Vaslav Nijinsky
Biografia
Vaslav Nijinsky è stato un grande ballerino, passato alla storia per le sue straordinarie performance.
Nasce il 12 marzo del 1889 a Kiev (Ucraina) secondogenito della coppia di ballerini Thomas Nijinsky ed Eleonora Bereda.
La passione per la danza
La sua infanzia è povera e segnata dagli stenti. Ben presto però, seguendo le sue inclinazioni e aspirazioni, viene accolto nella scuola di ballo imperiale di San Pietroburgo.
Natura ardente e sognatrice, appena può e, soprattutto appena le condizioni economiche glielo permettono, si reca a teatro, per godere della visione dei più grandi ballerini del tempo.
Ma Vaslav desidera con tutto se stesso essere protagonista: non gli basta assistere passivamente alle rappresentazioni. Una prima, piccola esperienza, gli viene offerta da quello che poi diverrà in seguito uno dei massimi coreografi di tutti i tempi (e non solo russi), Michail Fokin (Michel Fokine), che gli riserva una parte nella rappresentazione scolaresca del balletto "Acis e Galatea".
Dopo quella prima ed esaltante esperienza, non molto tempo dopo ottiene una prima entrata in scena nel teatro Mariinski a San Pietroburgo.
La collaborazione di Vaslav Nijinsky con Fokin, intanto, è sempre più intensa, tanto che nell'immaginario e nelle conversazioni del pubblico i loro nomi appaiono spesso associati.
Vaslav Nijinsky ballerino
Nel 1907 supera il durissimo esame e viene accolto nel balletto imperiale; una volta entrato, crea il ruolo degli schiavi di Armida nel "Armida Papillon" ancora di Fokine. Un altro ruolo importante plasmato insieme all'inseparabile amico e collega è quello dello schiavo preferito di Cleopatra nelle "Notti egiziane".
Questi sono anni importantissimi perché, oltre al successo e alle conferme personali, ha modo di conoscere un altro futuro "mostro sacro" della danza, ossia quel Sergei Diaghilev a cui si devono le produzioni dei celeberrimi "Balletti Russi" (gli stessi, per intenderci, che tennero a battesimo gli immani capolavori di Stravinskij, tra cui svetta la rivoluzionaria "Sagra della Primavera"); per tacere delle innumerevoli commissioni caldeggiate da Diaghilev a compositori quali Ravel e Debussy, nomi enormi nella storia della musica classica.
Nel 1909 Vaslav Nijinsky balla in una elaborazione orchestrale delle musiche di Chopin (com'era di moda un tempo), la "Chopiniana", sempre di Fokine; si reca a Parigi con la compagnia messa insieme da Diaghilev dove danza nei balletti "Le Papillon d'Armide" e "Le Festin e Cleopatre" (tutte rielaborazioni).
Nella stagione 1909/10 prova "Giselle" a San Pietroburgo con Anna Pavlova.
Un anno dopo, in una tournée simile, sempre nella capitale parigina, balla in "Shéhérazade" (interpretando lo schiavo dorato) e nel "Les Orientales", cosi come in "Giselle" (con Tamara Karswina). Tutti prodotti frutto dell'inesauribile inventiva del solito Fokine.
Nel 1911, invece, a San Pietroburgo balla Albrecht nel cosiddetto costume francese, il che viene considerato assai sconveniente. La conseguenza è che Nijinsky viene licenziato.
Poco male: parte per una terza tournée europea del balletto russo con quattro nuovi balletti di Fokine: "Le spectre de la rose" e "Narcisse" a Monte Carlo (qui interpreta la parte dell'eroe dell'opera omonima), "Le Carneval" (Arlecchino) e "Petrouchka" (nel ruolo principale) a Parigi; in autunno la compagnia è ospite a Londra con un'edizione in due atti de "Il Lago dei Cigni" (dove interpreta il principe Siegfried).
