla natura dell’uomo non risulta sempre realizzatore di evoluzione positiva? Io me lo spiego in questo modo: L’ambiente Terra, nel quale ha vissuto l’umanità è stato per millenni di dimensioni incomparabilmente grandi rispetto alla comunità umana. La sproporzione ha comportato la diffusione di aggregazioni umane lontane con contatti fra loro sporadici. Man mano che le aggregazioni sono cresciute di numero le occasioni di contatto sono state più frequenti ma sono state più spesso concorrenziali rispetto al reperimento delle risorse del territorio invece che amichevoli e cooperative. Qualcuno ha creato invece che strumenti per le comodità, le armi, strumenti di guerra che si sono adoperati contro uomini antagonisti. La brutta china delle relazioni umane peggiorative di evoluzione ha avuto inizio. D’altra parte, solo pochi uomini specializzati nella conoscenza utilizzando i pochi strumenti primordiali avevano già la capacità di una visione complessiva dell’ambiente terra e della comunità umana. La moltitudine degli altri ha sospinto in modo naturale allo sfruttamento e conquista della Terra. Ora le condizioni sono diverse la comunità umana si trova nelle condizioni di conoscenza complessiva della Terra e della Comunità umana e perciò può compiere un passo evolutivo che la salvi dal disastro.
Adoperiamo quindi nel miglior modo possibile le tecnologie disponibili.
Il reddito monetizzato serve alla maggioranza rilevante dei cittadini a rifornirsi dei beni. Questa funzionalità deve essere modificata attribuendole il massimo di equità.
L’altra funzione del denaro è quella di indurre la comunità umana alla cooperazione per assegnare ai singoli individui compiti nelle attività di trasformazione delle materie in prodotti comodi per l’uso ed in servizi sociali. Questa funzione deve essere eseguita in modo controllato per non deteriorare la biosfera.
La sostituzione della moneta con quella completamente informatizzata è l’equivalente all’introduzione di una nuova tecnologia. Questo significa che l’unico denaro circolante legale deve essere quello informatico e perciò tutti coloro che utilizzano l’economia faranno riferimento al proprio conto corrente con riferimento al codice fiscale per eseguire qualsiasi transazione. Cogliamo l’occasione per indurre buone abitudini che ci facciano passare all’economia giusta ed ecologica. Il criterio non sia populista ma elaborato in modo costruttivo per progettare contemporaneamente l’equilibrio dell’uso delle risorse e la loro giusta distribuzione.
Proviamo a rovesciare l’impostazione: non sono le persone che debbono essere divise in classi ma i beni. Dovremmo avere:

1. la classe dei beni vitali ai quali tutti i cittadini hanno diritto nelle quantità necessarie.
2. La classe di beni espressione di desiderio che ciascuno potrà procurarsi secondo la propria capacità economica con l’unica condizione di non danneggiare il prossimo, la società e la biosfera.
3. I beni superflui utilizzabili ancora solo se non si danneggia il prossimo, la società e la biosfera.
4. I beni (materie prime) essenziali per la produzione dei beni precedenti che dovremo riferire ai beni precedenti con le sottoclassi 4. 1; 4. 2; 4. 3. Dobbiamo distinguere inoltre questi beni a seconda del proprio coefficiente di rigenerabilità naturale.

Prima di adottare la classifica che prelude alla possibilità di gestire l’economia mediante il criterio rovesciato esposto intendo darne una giustificazione ragionevole. Ritengo che si debba abbandonare l’impostazione attuale che è chiaramente antropocentrica e passare a quella biogenetica ecologica che salvi l’umanità proprio salvando l’ambiente in cui gli è permesso di vivere. L’umanità si deve adeguare alla propria appartenenza all’ambiente biogenetico in cui vive e non diventarne il virus che lo sottrae alla propria possibilità di sopravvivere. Tutti i beni hanno una loro valenza di disponibilità variabile nel tempo in ragione dell’uso che se ne fa e quindi una valenza della limitazione dell’uso umano possibile.

