Althea Gibson
Biografia
La storia di Althea Gibson, campionessa afroamericana di tennis, è quella di una grande sportiva e di una pioniera che si è battuta concretamente per il riconoscimento dei diritti degli afroamericani e contro il razzismo dilagante. Questa giocatrice sarà sempre ricordata per essere stata la prima donna di colore ad avere partecipato ad un prestigioso torneo internazionale di tennis come Wimbledon.
La vita
Althea nasce a Silver il 25 agosto 1927 da Daniel Gibson e Annie Bell, coppia di genitori che raccolgono cotone nei campi della Carolina del Sud. Vive la sua infanzia nel tormentato e variegato quartiere newyorkese di Harlem, dove si trasferisce nel 1930. La passione per il tennis nasce piuttosto presto, dopo che il suo vicino di casa le regala una racchetta. Non passa molto tempo e Althea Gibson si iscrive ai tornei per afroamericani dell'American Tennis Association.
Althea arriva facilmente in finale ad un torneo, ma non riesce a vincere. Nonostante la sconfitta il talento della giovane viene notato da alcuni addetti ai lavori. Da qui comincia la carriera sportiva di Althea Gibson, che per dieci anni domina incontrastata nel campionato singolare femminile.
Dopo aver ottenuto una borsa di studio per frequentare la Florida A&M University, la tennista prova ad entrare negli ambienti in cui la presenza dei neri è vietata, come i country club. Questi sono gli anni caratterizzati dalla segregazione razziale, purtroppo assai viva negli Stati Uniti d'America. Basti pensare che ai neri viene impedito di salire sugli autobus o entrare nei negozi; tali pregiudizi razziali non risparmiano neppure il mondo dello sport. Il tennis, in particolare, è considerato una disciplina sportiva per ricchi e appartenenti alla razza bianca.
La svolta della carriera tennistica
Con il tempo le cose cominciano a cambiare, anche se la strada per il riconoscimento della parità razziale è ancora lunga e tortuosa. Nel baseball il giocatore afroamericano Jackie Robinson riesce ad entrare in una lega sportiva del Nord America, fino ad allora preclusa ai giocatori di pelle nera. La carriera di Althea Gibson arriva ad una svolta importante quando l'ex giocatrice di tennis Alice Marble (1913-1990) appoggia la causa della tennista afroamericana in un editoriale pubblicato sulla rivista "American Lawn Tennis Magazine":
Se il gioco del tennis è uno sport per gentiluomini e gentildonne, è tempo di comportarci un po' di più come persone gentili e un po' di meno come ipocriti bigotti. [...] Se Althea Gibson rappresenta una sfida per l'attuale raccolto delle donne che praticano questo sport, è giusto che a tale sfida si risponda sul campo.
Da questo momento in poi, per Althea, si spiana la strada del circuito internazionale tennistico, anche se i pregiudizi razziali sono ancora presenti e duri da sopportare: gli alberghi non vogliono ospitarla; deve entrare in campo dalla porta di servizio; non può sostare negli spogliatoi.
Vittorie e trofei: Althea Gibson prende il volo
Il debutto ufficiale come tennista professionista di Althea Gibson avviene il 22 agosto 1950, con la partecipazione ai campionati USA a Forrest Hills. Ottiene la vittoria in due set contro Barbara Knapp. Nel 1956 batte Angela Mortimer agli Open di Francia, e per due anni consecutivi vince gli U.S. Open (nel 1957 e 1958) rispettivamente contro Louise Brough e Darlene Hard. Stessa doppia vittoria arriva a Wimbledon, diventando nel biennio 1957-58 la numero uno del ranking mondiale.
Giustificando il suo passaggio dal tennis dilettantistico a quello professionistico, dichiarò:
È bellissimo essere la regina del tennis, ma non puoi mangiare una corona, e non puoi neanche mandare un pezzo di trono per pagare le tasse. Il padrone di casa, il panettiere e quelli del fisco sono un po' strani: vogliono i soldi in contanti... io regno su un conto in banca vuoto e non posso pretendere di riempirlo giocando nel circuito dilettantistico.
Nel 1959 è chiamata a recitare nel film "The Horse Soldiers" (Soldati a cavallo) di John Ford.
Contro il tabù razziale
Arrivata all'età di 31 anni si ritira dal tennis e si mette a giocare a golf, anche questo considerato uno sport d'elite. Nel 1971 lascia anche questo sport.
Il 28 settembre 2003, all'età di 76 anni, Althea Gibson muore a East Orange. Bisognerà attendere quasi 50 anni dai suoi successi per vedere un'altra giocatrice dalla pelle nera scalare il podio mondiale: Venus Williams, seguita poi dalla sorella Serena Williams (2002). In ricordo di Althea Gibson è stato prodotto un francobollo "first class" durante gli US Open, per la serie dei "Black Heritage".
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