Le opere e gli scandali
Dopo lunghe ed estenuanti tournée per il mondo, Nijinsky decide di dedicarsi anche al lavoro creativo.
Ecco allora nascere il suo primo balletto "L'après-midi d'un faune" (Il pomeriggio di un fauno), realizzato sull'omonimo brano orchestrale di Claude Debussy. Parallelamente, e fino alla fine di quell'anno, è a Londra, in più città tedesche e a Budapest, dove lavora al succitato "Le Sacre du printemps" di Stravinskij.
Accanto al "Sacre", Nijinsky coreografa un altro balletto, "Jeux" ancora di Debussy, rappresentati entrambi a Parigi con grande scandalo, soprattutto per le novità introdotte dalla musica del compositore russo, giudicata barbarica ed eccessivamente selvaggia. Il pubblico, insomma, si dimostra incapace di apprezzare uno dei più grandi capolavori musicali della storia della musica.
Dopo il gran polverone e il frastuono mediatico sollevato con la rappresentazione del "Sacre", si imbarca per una tournée sudamericana, stavolta senza Diaghilev.
Durante la traversata si fidanza con la ballerina ungherese Romola de Pulszky: nel giro di pochi mesi si sposano a Buenos Aires.
Gli anni della Guerra
Tornato in patria, in seguito ad una serie di incomprensioni insanabili, Diaghilev licenzia Nijinsky. Quest'ultimo, allora, prende a calcare le scene in un teatro londinese con una propria compagnia ma l'esperienza termina con un fiasco finanziario.
Nel 1914 nasce la figlia Kyra Vaslavovna Nijinsky, a Vienna (futura ballerina). Allo scoppio della prima guerra mondiale Vaslav viene internato con la sua famiglia a Budapest.
L'esperienza è traumatizzante ma non sufficiente a piegarne l'ardente tempra artistica, in questo singolarmente accumunato alla più nobile schiatta degli artisti russi.
Vaslav Nijinsky si occupa con una nuova compagnia della composizione di Richard Strauss "Till Eulenspiegels lustige Streiche" (I tiri burloni di Till Eulenspiegels), altro capolavoro assoluto di un grandissimo musicista; ciò testimonia il livello intellettuale e di gusto che questo straordinario trio della danza, nel suo complesso, aveva sviluppato.
Nel 1916 i Nijinsky vanno a Vienna e più tardi negli Stati Uniti; la frattura con Diaghilev intanto è andata in parte ricomponendosi: Vaslav torna quindi a ballare con i Ballets Russes. In autunno comincia un'ulteriore tournée della compagnia dove tra l'altro vi è la prima del tanto sudato "Till Eulenspiegel".
Purtroppo, però, avviene una nuova rottura con Diaghilev: i Nijinsky, in cerca di pace e di serenità, si ritirano in Svizzera.
Gli ultimi anni
Qui il comportamento del ballerino comincia a cambiare sensibilmente.
La causa è presto spiegata: durante una rappresentazione in un albergo di Saint Moritz (la sua ultima), a Zurigo gli vengono diagnosticati disturbi di natura schizofrenica.
Vaslav Nijinsky muore l'8 aprile 1950 in un ospedale londinese.
Di lui Charlie Chaplin disse (circa la prima volta che lo vide danzare):
Nell'attimo in cui apparve rimasi elettrizzato. Ho visto pochi geni sulla terra, ma Nijinsky è stato uno di loro. Era ipnotico, divino, la sua tristezza suggeriva atmosfere di altri mondi; ogni movimento era poesia, ogni balzo un volo nella fantasia più sfrenata. [...] Il mistico mondo che ha creato, l'invisibile tragedia annidata nell'ombra della bellezza pastorale mentre egli si muoveva attraverso il suo mistero, divinità di appassionata tristezza: riusciva a esprimere tutte queste cose con pochi gesti di estrema semplicità e senza sforzo apparente.
Aforismi di Vaslav Nijinsky
Foto e immagini di Vaslav Nijinsky
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