Claude Debussy

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Claude Debussy

Biografia L'amore per le donne e per la musica

Claude-Achille Debussy nasce il 22 agosto del 1862 a Saint-Germain-en-Laye (Francia). Proveniente da una famiglia benestante di venditori di porcellane, a soli dieci anni entra al Conservatorio di Parigi (vi rimarrà fino al 1884) per studiare composizione con Giraud e pianoforte con Marmontel. A diciotto anni, intraprende una relazione segreta con la moglie di un avvocato parigino, Blanche Vesnier: una relazione che durerà otto anni e che si spegnerà con il trasferimento del musicista a Roma.

Dopo aver conquistato, grazie alla scena lirica "L'enfant prodige", il "Prix de Rome", rimane nella capitale italiana fino al 1887. Durante questo periodo il suo stile di compositore risulta influenzato dall'ascolto di Gamelan di Giava. Nella cantata "La damoiselle elue", risalente al 1888, e nei "Cinq poemes de Baudelaire", composti nell'anno successivo, si riflettono echi di Wagner, mentre altre opere dello stesso periodo (in special modo le arie composte partendo dai poemi dell'amico Verlaine, come "Fetes galantes", "Trois melodies" e "Ariettes oubliees") mettono in mostra uno stile capriccioso.

Intanto, nel 1889 Debussy ha iniziato una relazione con Gabrielle Dupont, figlia di un sarto che convive con lui nel XVII arrondissement. La loro storia finirà nove anni più tardi, quando il musicista si legherà a Rosalie Texier, amica di Gabrielle con cui si sposerà nel 1899. La separazione porterà l'ex compagna di Claude a tentare il suicidio.

Tra i lavori per orchestra più importanti di Debussy di questo periodo vale la pena di segnalare i tre "Notturni" creati nel 1899: si tratta di studi con struttura velata, movimenti completi e scorciatoie esuberanti, che risaltano la creatività dell'artista francese. Una forma più sinfonica, invece, si ravvisa ne "La mer", realizzato all'inizio del Novecento, con una parte centrale, chiamata "Jeux de vagues", che procede attraverso un'ampia varietà di sfumature e un'immediatezza modesta.

Nel frattempo l'artista entra in crisi con la moglie Rosalie, per quanto questa fosse benvoluta dai suoi amici e colleghi. Ciò che Debussy contesta alla coniuge è una scarsa cultura, e una sensibilità musicale totalmente assente. Nel 1904, quindi, Claude entra in contatto con la moglie del banchiere Sigismond Bardac Emma, il cui figlio è allievo proprio del musicista. Donna brillante ed elegante, raffinata e stimata cantante, Emma diventa oggetto del desiderio di Debussy, che per lei scrive "L'isle joyeuse", e lascia la moglie.

Anche lei, come già la Dupont, tenta di suicidarsi: recatasi in Place de la Concorde, si spara ma sopravvive, anche se vivrà il resto della propria esistenza con il proiettile incastrato in una vertebra. L'avvenimento, in ogni caso, suscita scandalo nella Parigi dell'epoca, al punto che Debussy ed Emma, nel frattempo rimasta incinta di lui, fuggono in gran segreto in Inghilterra: è il 1905. Alloggiati al Grand Hotel di Eastbourne, trascorrono giorni felici, con Debussy che ha la possibilità di concludere "La Mer". In autunno, tornano a Parigi per far nascere la figlia Claude-Emm.

Nel 1904 viene pubblicato "Images pour piano", il suo primo volume che richiama tonalità nuove per l'epoca: basti pensare all'influenza di Jean-Philippe Rameau o al brano "Reflets dans l'eau". Nel frattempo, Debussy inizia a associare la musica dei suoi pezzi orchestrali a impressioni visuali provenienti dalla Spagna e dall'Oriente. Lo si capisce dal volume "Estampes", per esempio, composto nel 1903, all'interno del quale si trovano brani come "Pagodes" che rievocano senza troppi misteri profumi dell'Est: in "La soirée dans Grenade", invece, l'atmosfera spagnola è vivida e affascinante.