Individuare i beni che appartengono alle prime tre classi è abbastanza facile.
È infatti inoppugnabile che il pane, la pasta, l’acqua, il latte, ecc. ma anche l’energia per riscaldarsi, la casa per abitare, i vestiti, l’istruzione ecc. fanno parte dei beni vitali.
Diventa perentorio rispondere alle domande:
Quanti uomini l’attuale criterio economico può tenere in vita decentemente?
Quale criterio economico diverso permetterebbe per gli stessi uomini vita decente?
Possiamo proporci successivamente una ulteriore crescita della popolazione e del suo tenore di vita diffuso a tutti?
Le stesse domande con un diverso peso drammatico in ragione della minore drammaticità diretta del loro impatto sociale si potranno esprimere sui beni che appartengono alla seconda e terza classe.
Le domande precedenti hanno il pregio di esprimere necessità di analisi comprensibili da qualsiasi uomo vive sulla terra, di essere perciò generatrici di pensiero collettivo e misure conseguenti che investono tutti. Come avviene che la produzione e l’utilizzo addirittura rimarchevole sul piano economico avviene tanto spesso per i beni appartenenti alla terza tipologia? Il mercato tira, questo significa che malgrado il prezzo molti uomini se ne possono permettere l’acquisto. Esiste la sperequazione del reddito per cui è benemerita del PIL l’industria che costruisce yacht più lussuosi al mondo. Chiaramente l’economia attuale è schierata con questi privilegiati e li rifornisce di potere e di denaro per mantenere sé stessa in vita.
Faccio una considerazione, in questa tipologia di beni come per gli altri esistono particolari qualità che inducono soddisfacimento di aspirazioni individuali, nel caso vedo l’esistenza del godimento del piacere. In una democrazia non falsa questo godimento non deve essere il privilegio di pochi, perciò devono essere favoriti beni accomunanti invece che esclusivi come: biblioteche, teatri, cinema, gare sportive, cultura di conoscenza ecc, e simili rendendole accessibili a tutti e naturalmente in modo equilibrato, quando non sottraggono risorse specialmente ai beni appartenenti alla prima tipologia. D’altra parte, gli automatismi stanno sostituendo sempre più l’uomo nelle attività che riguardano la produzione dei beni e sarà sempre più necessario assegnare agli individui occupazioni che gli procurino interesse.
Più complicato è porre domande sui beni appartenenti alla quarta classe. Questi beni interessano direttamente nel senso della loro conoscenza solo gli uomini preposti alle attività nelle quali vengono adoperati per produrre strumenti comodi anche per gli altri. Diversi fattori intervengono a farci vivere nella beata ignoranza. Ciascuno vive tranquillamente con le comodità disponibili e se partecipa ad una delle attività preposte ne ricava anche il reddito da utilizzare anche per le altre comodità. Attualmente l’insieme delle comodità opera in difesa potentissima del sistema della crescita senza limiti. Forse un criterio che può promuovere un cambiamento e obbligare i diffusori di notizie ad emettere in sostituzione dei bollettini di borsa valori, un bollettino (di guerra) per le condizioni complessive della biosfera sulla falsariga di quello che nei mesi di febbraio, marzo, aprile è stato fatto per il covid riguardante la salute. Ma questo sarà tanto più proficuo di crescita ragionevole quanto più i cittadini avessero conoscenze per formulare buoni giudizi. A questo riguardo assume una posizione rilevante il bene prima menzionato fra quelli della terza qualità, vale a dire la cultura diffusa di conoscenza.

