Emanuele Filiberto di Savoia
Biografia • Titoli e sottotitoli
Emanuele Umberto Reza Ciro René Maria Filiberto di Savoia nasce il giorno 22 giugno 1972 a Ginevra, in Svizzera, dove risiede con la famiglia esiliata come previsto dalla Costituzione repubblicana italiana. Rientra legalmente in Italia soltanto a fine 2002. Emanuele Filiberto è figlio unico di Vittorio Emanuele di Savoia e di Marina Ricolfi Doria, ed è nipote dell'ultimo re d'Italia, Umberto II di Savoia.
Emanuele Filiberto studia fino al 1990 al liceo Le Rosey di Losanna. Poi si trasferisce presso l'Istituto Gamma per conseguire il diploma.
Il 25 settembre 2003 Emanuele Filiberto sposa a Roma, nella basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, già luogo del matrimonio del bisnonno paterno, l'attrice francese Clotilde Courau, dalla quale ha due figlie: Vittoria Cristina Adelaide Chiara Maria di Savoia (2003) e Luisa Giovanna Agata Gavina Bianca Maria di Savoia (2006).
Emanuele Filiberto lavora inizialmente come consulente finanziario. All'età di 26 anni lanciato il fondo d'investimento Altin, quotato alla Borsa di Zurigo. La sua immagine pubblica è la sua notorietà sono però dovute soprattutto alle sue attività nel mondo dello spettacolo. È ospite televisivo in numerose trasmissioni italiane, a partire già dalla metà degli anni '90. Nel 2002 è testimonial pubblicitario in uno spot tv dei sottaceti Saclà.
Nel 2001 crea la "Fondazione Emanuele Filiberto Charity Fund" e la "Fondazione Principe di Venezia"
Nel 2008 è membro della giuria nel talent show "Il ballo delle debuttanti" su Canale 5.
Nel 2009 partecipa come concorrente alla quinta edizione del talent show di Rai Uno "Ballando con le stelle" in coppia con la maestra di ballo Natalia Titova, ed il 21 marzo vince il concorso.
Il suo impegno per una ricerca di consenso popolare lo porta nel luglio del 2009, a contribuire alle cerimonie per il 150° anniversario dell'unità d'Italia inaugurando a Cortina d'Ampezzo la mostra "Casa Savoia, storia di una Famiglia italiana". Nella mostra sono presenti circa 150 oggetti appartenuti ai re ed alle regine d'Italia. L'evento è patrocinato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dalla Regione Veneto.
In campo politico fonda nel 2005 il movimento d'opinione "Valori e Futuro". Alle elezioni politiche italiane del 2008 si candida per essere eletto alla Camera dei Deputati con una lista denominata "Valori e Futuro con Emanuele Filiberto", presentandosi solo per la circoscrizione estera "Europa". Con soltanto lo 0,4% dei voti, il movimento si classifica come il peggior risultato della circoscrizione "Europa".
Alle fine del mese di aprile del 2009 presenta la sua candidatura per le elezioni europee del 2009 nelle file dell'UDC. Il suo nome figura terzo in lista dopo quelli di Magdi Allam e Luca Volonté. Anche questa volta, però, Emanuele Filiberto, pur raccogliendo circa ventiduemila preferenze, non viene eletto.
Il tema della successione ad Umberto II come capo del casato è oggetto di controversia tra i sostenitori di opposte tesi rispetto all'attribuzione del titolo a Vittorio Emanuele piuttosto che a Amedeo: infatti il 7 luglio 2006 la Consulta dei Senatori del Regno, con un comunicato, ha dichiarato decaduto da ogni diritto dinastico Vittorio Emanuele ed i suoi successori ed ha indicato duca di Savoia e capo della famiglia il duca d'Aosta, Amedeo di Savoia-Aosta, fatto contestato anche sotto il profilo della legittimità da parte dei sostenitori di Vittorio Emanuele.
Se da un lato la Repubblica Italiana non riconosce valore giuridico ai titoli nobiliari, è dubbio che, anche a monarchia vigente, Emanuele Filiberto avrebbe potuto fregiarsi di qualsiasi titolo. Il matrimonio contratto da suo padre senza l'autorizzazione di Umberto II (in violazione dell'art. 92 del vigente Codice civile del 1942 sulla validità dei matrimoni reali), infatti, lo priverebbe di qualsiasi diritto dinastico ed il suo status sarebbe, conseguentemente, quello di comune cittadino.
Qualora risultasse realmente concesso e registrato, il suo solo titolo sarebbe quello di principe di Venezia. Il trattamento di altezza reale, di cui Emanuele Filiberto fa largo uso, giuridicamente riservato ai soli principe reali, ed, eccezionalmente, ad altri principi del sangue, non gli sarebbe assolutamente riconosciuto.
Nel 2010 è co-conduttore nel talent show di Rai Uno "I Raccomandati" insieme al cantante e showman Pupo, Georgia Luzi e Valeria Marini.
Nello stesso anno partecipa al 60° Festival di Sanremo insieme a Pupo ed al tenore Luca Canonici con la canzone "Italia amore mio", il cui testo da lui scritto è una poesia musicata dal cantautore toscano. Il trio viene fischiato dalla platea del teatro Ariston, tanto che la canzone è la prima eliminata dalla gara. La canzone viene poi ripescata dal televoto popolare e riesce ad accedere alla finale del 20 febbraio posizionandosi sul podio nel secondo gradino, dietro il vincitore Valerio Scanu.
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