Federico Rampini
Biografia
Federico Rampini nasce a Genova il 25 marzo 1956. È un giornalista e saggista italiano naturalizzato statunitense.
Formazione e studi
Trascorre la sua infanzia e adolescenza a Bruxelles, dove il padre lavora per la Comunità Europea. Questa esperienza multiculturale lo influenza profondamente, plasmando la sua visione del mondo e il suo interesse per le relazioni internazionali.
Dopo aver conseguito la maturità classica, Rampini studia per alcuni anni economia politica prima all'Università Bocconi di Milano e poi a Roma, senza tuttavia conseguire la laurea. Successivamente, si trasferisce a Parigi per frequentare l'École des Hautes Études en Sciences Sociales, dove approfondisce i suoi studi in sociologia e storia.
L'esordio giornalistico e la carriera in Italia
Nel 1977 Federico Rampini inizia la sua carriera giornalistica come collaboratore del settimanale "Città Futura", organo della Federazione Giovanile Comunista Italiana. Due anni più tardi, nel 1979, entra a far parte della redazione di "Rinascita", settimanale del Pci (Partito Comunista Italiano).
Nel 1982 Rampini lascia "Rinascita" per approdare a "Mondo Economico", supplemento de "Il Sole 24 Ore". In seguito, collabora con "L'Espresso" e, dal 1986, con "Il Sole 24 Ore".
In seno al quotidiano economico, ricopre diversi incarichi di prestigio, tra cui quello di inviato speciale da Parigi e di vicedirettore – dal 1997 al 2021.
Nel 1997 Rampini assume la carica di editorialista e corrispondente da New York per "La Repubblica". In questa veste, ha l'opportunità di seguire da vicino alcuni dei più importanti eventi degli ultimi decenni, tra cui gli attentati dell'11 settembre 2001, l'elezione di Barack Obama e la crisi finanziaria del 2008.
Il successo come saggista
Oltre al giornalismo, Rampini si dedica con successo alla saggistica. Il suo primo libro, "Il Mezzogiorno d'Europa", viene pubblicato nel 1988. Da allora ha scritto numerosi altri saggi tradotti in diverse lingue e divenuti anche best-seller internazionali.
Tra i suoi lavori più noti ricordiamo:
- Le paure dell'America (2003)
- Il secolo cinese. Storie di uomini, città e denaro dalla fabbrica del mondo (2005)
- La speranza indiana. Storie di uomini, città e denaro dalla più grande democrazia del mondo (2007)
- L'Impero di Cindia. Cina, India e dintorni: la superpotenza asiatica da tre miliardi e mezzo di persone (2019)
- I cantieri della storia. Ripartire, ricostruire, rinascere (2020)
- Il lungo inverno. False apocalissi, vere crisi ma non ci salverà lo Stato (2022)
- America. Viaggio alla riscoperta di un Paese (2022)
- Fermare Pechino. Capire la Cina per salvare l'Occidente (2021)
- Suicidio occidentale. Perché è sbagliato processare la nostra storia e cancellare i nostri valori (2022)
- La speranza africana. La terra del futuro concupita, incompresa, sorprendente (2023)
- Suicidio occidentale (2023)
Nei suoi saggi Rampini analizza con lucidità e acume i grandi temi geopolitici del nostro tempo, offrendo una visione originale e spesso controcorrente degli equilibri globali.
Negli anni 2020 è editorialista del Corriere della Sera e opinionista in tv. Su La 7, nel 2024, conduce "Inchieste da fermo", un programma basato su interviste.
Rampini e il teatro
Nel 2013 mette in scena lo spettacolo teatrale "Occidente Estremo, vi racconto il nostro futuro", di cui è autore ed interprete insieme con i musicisti Gianna Fratta, Dino De Palma e Veronica Granatiero. Nel 2014 crea lo spettacolo "All you need is love (l'economia spiegata con i Beatles)" – anche in libro, affiancato dalla cantante Roberta Giallo e dal maestro Valentino Corvino. Nel 2017 crea lo spettacolo "Trump Blues", presentato al Festival dei Due Mondi di Spoleto e scritto a quattro mani con il figlio, l'attore Jacopo Rampini.
Nel 2018 porta in scena "Le Linee Rosse", spettacolo tratto dall'omonimo libro che racconta a teatro la geopolitica e le trasformazioni dell'attualità mondiale seguendo il tracciato delle carte geografiche, sovrapponendole e interpretando numeri e linee di confine.
L'anno seguente, nel 2019, esordisce la conferenza-spettacolo "Quando inizia la nostra storia", con la regia dei documentaristi Alessandro Rossi e Michele Mellara. Tra letture del passato e racconti dei suoi viaggi e degli eventi vissuti da testimone, Rampini interpreta la storia attraverso alcune date-chiave, per fare luce sui legami tra eventi del passato e il nostro presente.
Riconoscimenti
Nel corso della sua carriera Federico Rampini ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Luigi Barzini (2005) e il Premio Saint-Vincent (2006). Ha ricevuro anche il Premio giornalistico Amerigo, 2011; il Premio Ernest Hemingway, 2019; il Riconoscimento Gianni Granzotto, uno stile nell'informazione, 2023; il Premio Biagio Agnes 2024 per la categoria Giornalista Scrittore per il libro "La speranza africana".
Vita privata, interessi e curiosità
Rampini è sposato con Stefania, da cui ha avuto due figli: Jacopo Rampini, attore, e Costanza Rampini, docente universitaria di scienze ambientali, in California.
Nel 2000 si trasferisce negli Stati Uniti d'America, dove risiede tuttora. Nel 2014 acquisisce la cittadinanza statunitense.
È un appassionato podista.
Ha un look abbastanza riconoscibile caratterizzato da occhiali colorati e soprattutto dalle bretelle.
È membro del Council on Foreign Relations, tra i più importanti think tank di geopolitica e geoeconomia statunitensi con sedi a New York e Washington. È consulente della Chumir Foundation for Ethics in Leadership, think tank canadese per il quale ha collaborato a organizzare il Congresso di Vienna 2015.
Federico Rampini negli anni 2020 è una figura di riferimento nel panorama giornalistico e culturale italiano.
I suoi articoli e libri sono apprezzati per la profondità dell'analisi, la chiarezza espositiva e la capacità di cogliere le sfide del mondo contemporaneo.
La sua voce autorevole e il suo sguardo acuto contribuiscono a decifrare la complessità del presente e a orientare il dibattito pubblico.
Frasi di Federico Rampini
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