Giovanni Maria Vianney
Biografia
Giovanni Maria Battista Vianney, il cui vero nome è Jean-Marie Baptiste Vianney, nasce l'8 maggio del 1786 a Dardilly, figlio di Maria e di Matteo, quarto di sei figli. Caratterizzato da una personalità gioviale e allegra, ai limiti dell'impetuoso, sin da bambino si dimostra devoto alla Vergine Maria, anche grazie all'educazione impartitagli dalla madre: per questo ha l'abitudine di ritirarsi in preghiera presso una piccola statua in legno della Madonna.
La giovinezza di Giovanni Maria Vianney
Trascorrendo l'infanzia in una condizione di povertà e lavorando per aiutare la famiglia, già a sette anni Giovanni Maria Vianney ha il compito di portare, insieme con la sorella Margherita, il gregge al pascolo. Insieme con gli altri pastorelli suoi coetanei, è solito cimentarsi in canti liturgici e prediche, per altro fuori legge in seguito alla costituzione civile del clero e alla scissione della chiesa francese in clero costituzionale e clero refrattario.
Dopo avere imparato a leggere e a scrivere grazie a Caterina, sua sorella maggiore, a partire dal 1795 frequenta la scuola del "cittadino Dumas"; un paio di anni più tardi riceve da don Groboz la sua prima confessione: lo stesso sacerdote invita i genitori di Jean-Marie a mandarlo dalle Dame Catechiste di Ecully, in modo tale che possa beneficiare dell'istruzione religiosa necessaria.
La vocazione
Così avviene, e nel 1799 Vianney riceve la prima comunione. In seguito, tuttavia, è costretto suo malgrado a trascurare lo studio a scuola, per dedicarsi per esigenze familiari al lavoro nei campi: è proprio in questi anni, comunque, che manifesta una vocazione al sacerdozio, di cui parla ai parenti.
Suo padre, però, non accetta tale vocazione, anche per i pesanti debiti con cui deve fare i conti la famiglia. Gli anni passano: Jean-Marie, ormai ventenne, scopre che il curato di Ecully, don Balley, è disponibile ad accogliere in casa i ragazzi intenzionati a diventare sacerdoti; a quel punto il padre del ragazzo accetta la volontà del figlio.
Gli ostacoli sul cammino
Tuttavia, la strada per il giovane Giovanni Maria Vianney non è priva di ostacoli: molto complicato, in particolare, si dimostra il ritorno sui libri; Jean-Marie fa molta fatica a imparare il latino, che a quel tempo è indispensabile per conoscere le scritture, ma ha difficoltà anche con i manuali teologici e con la liturgia.
Demoralizzato per questi problemi, il giovane si incammina in un pellegrinaggio, pur non avendo soldi in tasca e da solo, fino alla tomba di san Francesco Regis a Lalouvesc. Il viaggio, pur faticoso e impegnativo, rinforza i suoi propositi e consolida il suo spirito, convincendolo ad affrontare lo studio e a tentare di superare ogni difficoltà: con il passare del tempo si cominciano a vedere dei progressi.
Dopo avere ricevuto dal cardinale Joseph Fesch, zio di Napoleone Bonaparte, il sacramento della cresima insieme con la sorella Margherita, il ragazzo sceglie Battista come secondo nome, dimostrando di essere devoto al precursore evangelico. Un paio di anni più tardi, viene chiamato alle armi, a dispetto dei tentativi di don Balley di far registrare il suo nome nell'elenco dei seminaristi, esenti dal servizio militare per legge.
Dall'esperienza militare al sacerdozio
Entrato in una caserma di Lione come recluta, vi rimane comunque per poco tempo, visto che per colpa di una febbre pesantissima viene fatto trasferire dal medico militare in ospedale: dopo essere stato ricoverato a Lione, viene assistito dalle religione agostiniane di Roanne.
Superato il malanno e tornato in seminario, diventa finalmente sacerdote: dopo essere stato ordinato diacono il 23 giugno del 1815 nella primaziale di San Giovanni a Lione, supera l'ultimo esame canonico davanti al vicario Bochard, e il 13 agosto dello stesso anno, all'età di ventinove anni e tre mesi, Giovanni Maria Vianney viene ordinato sacerdote a Grenoble.
Le prime esperienze sacerdotali
Già il giorno successivo ha l'opportunità di celebrare la sua prima messa; quindi fa ritorno ad Ecully, dove don Balley gli affida il compito di assistere come vicario parrocchiale il padre spirituale. Il 27 agosto battezza un bambino per la prima volta, e nelle settimane successive si dedica non solo alle prediche dal pulpito, ma anche al catechismo dei bambini e alle confessioni, per portare a termine le quali giunge perfino a saltare i pasti.
Pur venendo mantenuto dai suoi parrocchiani, si trova spesso senza un soldo, ma nonostante ciò non si fa problemi nel regalare i propri indumenti ai mendicanti. Nel frattempo continua a dedicarsi allo studio, sui libri di teologia, e si mortifica, mangiando pochissimo e portando il cilicio.
La vita ad Ars
In seguito, Vianney viene ordinato parroco di Ars, un villaggio di 230 abitanti: si incammina verso la sua nuova destinazione il 9 febbraio del 1818. Una delle sue "battaglie" più celebri è quella contro il ballo, che all'epoca non rappresenta un innocente e innocuo divertimento, ma viene considerato una piaga, che non di rado è foriera di disordini.
L'azione pastorale di Vianney, in questo come in molti altri casi, non si limita in prediche dal pulpito, ma in azioni concrete: per esempio, egli paga i suonatori itineranti affinché non suonino più. In linea generale, da parroco Jean-Marie mette in mostra metodi tanto severi quanto forti, che hanno ripercussioni evidenti: non sono rari i casi in cui alcuni parrocchiani lo invitano ad andarsene.
Nonostante questi problemi, egli resta ad Ars per ben quarant'anni, divenendo un confessore stimato e insegnando il catechismo.
Giovanni Maria Vianney muore proprio in quel villaggio il 4 agosto del 1850, quasi in odore di santità, visto che la località per merito suo era ormai da tempo meta di pellegrinaggi.
Santo
Il "Curato d'Ars" è stato beatificato l'8 gennaio 1905 da papa Pio X e canonizzato il 31 maggio 1925 da papa Pio XI. La chiesa cattolica lo celebra con la ricorrenza, nella data della sua morte, ogni 4 agosto. San Giovanni Maria Vianney è considerato patrono di presbiteri e parroci.
Frasi di Giovanni Maria Vianney
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