Eric Roberts
Biografia • Vita dannata
Nato il 18 aprile 1956, a Biloxi, nello stato del Mississippi, Eric Anthony Roberts cresce ad Atlanta, in Georgia. Sono due le cose che da subito sembrano destinate a verificarsi: la prima è che Eric diventi un attore, la seconda che la sua vita sia sempre in salita. Se da un lato il piccolo attore è agevolato dal fatto che i genitori (Walter e Betty Lou Roberts), gestiscono l"'Actor's and Writer's Workshop" ad Atlanta, dall'altro è pur vero che fin dall'età di cinque anni soffre di un'orribile balbuzie. Che per un aspirante attore non è certo il miglior viatico. È per questo motivo che la sua prima apparizione sul palcoscenico, nella commedia natalizia "Toys per Tots", è relativa ad un personaggio affetto da mutismo...
Tuttavia le tavole del palco si rivelano una vera terapia per lui. Il primo ad accorgersene è il padre, il quale si rende conto in fretta che il fatto di imparare copioni a memoria spinge Eric a vincere il suo difetto, inducendolo a ripeterli sempre più chiaramente. Così, nel tempo, l'audace Eric arriva ad impersonare diversi ruoli in numerose rappresentazioni teatrali. Ma le sorprese amare per lui non finiscono, perché in questo periodo i genitori divorziano causandogli enorme sofferenza.
Continua a vivere ad Atlanta con suo padre, mentre la madre si trasferisce nella vicina Smyrna (Georgia), con le due sorelline Lisa e Julie Fiona (vero nome della famosa attrice Julia Roberts). Da allora Eric avrà pochissime occasioni di vedere la madre e anzi pare che il rapporto con il tempo si sia degradato non poco, proprio sul piano umano.
Forse è per questa instabile situazione familiare che dalla tenera età di tredici anni Eric comincia a fare uso di droghe e alcool per colmare un dolore che non può gestire e comprendere da solo. Litiga con tutti e si scontra frequentemente con il mondo circostante e gli unici punti stabili che ha nella vita sono suo padre e l'arte della recitazione.
Con l'incoraggiamento e il sacrificio economico del genitore, Eric parte per Londra all'età di diciassette anni per studiare alla "Royal Academy of Dramatic Art", dopodichè studierà alla "American Academy of Dramatic Art di New York", anche se solo per un anno, prima di cominciare la carriera vera e propria.
Numerose sono, in questo periodo, le sue apparizioni teatrali Off Broadway per approdare, nel 1976, a un ruolo televisivo in "Another World" nei panni di Ted Bancroft. Il suo acclamato debutto cinematografico in "King of the Gypsies" arriva poco dopo, nel 1978. È un successo "agrodolce". Il ruolo arriva solo dopo un mese dalla morte per cancro di suo padre Walter.
Grazie al bell'aspetto e al talento la carriera di Eric decolla, ma la sua vita personale è ancora in pieno terremoto. È dedito sempre di più alle droghe, all'alcool e alle donne, espedienti usati per soffocare il dolore e l'affetto di cui ha disperatamente bisogno. Nel giugno del 1981 la vita dell'attore subisce un'altra dura prova. Guidando lungo una strada di montagna in Connecticut, perde il controllo della sua Jeep CJ5 e finisce contro un albero. Riporta un trauma al cervello che lo lascia in coma per tre giorni insieme con una serie di fratture multiple. Il ritorno alla normalità sarà assai difficile, anche perché la scomoda eredità di quei pochi giorni di coma è una preoccupante perdita della memoria: un handicap con cui dovrà lottare duramente. Inoltre il suo aspetto angelico è compromesso dalle ferite e il rischio è che anche i ruoli cinematografici promessi sfumino.
Il regista Bob Fosse decide invece di dargli una chance e gli affida la parte di Paul Snider in "Star80". Il film è un successo e la stella di Eric torna meritatamente a brillare.
Seguono altre due pellicole importanti, "Il Papa di Greenwich Village" e "A trenta secondi dalla fine (Runaway Train)" (con Jon Voight). Per quest'ultimo film Eric Roberts riceve le nomination al Golden Globe e all'Oscar come "migliore attore non protagonista". L'essere tornato in sella però sembra non aver placato la sua ansia autodistruttiva. La sua vita va pur sempre verso la direzione sbagliata, il suo carattere diventa irritabile; comincia a farsi la reputazione di persona difficile da trattare.
Dopo una serie di investimenti sbagliati, si trova nella necessità di recuperare soldi. Comincia così ad accettare qualunque ruolo gli offrano, indistintamente, ma in questo modo la reputazione professionale inevitabilmente ne soffre (anche se sicuramente non il conto in banca). Questo andazzo prosegue fino agli inizi degli anni '90, quando accadono due cose importanti: nasce sua figlia Emma e incontra Eliza Garrett, la donna che riesce a portarlo all'altare.
Con l'amore per Emma e il supporto di Eliza, Eric affronta un radicale cambiamento. Si sottopone ad un programma per liberarsi dalla dipendenza dell'alcol, affronta una serie di terapie psicologiche e comincia a lasciare dolore e rabbia in un cassetto.
Recita con Richard Gere, Kim Basinger e Uma Thurman in "Analisi finale" (1992), e con Sylvester Stallone, Sharon Stone e James Woods in "Lo specialista" (1994).
Giunto al giro di boia della mezza età Eric sembra finalmente un uomo in pace con se stesso. Passa il suo tempo libero con la figlia, momenti romantici con la moglie, e ha di fronte anni di carriera che, una volta ancora, sembrano aprirgli quelle porte che lui troppe volte ha cercato assurdamente di chiudere dietro di sé.
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