Horatio Nelson
Biografia • Vittorie e coraggio
Horatio Nelson nasce il 29 settembre del 1758 a Burnham Thorpe, Norfolk (Inghilterra). È il sesto figlio di una famiglia numerosa: ha ben dieci fratelli. Il padre è il reverendo Edmund Nelson, la madre è invece la pronipote di Sir Walpole, primo ministro del parlamento inglese.
Purtroppo il piccolo Horatio perde la madre quando ha solo nove anni. Frequenta le scuole fino a dodici anni per poi arruolarsi nella marina militare inglese. La sua carriera militare inizia nel 1771, quando si imbarca come marinaio semplice e timoniere sulla nave comandata dallo zio materno: il capitano Maurice Suckling. Poco dopo viene nominato guardiamarina e inizia ufficialmente la sua carriera. Durante questo periodo scopre, per ironia della sorte, di soffrire di mal di mare, disturbo che nonostante i suoi grandi successi come ammiraglio, lo perseguiterà per tutta la vita.
La sua carriera subisce una svolta il 14 febbraio del 1797 quando contravvenendo agli ordini del suo capitano, mostra tutta la sua inclinazione per le azioni coraggiose e al limite del pericolo: chiude infatti il passaggio alla flotta spagnola e attacca due navi nemiche, divenendo il principale responsabile della vittoria inglese nella battaglia di Cape St. Vincent.
Nell'aprile dello stesso anno Nelson viene nominato commodoro, una carica che di fatto ha le stesse responsabilità di un ammiraglio. Mentre partecipa alla battaglia per la conquista di Tenerife, viene colpito al braccio destro: il colpo provoca la rottura dell'omero in più punti. Le pratiche mediche, ancora non molto evolute, prevedono in queste situazioni l'amputazione dell'arto, onde impedire problemi di cancrena. Nelson così si vede amputare il braccio destro ed è impossibilitato a prestare servizio fino al dicembre dello stesso anno. Scherzosamente lui stesso finisce per definire il suo moncherino: "la mia pinna".
L'incidente non interrompe l'ascesa di Horatio Nelson che continua a guidare le sue navi con coraggio e intraprendenza. Il giorno 1 agosto del 1798 è responsabile di una grande vittoria sui francesi: la famosa battaglia del Nilo, conosciuta anche come la battaglia di Aboukir Bay. La vittoria riportata da Nelson mette fine alle ambizioni di Napoleone, intenzionato a far guerra alla Gran Bretagna per il possesso delle Indie. Sonoramente sconfitto, Napoleone è costretto addirittura a fuggire in Francia per evitare la cattura da parte della flotta inglese.
Grazie alla vittoria riportata, Nelson è nominato Barone del Nilo. il titolo però non lo soddisfa: sperava in un qualcosa di più. Nonostante gli venga spiegato che, non essendo comandante in capo, non avrebbe potuto ottenere nessun titolo superiore a quello di barone, Nelson ora, come in futuro, sarà sempre accompagnato dalla sensazione che le sue gesta non ricevano il giusto riconoscimento da parte del governo inglese. Egli pensa che tale comportamento sia dovuto ai suoi umili natali e alla sua mancanza di legami politici di rilievo.
Non contento, in ogni caso, di riposare sugli allori, Nelson si butta in una nuova impresa: proteggere la famiglia reale napoletana dall'invasione francese. A Napoli si innamora di Emma Hamilton, la giovane moglie dell'ambasciatore inglese, la quale diventa ben presto sua amante. I due vivono apertamente insieme e dalla loro relazione nasce anche una bambina, Horatia.
Nel 1799 partecipa alla riconquista di Napoli dopo il periodo repubblicano, e viene nominato Duca di Bronte dal re. Alcuni problemi legati alla sua condotta professionale in quel di Napoli ne determinano il ritorno in Inghilterra, dove l'ammiragliato per allontanarlo anche da Emma finisce per rispedirlo in mare. I problemi sorgono perché egli viene accusato di aver consentito l'assassinio dei prigionieri di guerra ai monarchici napoletani. Questo episodio, che alcuni giustificano addirittura con la ferita alla testa subita durante la battaglia del Nilo, è forse dovuto al suo odio per i giacobini e al suo schieramento a favore dei monarchici. Fatto sta che l'episodio napoletano resterà una zona di ombra nella sua carriera e una macchia sulla sua reputazione.
Nel 1801 partecipa alla battaglia di Copenaghen, con la quale la Gran Bretagna spera di spezzare la neutralità danese, svedese e russa. Nelson diventa il protagonista del terribile bombardamento della capitale danese. Egli contravviene all'ordine di interrompere il bombardamento, giustificandosi poi in maniera ironica: Horatio dice di non aver visto il segnale di fine bombardamento perché guardava con l'occhio sbagliato, vale a dire con il suo occhio di vetro!
Il successo del bombardamento gli consente di diventare comandante in capo. Ma la battaglia per la quale verrà in eterno ricordato dalla storia è la famosa battaglia di Trafalgar, del 1805. Nelson issa sulla sua nave la celebre frase "England expects that every man will do his duty" (L'Inghilterra si aspetta che ognuno compia il proprio dovere) e porta alla vittoria la flotta inglese. La vittoria britannica di Trafalgar chiude in modo definitivo il duello secolare anglo-francese per il controllo degli oceani: Napoleone rinuncia così all'invasione della Gran Bretagna, che diventa di fatto la nazione padrona assoluta dei mari, fino alla Prima Guerra Mondiale.
Purtroppo durante la battaglia un proiettile ferisce alla spalla sinistra e perfora i polmoni, arrivando addirittura alla base della colonna vertebrale. Nelson rimane cosciente per circa quattro ore, poi muore: è il 21 ottobre del 1805. Nelson riesce comunque ad assistere alla vittoria inglese sulla flotta napoleonica.
Il proiettile che lo ha ucciso è stato rimosso dal suo corpo ed è ancora oggi esposto nel castello di Windsor. Alla battaglia è intitolata Trafalgar Square, una delle più famose piazze di Londra, dove al centro campeggia un'imponente statua dell'eroe nazionale Horatio Nelson.
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