Edwin Hubble
Biografia • Nel blu dipinto di rosso
Edwin Powell Hubble nasce nella cittadina di Marshfieldn, nello stato del Missouri (USA), il 20 novembre 1889. Astronomo e astrofisico, Hubble è noto nella comunità scientifica principalmente per aver formulato nel 1929 la legge empirica dei "redshift" ("Spostamenti verso il rosso"), oggi da tutti chiamata Legge di Hubble. Il famoso telescopio spaziale Hubble (che, posto a circa 600 chilometri, orbita attorno alla Terra dal 24 aprile 1990) è chiamato così in suo onore.
I primi studi di Hubble si svolgono presso l'Università di Chicago e si concentrano sulla matematica e l'astronomia. Consegue il diploma nel 1910 poi prosegue ad Oxford, dove perfeziona i suoi studi nel campo della giurisprudenza.
Torna in seguito all'astronomia: a Chicago studia presso l'osservatorio Yerkes dell'Università cittadina. Qui consegue il dottorato nel 1917. George Ellery Hale (inventore nel 1889 dello spettroeliografo - strumento per l'osservazione del Sole in luce monocromatica - e scopritore nel 1908 dei campi magnetici nelle macchie solari) offre ad Hubble un posto nel suo staff. Hale, fondatore e direttore dell'Osservatorio di Monte Wilson, lavora per la Carnegie Institution (Pasadena): Hubble da qui in avanti rimarrà con la Carnegie per il resto della sua vita.
Hubble arriva presso l'Osservatorio di Monte Wilson quando il gruppo di studiosi sta completando il Telescopio Hooker da 100 pollici, in quel momento il più potente telescopio al mondo. Hubble conduce con l'Hooker numerose osservazioni tra il 1923 e il 1924, stabilendo che gran parte delle nebulose, prima osservate con telescopi meno potenti, non facevano parte della nostra galassia come si credeva: erano bensì galassie fuori dalla Via Lattea. L'ufficiale annuncio della scoperta risale al 30 dicembre 1924.
Edwin Hubble userà il telescopio Hooker per misurare i "redshift" delle galassie. Unendo i valori delle distanze delle galassie e i valori dei redshift scopre una proporzionalità tra le due misure. Hubble ottiene un valore molto superiore al valore oggi accettato: la considerevole discrepanza fu causata da errori di calibrazione della distanze.
Nel 1929 formula quindi, come detto, assieme a Milton Humason la legge empirica di distanza dei redshift delle galassie, che porterà al concetto di "universo in espansione". Se il redshift è interpretato come misura di velocità di allontanamento, questo indica uno spazio in espansione omogenea.
La Legge di Hubble afferma in sostanza che esiste una relazione lineare tra il redshift della luce emessa dalle galassie e la loro distanza: tanto maggiore è la distanza della galassia e tanto maggiore sarà il suo redshift.
Le scoperte di Hubble porteranno poi alla formulazione della teoria del Big Bang da parte di George Gamow.
Ad Hubble si deve anche un particolare sistema di classificazione delle galassie, che le raggruppa secondo i criteri di contenuto, distanza, forma, dimensione e brillantezza.
Curioso come già nel 1917 Albert Einstein raggiunse gli stessi risultati di Hubble contestualmente alla sua Teoria della Relatività. Incredulo e scettico, Einstein introdusse una costante cosmologica nelle equazioni. Quando poi sentì parlare della scoperta di Hubble, ebbe modo di affermare che quella costante fu l'errore più grande della sua vita.
Nel 1953 presso l'osservatorio di Monte Palomar viene completato il telescopio Hale, da 200 pollici: Hubble è il primo ad usarlo. Poco tempo dopo, il 28 settembre 1953, Edwin Hubble muore a causa di un infarto.
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