Robert Peel
Biografia • Conservatore illuminato
Figlio del baronetto, nonché industriale tessile e uomo politico che porta il suo stesso nome di battesimo, Robert Peel nasce a Chamber Hall, Bury, nel Lancashire (Inghilterra), il 5 febbraio 1778. Segue le orme paterne, più in politica che nell'industria.
Nel 1809 è candidato ed eletto ai Comuni per il partito di orientamento conservatore dei "Tories". L'anno successivo è nominato Sottosegretario di Stato per la Guerra nel ministero Liverpool. Nel 1812, e fino al 1818, è primo segretario di Stato per l'Irlanda.
Si oppone con fermezza tanto alle rivendicazioni autonomiste dell'Irlanda quanto a quelle di emancipazione da parte dei cattolici: trattandosi di due temi estremamente delicati, soprattutto dal punto di vista sociale, nel 1829 istituisce un nuovo corpo di polizia, la Metropolitan Police Force, per assicurarsi un maggior controllo del territorio. In economia adotta invece una linea più liberale.
Nel 1822 assume il Ministero degli Interni, nuovamente con Liverpool, intervenendo in maniera fortemente innovativa nel diritto penale britannico.
Con l'avvento al governo del "Tory" Canning, nel 1827 - governo interrotto dopo soltanto quattro mesi per la morte dello stesso primo ministro - Robert Peel passa all'opposizione trovando troppo liberale la nuova linea del governo, soprattutto nelle sue aperture verso i cattolici. Ritorna al ministero degli Interni dal 1828 al 1830 con Wellington, e diviene capo del partito. È in questa fase che, grazie alla sua lungimiranza ed alle insistenze dello stesso Wellington, comprende che non può continuare ad oltranza il braccio di ferro con i cattolici, facendosi sostenitore della legge per loro emancipazione in uno storico discorso tenuto nel 1829.
Dalle elezioni del 1832, però, i "Tories" ne escono distrutti; sulle ceneri del vecchio partito Peel getta le fondamenta per la nascita di quello dei conservatori. È ancora primo ministro per un breve periodo nel 1834-1835, e poi negli anni dal 1841 al 1846. Sono, questi ultimi, gli anni del governo più luminoso di Robert Peel: circondatosi dei più promettenti giovani conservatori, quali Disraeli, Aberdeen, Gladstone, Graham, raggiunge dopo due anni il pareggio di un bilancio che appariva irrimediabilmente compromesso; crea le basi per una più solida ed autorevole Banca d'Inghilterra ed adotta una serie di misure di stampo liberistico, anche grazie alle dottrine di Richard Cobden che nel frattempo è andato condividendo.
In particolare l'abolizione del dazio sul grano, provvedimento di portata storica perché dà uno scossone al protezionismo in gran voga, crea una serie di problemi alla sua leadership che viene messa in discussione fino a determinare le sue dimissioni e, quindi, la caduta del governo e, nel partito conservatore, una secessione pilotata proprio da Disraeli.
Negli anni che seguono, Peel sostiene il primo ministro liberale Russel schierandosi, tra l'altro, in favore dell'emancipazione degli ebrei. Trascorre gli anni che rimangono all'opposizione.
Ormai settantaduenne, gli è fatale una caduta da cavallo: si spegne il 2 luglio del 1850, a Westminster.
Soprattutto per i conservatori britannici, Robert Peel rimane un padre fondatore, uno statista illuminato capace di intuizioni acutissime, soprattutto in campo economico. Di lui rimane l'opera "Discorsi e memorie".
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