Tutti i ragionamenti che mi hanno impegnato finora non possono e non devono rimanere finalizzati a sé stessi ma si devono concludere nella ricerca della creazione dello strumento introdotto nella comunità umana per modificare le proprie abitudini in modo coerente con l’evoluzione verso l’assolvimento delle condizioni introdotte in precedenza.
Credo che lo strumento possa essere realizzabile ed efficace se escogita l’introduzione del concetto di disponibilità all’uso del denaro inteso come funzionale allo scopo dell’approvvigionamento dei beni per produrre e per vivere. I limiti di approvvigionamento inducono di conseguenza i limiti dell’uso del denaro.
Osservo che uno strumento avente questa capacità investe sia il singolo cittadino che ogni attività che viene eseguita nella comunità utilizzando il denaro allo scopo di ottenere misurazioni comparabili per i trasferimenti dei beni fra i vari soggetti e il loro consumo. La vivibilità sostenibile corrisponde al consumo e alla riproducibilità dei beni. La pianificazione della gestione razionale deve permettere l’analisi globale cioè l’evidenza proprio del consumo e della riproducibilità, l’espediente del denaro diventa un accorgimento comparativo che può servire a indirizzare i trasferimenti di beni ed il loro consumo in modo sostenibile.
Probabilmente sono andato troppo avanti nel ragionamento e perciò con quale passo possiamo partire, vista la situazione attuale? Potremmo limitarci a mettere in condizione di essere aiutati sia tutti i cittadini in difficoltà, sia le attività produttrici di beni essenziali alla sopravvivenza. Come potrebbe funzionare lo strumento? Dovrebbe innanzitutto conoscere la situazione monetaria di tutti soggetti e tradurre in denaro le loro necessità di approvvigionamento. Tutte le logiche attuali di sostegno vengano modificate nel senso di rendere possibili gli approvvigionamenti nei limiti di sostenibilità. Chi ha il denaro per farlo ne ha possibilità, chi non ha il denaro lo avrà dal meccanismo predisposto. Perciò come già detto massima conoscenza della distribuzione del denaro ottenuta con il database che fa riferimento ai conti correnti e depositi in banca riferiti allo stesso codice fiscale. (tu si pazzo!)

Martedì 29 settembre 2020 09:44:40

In base all‘ppello del 25 Settembre sul corriere. it, dove si dichiara di esseri pronti a chiudere tutto per non dover scegliere tra l‘allegra passeggiata e i morti in strada, pregherei il signor De Luca a dare un‘occhiata alla statistica. Basta fare un pò di calcolo e vediamo che l‘incidenza dei decessi COVID-19 sulla popolaziome campana fino ad oggi è dello 0. 0078%. Quindi signor De Luca la prego vivamente di non seminare più il panico tra la gente per come ha fatto fin‘ora.

Giovedì 4 giugno 2020 15:51:35

Ill. mo signor presidente il mio apprezzamento, il suo animo combattivo non dia retta alle chiacchere lei e' una persona seria e onesta la sua forza e determinazione e' stata fondamentale in questa pandemia dove c'era in gioco la vita e la morte, prenda le soluzioni drastiche per consolidare i risultati ottenuti, questa e' una guerra per chi non lo avesse capito. oggi ci sono burattini ladri di polli e di ville, privi di contenuti e valori veri tanti miopi politici, dove il piu' pulito ha la rogna, lei per la sua coerenza meriterebbe la piu alta carica dello stato distinti saluti angelo sciuto 1949 da catania

Venerdì 8 maggio 2020 07:57:51

Non 'in seguito a una carriera universitaria', ma 'in seguito ha una carriera universitaria'.

Sabato 2 maggio 2020 18:44:49

Ill. mo sig. presidente della campania sono un nonno disabile ho apprezzato il suo carattere determinato per questa epidemia sanitaria e non ci hanno fermato le farneticazioni di vittorio feltri definendo i meridionali inferiori questa affermazione diffamatoria e' grande quanto giove i governatori del sud con grande tempestivita e determinazione hanno saputo gestire l'emergenza come ha fatto lei che avrebbe chiuso la campania per difendere tutti i meridionali grazie con affetto angelo sciuto

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