Rubens Barrichello
Biografia • Rosso Rubinho
Rubens Gonçalves Barrichello nasce a San Paolo del Brasile il 23 maggio 1972. Dal suo cognome si evincono le sue origini italiane.
La sua carriera di pilota inizia alla precoce età di nove anni nel campionato brasiliano di Kart, categoria in cui correrà fino al 1988 arrivando a collezionare 5 titoli nazionali.
L'anno successivo partecipa al campionato brasiliano di Formula Ford 1600: concluderà dignitosamente al quarto posto. La sua voglia di esperienza porta Rubens ad effettuare dei test per la Formula Opel europea: le sue doti vengono notate e da qui la sua carriera prende una svolta più che positiva.
È il 1990 quando all'età di 18 anni Rubens Barrichello debutta in Europa nel campionato di Formula Opel: dopo 6 vittorie su 11 gare, 7 giri veloci, 7 pole position e 3 record del circuito, diventa campione.
La sua carriera europea prosegue in Inghilterra nel campionato di Fomula 3. Anche qui non delude: è campione con 4 vittorie e 9 pole position.
Nel 1992 viene promosso al campionato di Formula 3000, dove però non ha a disposizione una macchina competitiva: concluderà comunque il campionato al terzo posto.
È il 1993 l'anno che lo porta davanti a tutto il pubblico del mondo dorato della Formula 1. Il 14 marzo prende parte al gran premio del Sud Africa alla guida di una monoposto del team JORDAN-HART. Il gran premio si svolge sotto una pioggia battente: Rubens mostra a tutti il suo grande talento e solo il grande campione Ayrton Senna, amico e connazionale, pare riuscire ad essere più veloce di lui. Purtroppo una rottura lo costringe al ritiro: concluderà il campionato del mondo al 17° posto.
Nel campionato mondiale seguente (1994), durante il gran premio di San Marino avviene un fatto che segnerà profondamente il pilota: nelle prove libere del venerdì Barrichello perde il controllo della monoposto che esce di strada volando fino a colpire la rete di protezione, con il grave rischio di finire vicino al pubblico, per poi ricadere a terra violentemente. L'incidente è stato spaventoso, ma Rubens riuscirà a riprendersi in fretta.
I soccorsi portano Barrichello all'ospedale; Ayrton Senna lo raggiunge per accertarsi sulle condizioni fisiche di Rubens, che racconterà: "È stato uno dei momenti più emozionanti della mia vita, non dimenticherò mai il viso di Ayrton con le lacrime agli occhi preoccupato per la mia condizione...". Due giorni più tardi il fato vedrà proprio Ayrton Senna protagonista di una spaventosa uscita di strada, in cui perderà la vita: è l'1 maggio 1994.
Nel 1995 Rubens Barrichello continua la sua collaborazione con il team Jordan che da quell'anno monta il motore Peugeot: ottiene il suo miglior piazzamento nel gran premio del Canada, dove sale sul secondo gradino del podio. Il 1996 è il suo quarto ed ultimo anno con il team Jordan: concluderà campionato ottavo, senza però mai calcare il podio.
Nel 1997 Barrichello passa alla Stewart-Ford dove rimane per 3 anni. Nel gran premio di Monaco, grazie ad una notevole abilità di guida sul bagnato, si piazza al secondo posto dietro a Michael Schumacher. Dopo un ottimo 1999 (7° con 21 punti, una pole position in Francia e 3 podi) il team Ferrari lo vuole con sé, per rimpiazzare Eddie Irvine al fianco di Michael Schumacher.
Barrichello ha finalmente a disposizione quello che ogni pilota desidera: una macchina veloce ed affidabile. È il 30 luglio 2000 quando, in Germania partendo dalla diciottesima posizione, a metà campionato, riesce a coronare un sogno: vince il suo primo gran premio di Formula 1. Termina la stagione 2000 al quarto posto della classifica mondiale ed aiuta la Ferrari, con i suoi 62 punti all'attivo, a vincere il campionato costruttori.
Nel 2001 conferma la brillante annata precedente. È il gregario perfetto per il campionissimo Michael Schumacher; si toglie anche parecchie soddisfazioni personali, gareggiando alla pari con campioni come Hakkinen e Coulthard. Nel Gran Premio di Ungheria che dà a Schumi la vittoria finale con 4 gare di anticipo, Barrichello arriva secondo: sul podio c'è finalmente gloria anche per lui. È solo l'inizio di un grande ciclo di vittorie che vedrà la Ferrari protagonista in pista e ai box, con una continuità impressionante grazie anche al perfetto gioco di squadra che Rubens Barrichello è capace di sostenere ed alimentare.
All'inizio del mese di agosto 2005 viene ufficializzata la notizia che il brasiliano lascerà la Ferrari a fine stagione; al suo posto arriverà il connazionale Felipe Massa. Barrichello dal 2006 corre con la Honda (erede della BAR). Nel 2008 supera un record che nemmeno Michael Schumacher era riuscito a battere: il maggior numero di Gran Premi disputati, superando l'italiano Riccardo Patrese che ne contava 256.
Anche dopo la carriera professionistica non si ferma: 11 anni dopo l’ultimo Gran Premio in Formula 1, Barrichello vince a 50 anni il campionato di Stock Car. Alla fine del 2022 conquista il titolo in Brasile al termine di una stagione dominata con 13 gare vinte: diviene così il pilota più anziano a vincere il campionato.
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