Maurice Maeterlinck
Biografia
Maurice Polydore Marie Bernard Maeterlinck nasce il 29 agosto del 1862 a Gand, in Belgio, da una famiglia benestante.
Poeta commediografo e saggista, a lui venne conferito nel 1911 il Premio Nobel per la Letteratura.
Gli studi e i primi scritti
Da ragazzo studia presso i Gesuiti, per poi iscriversi all'università seguendo i corsi di giurisprudenza. Nel 1885, a ventitré anni, pubblica alcuni romanzi brevi e poemi di ispirazione parnassiana: alcuni scampoli vengono riportati sulla rivista letteraria di Bruxelles "La Jeune Belgique". In seguito, Maurice Maeterlinck inizia a frequentare Parigi: qui entra in contatto con Villiers de l'Isle Adam, che eserciterà un'influenza notevole sulla sua produzione, e con Stéphane Mallarmé, e si lascia ispirare dal movimento simbolista che sta emergendo in quegli anni.
Nello stesso periodo, scopre il romanticismo dei fratelli August e Friedrich von Schlegel, precursori del simbolismo, e il misticismo tedesco del Trecento.
La fama improvvisa
Nell'agosto del 1890 Maeterlinck diventa improvvisamente famoso in seguito a un articolo entusiastico scritto in suo onore da Octave Mirbeau. Quest'ultimo, critico letterario di "Le Figaro", ne parla in termini estremamente positivi, definendolo come il nuovo Shakespeare belga: merito non tanto della raccolta poetica "Serres chaudes", edita l'anno precedente, quanto di "La princesse Maleine", il suo primo dramma.
Gli altri lavori
Nei mesi successivi Maurice Maeterlinck compone "L'intruse", "Les Aveugles" e "Pelléas et Mélisande", spettacoli simbolisti contraddistinti da una notevole dose di misticismo e fatalismo. Poco dopo intraprende una relazione amorosa con Georgette Leblanc, cantante che frequenterà per oltre vent'anni.
In questo periodo, ispirato da una vena molto prolifica, scrive "Intérieur", "La mort de Tintagiles", "Aglavaine et Sélysette", "Le trésor des humbles" e "Douze chansons".
Il trasferimento in Francia
Nel 1897 Maurice abbandona il Belgio in maniera definitiva e decide di vivere in Francia: inizialmente si stabilisce a Parigi. Qui compone, tra l'altro, "La sagesse et la destinée", "Ariane et Barbe-Bleue" (musicata da Paul Dukas), "Soeur Béatrice" e "Monna Vanna", ma anche "Joyzelle".
A partire dal 1907 va a vivere in un'abbazia della Normandia; l'anno successivo scrive la fiaba "L'uccellino azzurro", ritenuta il suo successo più significativo, perlomeno tra i contemporanei.
Il Nobel e le opere successive
Nel 1911 il drammaturgo belga, come detto, riceve il Premio Nobel per la Letteratura; in seguito, si dedica alla composizione di "La mort", "Marie-Magdeleine", "L'hote inconnu", "Le miracle de saint Antoine" e "Le grand secret", ma anche di "Les fiancailles" e "La puissance des morts".
Nel 1919 si sposa con l'attrice nizzarda Renée Dahon, con la quale nel decennio successivo compie viaggi in tutto il mondo: a Hollywood, su proposta di Sam Goldwyn, ma anche in Spagna, in Italia, in Palestina, in Grecia e in Egitto.
Nel frattempo Maeterlinck si dedica anche ai saggi naturalistici: dopo essersi sperimentato già nel 1901 con "La vita delle api", nel 1926 scrive "La vita delle termiti", che secondo alcuni rappresenta un plagio evidente di un lavoro di Eugene Marais, scienziato e poeta sudafricano.
Tra la fine degli anni Venti e l'inizio degli anni Trenta Maeterlinck porta a termine "La vie de l'espace", "La grande féerie", "La vie des fourmis" ("La vita delle formiche") e "L'araignée de verre", prima di comporre "La grande loi" e "Avant le grand silence".
Gli ultimi anni
Dopo avere comprato un castello a Nizza e averlo denominato "Orlamonde", appellativo ispirato al suo dramma "Quinze Chansons", nel 1932 Maeterlinck viene nominato conte dal re del Belgio Alberto I.
Insignito anche della Legion d'onore francese, a quasi ottant'anni - nel 1939 - decide di trasferirsi negli Stati Uniti: qui scrive "L'autre monde ou le cadran stellaire". Resta in America fino al 1947, per poi tornare in Francia: dopo avere composto "Jeanne d'Arc" e "Bulles bleues"; Maurice Maeterlinck muore il 6 maggio del 1949 a Nizza.
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