Wilhelm August von Schlegel
Biografia • Il varo del Romanticismo
Wilhelm August von Schlegel nasce ad Hannover, nella Bassa Sassonia, l'8 settembre 1767. Appartenente ad una famiglia di illustri letterati e filosofi, ultimati gli studi in filologia, estetica e teologia comincia a farsi conoscere ed apprezzare per la sua innovativa critica letteraria. Giovanissimo, aderisce al movimento precursore del romanticismo tedesco "Sturm und Drang" ("Tempesta ed Impeto"), insieme a Schiller e Goethe.
Professore a Jena, nel 1798 fonda, insieme al fratello Friedrich Schlegel, il giornale "Athenaeum" che sancisce la nascita, divenendone voce ufficiale, del Romanticismo. Grande successo riscuotono le sue "Lezioni sulla letteratura e sulle arti belle", tenute a Berlino nel 1801, come pure il "Corso di arte e la letteratura drammatica" tenuto a Vienna nel 1808: entrambe le opere saranno tradotte in molte lingue e vendute in tutta Europa.
Molti artisti, tra i quali Novalis, Ludwig Tieck e Schelling, aderiscono con entusiasmo al nuovo movimento culturale che propone una lettura della realtà in chiave poetica, seducente ed ineffabile. E Wilhelm August se ne sente talmente portavoce da intraprendere, fra il 1808 ed il 1817, un lungo viaggio di divulgazione per l'Europa, accompagnato dalla scrittrice francese Madame de Staël - con la quale intesse una relazione sentimentale - profondamente influenzata dalla sua visione estetica che trasfonde nella sua celebre "De l'Allemagne".
Rientrato in patria ottiene la cattedra di storia dell'arte e della letteratura all'università di Bonn. L'opera di Schlegel non si limita alla critica ed alla storia della letteratura: egli si cimenta anche - con scarso successo, in verità - nella poesia e nella drammaturgia, mentre un'eredità preziosa è rappresentata dalle sue traduzioni di opere da varie lingue, tra cui l'italiano, l'inglese, lo spagnolo; solo per citarne alcune: i drammi di Shakespeare, in parte tradotti insieme a sua moglie Caroline Michaelis - prima che lei lo lasci perché innamoratasi di Schelling, alla vigilia del viaggio in Europa - e in parte con Ludwig Tieck, a Dresda, nel 1919, e la parziale traduzione della "Divina Commedia" di Dante Alighieri, inserita in un saggio sull'opera dantesca rimangono veri capisaldi nella storia della letteratura.
Non vanno trascurate, tuttavia, le sue traduzioni del drammaturgo spagnolo Pedro Calderòn de la Barca, di Petrarca, Giovanni Boccaccio, Miguel de Cervantes, Torquato Tasso, Luis de Camões e gli scritti sul poema idillico "Arminio e Dorotea" e sulle "Elegie Romane", entrambe di Johann Wolfgang von Goethe.
Un anno dopo la morte di Madame de Staël, avvenuta nel 1817, Schlegel sposa Sophie Paulus Heidelberg, ma sarà un matrimonio di brevissima durata. In tarda età approfondisce gli studi di filologia orientale ed insegna il sanscrito, dando vita alla rivista "Indische Bibliothek". Continua a tenere conferenze su arte e letteratura ed a pubblicare il frutto dei suoi lavori: nel 1827 esce "Sulla teoria e storia delle arti plastiche" e, nel 1828, due volumi di scritti critici "Kritische Schriften". Con le traduzioni dal sanscrito del "Bhagavad Gita", nel 1823, e del "Ramayana", nel 1829, due testi sacri induisti, conquista la fama di fondatore della filologia indiana in Germania.
Wilhelm August von Schlegel si spegne a Bonn l'8 maggio 1845, all'età di 77 anni.
Il suo pensiero si caratterizza per il connubio che riesce a creare fra classicismo e romanticismo, spaziando dalla classicità greca all'idealismo orientale, concetti ai quali si appassiona, in Italia, Alessandro Manzoni.
Aforismi di Wilhelm August von Schlegel
Foto e immagini di Wilhelm August von Schlegel
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