Arthur Schnitzler

Arthur Schnitzler

Arthur Schnitzler

Biografia I monologhi dell'anima

Arthur Schnitzler nasce a Vienna il 15 maggio 1862. Di origini ebree, il padre è direttore del Policlinico nonchè professore universitario: spingerà il figlio verso lo studio della medicina. La madre è una profonda appasionata pianista, e curerà la sensibilità artistica del giovane Arthur per molti anni, affiancandolo in sonate a quattro mani.

Arthur Schnitzler consegue la laurea in Medicina nel 1885: inizia la pratica nell'Imperialregio Ospedale di Vienna dove si specializza, sulle orme del padre, come larintologo. Anche il fratello minore Julius sarà un apprezzato primario e noto professore universitario. Contemporaneamente in questo periodo Arthur si dedica alla scrittura di poesie e novelle; solo dopo la morte del padre, avvenuta nel 1893, decide di abbandonare definitivamente la professione, che Arthur esercitava senza convinzione.

Le sue prime pubblicazioni sono i racconti "Ricchezze" (1891), "Il figlio" (1892) e il ciclo di atti unici "Anatol" (1893). Il successo arriva con la pubblicazione della novella "Morire" (1894) e la rappresentazione della commedia "Amoretto" avvenuta per la prima volta il 9 ottobre 1895 al Burgtheater.

La grande notorietà e il successo che in vita accompagneranno Schnitzler, suscitano grande interesse da parte del contemporeaneo e connazionale Sigmund Freud, il quale arriverà a considerarlo una sorta di suo "doppio". Di fatti l'opera di Freud sembra aver notevolmente influenzato Schnitzler tanto che all'inizio della carriera medica vi è l'interesse scientifico per gli studi sull'ipnosi, condiviso con lo stesso Freud. I due si frequenteranno poco, tuttavia oggi ci rimangono lettere in cui Freud si chiede come Schnitzler avesse potuto conseguire conoscenze che a lui stesso erano costate anni di studi e sacrificio.

Una delle sue opere più note è "Doppio sogno" (1926), alla cui storia si sono ispirati in molti. L'opera più celebre è certamente il film "Eyes Wide Shut" (1999) di Stanley Kubrick.

Nel mondo del teatro Schnitzler incontra Olga Gussmann, giovane attrice (più giovane di lui di vent'anni) che diverrà sua moglie (1903) e che gli darà due figli: Heinrich diventerà registra e farà riscoprire la grandezza delle opere del padre dopo la seconda guerra mondiale; l'adorata figlia Lili mostra un animo bizzarro sin dall'infanzia.

Il periodo che va fino al 1918 è molto produttivo: vengono pubblicate diverse novelle, pubblicate e rappresentate opere teatrali e vede la luce il romanzo "Verso la libertà" (1908).

Molti sono gli episodi della vita di Arthur Schnitzler che lo porteranno ad una riflessione sempre più introspettiva: la malattia dell'otoschlerosi di cui è affetto, la seconda guerra mondiale, gli attacchi della stampa antisemita in seguito alla rappresentazione di "Girotondo" e il divorzio dalla moglie nel 1921; l'esperienza più terribile sarebbe comunque stata un'altra: il suicidio della figlia avvenuto nel 1928, che Schnitzler commenta nel suo diario: "Quel giorno di luglio la mia vita si è conclusa. Gli altri non lo sanno e talvolta non lo so neanche io".

Aveva iniziato a scrivere la sceneggiatura di un film per la casa di produzione americana Metro Goldwyn Mayer, quando una emorragia cerebrale lo colpisce: Arthur Schnitzler muore a Vienna il 21 ottobre 1931. Oggi riposa nell'ala ebraica del Cimitero Centrale della capitale austriaca.

Schnitzler è ricordato soprattutto per aver messo a punto una tecnica narrativa conosciuta come "monologo interiore", al quale fa spesso ricorso nelle sue opere per descrivere lo svolgersi dei pensieri dei personaggi.

Opere principali

  • 1888: L'avventura della sua vita (Das Abenteuer seines Lebens)
  • 1893: Anatol, ciclo di atti unici
  • 1894: Morire (Sterben)
  • 1895: Amoretto (Liebelei)
  • 1899: Il pappagallo verde (Der grüne Kakadu)
  • 1900: Sottotenente Gustl (Leutnant Gustl)
  • 1900: Girotondo (Reigen)
  • 1905: Intermezzo (Zwischenspiel)
  • 1908: Verso la libertà (Der Weg ins Freie)
  • 1909: La contessina Mitzi (Komtesse Mitzi)
  • 1913: Beate e suo figlio (Frau Beate und ihr Sohn)
  • 1917: Il dottor Gräsler medico termale (Doktor Gräsler, Badearzt)
  • 1918: Il ritorno di Casanova (Casanovas Heimfahrt)
  • 1919: Le sorelle ovvero Casanova a Spa (Die Schwestern oder Casanova in Spa)
  • 1924: La signorina Else (Fräulein Else)
  • 1926: Doppio sogno (Traumnovelle)
  • 1928: Therese (Therese. Cronik eines Frauenlebens)
  • 1931: Fuga nelle tenebre (Flucht in die Finsternis)
  • 1918: Il ritorno di Casanova (Casanovas Heimfahrt)

Opere di Arthur Schnitzler pubblicate postume

  • Giovinezza a Vienna (Jugend in Wien) - autobiografia dal 1862 al 1889
  • La piccola commedia (Die Kleine Komodie)
  • Novella dell'avventuriero (Abenteurernovelle)

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