Da non dimenticare, poi, una delle più celebri composizioni, la "Children's corner suite" per pianoforte, scritta da Debussy per Chou-chou, come veniva soprannominata la sua amata figlia: anche qui si intuiscono suggestioni orientali. In "Golliwogg's Cake-walk", invece, non si può non scorgere un'importante influenza jazz.

Nel 1912 arrivano le "Images", legate in maniera lieve, con l'"Iberia", l'opera più ampia, che a sua volta rappresenta un trittico, con allusioni spagnoleggianti. Nel 1913 vede la luce il balletto "Jeux", all'interno del quale si scorgono trame e armonie bizzarre in forme che si svincolano dallo spazio di unione musicale. Negli stessi anni, si susseguono numerosi lavori teatrali: dal giallo - scritto su testo di Gabriele D'Annunzio - "Le martyre de St. Sebastien", ai balletti "La boite à joujoux" e "Khamma": essi, però, non risultano orchestrati completamente da Debussy, che pure nel "Martyre" propone un'atmosfera modale raramente vista in altri pezzi.

In seguito, il musicista si dedica a molti pezzi per pianoforte. L'ultimo volume degli "Etudes" è del 1915, e interpreta trame e stili vari come esercizi pianistici, includendo forma irregolari e brani influenzati dall'opera di Igor Stravinsky. I "Trois poemes de Mallarmé" costituiscono l'ultimo gruppo di musiche, mentre nella "Sonata per flauto, viola e arpa" si nota un classicismo verlainiano.

Debussy muore a causa di un cancro rettale il 25 marzo del 1918 a Parigi, nel corso della Prima Guerra Mondiale, proprio mentre l'esercito della Germania bombarda la città. Proprio a causa della situazione di emergenza in Francia, a Debussy non viene accordato il funerale di Stato: la processione della sua bara si sviluppa tra strade deserte e distrutte dalla guerra. Sepolto nel cimitero di Passy, l'artista muore in corrispondenza della fine della Belle epoque: morte più simbolica non avrebbe potuto esserci.

Considerato sia in Francia che nel resto del mondo tra i principali compositori transalpini, Claude Debussy è stato un protagonista dell'impressionismo musicale (insieme con Maurice Ravel): tuttavia, egli ha sempre rifiutato tale definizione per le sue opere. Dal punto di vista stilistico, la musica di Debussy si caratterizza per influenza internazionali (Musorgskij, soprattutto per l'anti-accademismo, e Chopin, per la fantasia al pianoforte), e nazionali, da Faurè a Franck, da Gounod a Massenet.

Anti-wagneriano come quasi tutti i suoi connazionali, in realtà si avvicina molto all'opera del compositore tedesco, soprattutto per la concezione dell'apertura del discorso musicale: essa in Wagner si concretizza nella melodia infinita connessa all'armonia tonale; in Debussy, invece, si traduce in piccole immagini che si rinnovano continuamente, e in ogni caso tra loro indipendenti in virtù di un linguaggio armonico autonomo, costituito da espedienti extra-tonali, come per esempio la scala esatonale. In essa l'alternanza di semitono e tono impedisce la presenza di rapporti tensiodistensionali.

In altre parole, lo stile del compositore francese ondeggia in maniera eclettica tra romanticismo e neoclassicismo, come dimostra per esempio il ricorso a forme barocche quali la "suite bergamasque". Il neoclassicismo, a sua volta, realizza una sintesi tra modernismo ed estetica classica in virtù di un innovativo contrappunto e di dinamiche curate, per una musica non pomposa, stringata, che mira alla brevità aforistica come simbolisti e impressionisti. Da non sottovalutare, poi, la ricerca dell'innovazione - da parte di Debussy - nell'esotismo, e la preferenza per un colore timbrico sulla linea melodica, con sonorità luminose e una scrittura ritmica molto complessa, il cui andamento fluttuoso, in ogni caso, sembra reinventare il modo di approcciarsi al pianoforte.

Tra le composizioni per orchestra più famose di Claude Debussy vanno citate, oltre a quelle già menzionate, la "Première rhapsodie pour clarinette et orchestre" e "Marche éscossaise sur un thème populaire". Per quel che riguarda la musica da camera, invece, apprezzate sono soprattutto "Syrinx pour flute solo" e "Rhapsodie pour saxophone et piano".

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