Carrie Fisher
Biografia
Carrie Frances Fisher nacque a Beverly Hills il 21 ottobre 1956. È stata un'attrice, sceneggiatrice e scrittrice statunitense, celebre per il suo ruolo della principessa Leia Organa, nella saga di Star Wars (nella versione italiana della trilogia originale il nome del personaggio è Leila). Un altro suo celebre ruolo è quello della ex moglie di John Belushi, nel film cult "The Blues Brothers".
Il suo destino di diventare una celebrità era scritto nei geni: i genitori furono il cantante Eddie Fisher e l'attrice Debbie Reynolds. Quando Carrie Fisher aveva solo due anni, i suoi genitori divorziarono. Suo padre sposò poi Elizabeth Taylor. Todd Fisher è il fratello minore di Carrie. Sue sorellastre sono le attrici Joely Fisher e Tricia Leigh Fisher, figlie della terza moglie del padre, Connie Stevens.
Carrie Fisher crebbe con l'idea di seguire le orme dei suoi famosi genitori. Cominciò a farsi notare stando con sua madre a Las Vegas all'età di dodici anni. Frequentò la Beverly Hills High School, ma abbandonò gli studi all'età di quindici anni per diventare un'attrice. Successivamente si iscrisse alla Central School of Speech and Drama di Londra, dove rimase per un anno e mezzo, e al Sarah Lawrence College, che lasciò quando venne scritturata per la saga di Guerre Stellari.
Il teatro e i primi lavori
La sua prima apparizione nel mondo dello spettacolo avvenne con l'interpretazione del ruolo di una debuttante e ballerina nel revival di Broadway "Irene" (1973), facendo la parte della madre. A Broadway interpretò anche Iris in "Censored Scenes From King Kong" (1980).
Il suo primo ruolo in un film fu nella commedia della "Columbia Shampoo" (1975) assieme a Warren Beatty, Julie Christie, Goldie Hawn, Lee Grant e Jack Warden.
Guerre stellari e la fama
Nel 1977 interpretò il personaggio della Principessa Leila, nel classico della fantascienza di George Lucas "Guerre stellari" (poi rinominato in "Episodio IV - Una nuova speranza"), con Mark Hamill, Harrison Ford, Peter Cushing e Alec Guinness. Riprese il ruolo della Principessa Leila nei successivi "L'Impero colpisce ancora" (1980), e nell'ultimo film della trilogia classica "Il ritorno dello Jedi" (1983), rispettivamente Episodio V ed Episodio VI.
La saga di Guerre stellari fu un successo mondiale che la rese famosa in tutto il mondo. La Principessa Leila negli Stati Uniti divenne un trionfo del merchandising. Del suo personaggio sono state prodotte bamboline di plastica (action figures) diffusissime nei negozi di giocattoli. Carrie Fisher spesso scherzò sul fatto che a divenire famosa non fu lei, ma la Principessa Leila, che il caso aveva fatto somigliare a Carrie Fisher.
Carrie Fisher scrittrice e sceneggiatrice
Del 1987 è un suo romanzo semi-autobiografico Cartoline dall'inferno da cui fu tratto nel 1990 il film omonimo, diretto da Mike Nichols, che si avvalse della sceneggiatura della Fisher stessa e dell'interpretazione di Meryl Streep. Dopo il successo del film, lavorò alla sceneggiatura di "Hook - Capitan Uncino" (1991, regia di Steven Spielberg) come script doctor (per riscrivere o rifinire la sceneggiatura), partecipando in questo ruolo a diversi altri film. Nel 1990 pubblicò un altro romanzo dal titolo "Surrender the Pink", edito in italiano con il titolo "Non c'è come non darla".
Altri lavori e vita privata
Nel 1989 si fece notare in "Harry ti presento Sally", nel ruolo di Marie, ed ebbe breve apparizione nel ruolo di una psichiatra in "Austin Powers - Il controspione", primo film della serie Austin Powers.
Nei tardi anni '70, Carrie Fisher cadde nell'abuso di droga. Interpretò nuovamente la Principessa Leila nel film per la tv del 1978 "The Star Wars Holiday Special", in cui le sue "performance" di attrice vennero rovinate da un evidente stato di dipendenza dalla droga. Il problema divenne di una tale importanza che fu quasi licenziata in tronco durante le riprese di "The Blues Brothers" (1980, di John Landis, con Dan Aykroyd e John Belushi) poiché l'abuso di droghe e alcol l'aveva resa incapace di riuscire a portare a termine le singole scene.
Presa consapevolezza della situazione, decise di curarsi. Si iscrisse così alla Narcotics Anonymous e alla Alcolisti Anonimi.
Nel 1983 sposò il cantautore Paul Simon, ma il loro matrimonio durò solo un anno. In seguito i due ripresero la loro relazione, ma nel 1991 si lasciarono definitivamente. Sempre nel 1991 iniziò una relazione con l'agente Bryan Lourd, da cui ebbe una figlia, Billie Lourd, nata nel 1992. La loro relazione terminò nel 1994, quando lui la abbandonò per un uomo, scoprendosi omosessuale.
Le fu diagnosticato di soffrire del disturbo bipolare dell'umore all'età di 24 anni, ma non fu in grado di accettare la diagnosi fino a quando, all'età di 28 anni finì in overdose. Carrie Fisher accettò definitivamente la malattia nel 1987 dopo un esaurimento nervoso.
Gli ultimi anni
Nel 2009 portò in scena "Whishful Drinking", spettacolo teatrale in cui, con stile a metà tra il cabaret e la confessione, ripercorse gli anni della propria vita, parlando delle proprie vicende familiari, del suo disturbo bipolare e del difficile rapporto con il personaggio della Principessa Leila.
Nel 2013 fu nominata membro della Giuria del Festival di Venezia 2013, presieduta da Bernardo Bertolucci. Nel 2015 tornò nei panni di Leia in "Star Wars: Il risveglio della Forza", diretto da J. J. Abrams.
Il 23 dicembre 2016, durante un volo transatlantico da Londra a Los Angeles, Carrie Fisher fu colpita da un infarto che le provocò un arresto cardiaco pochi minuti prima dell'atterraggio. Una volta a terra, venne ricoverata a Los Angeles, dove i medici riuscirono a stabilizzare le sue condizioni. Benché ci furono segni di miglioramento, Carrie Fisher morì pochi giorni dopo, il 27 dicembre 2016 all'età di 60 anni.
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