Paolo Poli
Biografia • L'arte di far sorridere
Paolo Poli nasce a Firenze il giorno 23 maggio 1929. Dopo aver conseguito la laurea in Letteratura francese, discutendo una tesi su Henry Becque, intorno agli anni Cinquanta inizia ad affermarsi come attore teatrale.
La carriera professionale vera e propria di Poli risale al 1949 quando, ventenne, partecipa ad alcune trasmissioni di Rai Firenze con macchiette, favole, canzoni e prosa: nello stesso anno inizia gli studi universitari, riuscendo, tra uno spettacolo e l'altro a dare gli esami e ottenere il titolo nell'arco di un decennio. Tra il 1949 e il 1950 Poli si esercita anche a prestare voce a streghe, cavalieri e principesse senza fili, eroi buffi di cui é affollato il carro di Trespi del burattinaio Stac. All'impegno con le voci dei burattini si aggiungono le serate con la "Compagnia dell'Alberello", allora appena agli inizi. Nel 1954, a dimostrazione della crescente fama, la Compagnia dell'Alberello inaugura il teatro Goldoni, riaperto dopo quasi trent'anni.
I primi esordi importanti avvengono nei piccoli teatri cittadini. Dopo l'esperienza romana, dove arriva con alcune foto che gli aveva scattato l'amico fiorentino Franco Zeffirelli (per un colpo di fortuna recita ne "Le due orfanelle", interpretando la parte dell'arrotino zoppo che doveva essere di Mario Girotti - Terence Hill - assente perché ammalato), si trasferisce a Genova (nel 1958) a "La borsa di Arlecchino", piccolo teatro d'avanguardia in via XX Settembre (nato anche grazie ad Aldo Trionfo): qui inizia a farsi conoscere per la sua pungente ironia, il suo garbo da istrione, insieme alla sua vena poetica e surreale. Rifacendosi alle commedie brillanti, oniriche e surreali, gli spettacoli teatrali di Poli sono caratterizzati da una forte connotazione comica.
Insieme ai momenti comici non mancano i giochi di parole linguistici: il suo talento viene apprezzato anche da capocomici illustri come Tina Pica e Polidor, con i quali Paolo Poli ha poi modo di lavorare.
Lavora anche in tv recitando in diversi sceneggiati o fiction. Durante i primi anni Sessanta è protagonista di una trasmissione televisiva sulle reti Rai in cui legge favole per bambini tratte da Esopo e da famosi racconti letterari. Sul finire del decennio è talent-scout di Marco Messeri, che teatralmente parlando è considerato l'unico vero discepolo ed erede del maestro Poli.
È da ricordare inoltre come negli anni Sessanta abbia più volte recitato vestendo panni femminili: Paolo Poli è dichiaratamente omosessuale, ed è uno dei pochissimi grandi attori italiani che non ha mai fatto mistero della sua omosessualità, anche in anni non facili.
In qualità di regista ha diretto varie opere teatrali, dove egli stesso è attore protagonista: fra queste ricordiamo "Aldino mi cali un filino", "Rita da Cascia" (1967), "Caterina De Medici" (1999), "L'asino d'oro" (1996), "I viaggi di Gulliver" (1998), "La leggenda di San Gregorio", "Il coturno e la ciabatta", "La nemica" (1969, di Dario Nicodemi), "Femminilità" (1975).
Nonostante la veneranda età, l'ultraottantenne Poli nel 2009 è ancora attivo e recita nei "Sillabari", commedia tratta dai racconti di Goffredo Parise; nel 2010 recita ne "Il Mare" (ispirato ai racconti scritti tra gli anni '30 e gli anni '70 da Anna Maria Ortese). Ha prestato la propria arte recitando anche in vari audiolibri, tra cui una edizione di "Pinocchio" di Carlo Collodi (fine anni Sessanta); numerose sono le sue registrazioni.
Anche la sorella Lucia Poli è attrice teatrale e cinematografica: insieme a lei, a partire dagli anni Settanta, ha interpretato quattro spettacoli teatrali.
Nella sua lunga carriera ha recitato in oltre quaranta propri spettacoli, tutti caratterizzati da una originale satira di costume, dalla parodia, incontrando allo stesso tempo malinconia e funambolismo, travestitismo e cabaret.
Dopo essersi ritirato dalle attività nel 2014, muore il 25 marzo 2016 all'età di 85 anni.
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