Carlo Lauberg
Biografia • Speme de lalme libere
Carlo Lauberg nasce a Teano l'8 settembre 1752. Dopo una breve permanenza nel reggimento del padre, tenente nell'esercito spagnolo, animato da una salda fede cristiana e da un grande interesse per gli studi, entra nell'Ordine dei Chierici Regolari Poveri della Madre di Dio delle Scuole Pie, detti Scolopi, ma la sua indole ribelle ed idealistica lo indirizzerà presto verso altre direzioni.
Conseguita la laurea in medicina rimane fortemente attratto dalla ventata di libertà ed uguaglianza che la Rivoluzione Francese ha diffuso in tutta Europa. Abbandonata la carriera ecclesiastica aderisce alla massoneria. Dopo aver insegnato prima a Chieti e poi nel Collegio Militare della Nunziatella, con Troiano Odazi, Annibale Giordano, Vincenzo Galiani ed altri, va a costituire l'ala più intransigente della massoneria napoletana avviando anche contatti con i giacobini francesi.
Nel 1792 fonda, con il Troiano, un'Accademia di chimica che diviene ben presto fucina di idee liberali e repubblicane; con Antonio Jerocades, patriota ed amico dei francesi, nel 1793 dà vita alla Società Patriottica, organismo clandestino che tuttavia ha vita breve per mancanza di sintonia di vedute al suo interno ed il cui scioglimento produce due nuovi gruppi (detti "club"), il primo più moderato ed il secondo, guidato dall'orologiaio Andrea Vitaliani, estremista e sostenitore della lotta armata.
Carlo Lauberg è tra i fautori di quest'ultimo, partecipando alle molte riunioni clandestine preparatorie dei moti insurrezionali, ma la delazione di uno dei componenti, l'ebanista Donato Frongillo, fa sventare la congiura nella primavera del 1794 ed egli è costretto alla fuga. In questa circostanza il suo allievo ed amico Ignazio Ciaia gli dedica toccanti versi: "fuggi, te l'onde aspettano, te le furtive vele: speme de l'alme libere, qui più non dèi restar ...ah no, non sarà l'ultimo questo fraterno addio! Dovrem felici e liberi vederci e poi morir."
Nel 1795 sposa Catherine Arnauld di Antibes, naturalizzandosi francese e modificando il cognome in Laubert (Charles Jean Laubert). Torna a Napoli nel dicembre del 1798 come farmacista in forza all'esercito francese ed assume la guida del governo provvisorio della neonata Repubblica Napoletana, circondandosi di intellettuali illustri quali Vincenzo Russo, Giuseppe Abbamonti, Girolamo Pignatelli, Giuseppe Logoteta, Melchiorre Delfico, Giuseppe Maria Galanti. Benedetto Croce li definirà "il fiore dell'intelligenza meridionale".
Dopo un mese circa, però, per via del suo radicalismo che gli procura non poche inimicizie, viene sostituito dal più moderato Ignazio Ciaia. Nell'aprile seguente Lauberg lascia Napoli amareggiato e deluso e ritorna in Francia dove si stabilisce lavorando come farmacista. Qui viene investito del comando dei servizi sanitari dell'esercito francese. La Repubblica Napoletana, intanto, nata il 23 gennaio 1799, il 7 maggio cessa di esistere perché Ferdinando IV di Borbone rientra vincitore nella città.
Nel 1814 Lauberg è chiamato a far parte dell'Accademia francese di medicina. Dopo gli impegni bellici torna alla sua attività di studioso, ricercatore e scienziato. Oltre a pubblicare scritti di matematica e filosofia, ottiene importanti risultati nello studio dell'etere e del cinchona, la pianta del chinino.
Carlo Lauberg muore a Parigi, il 3 novembre 1834, all'età di 82 anni.
Il già citato Benedetto Croce, nel volume "La vita di un rivoluzionario: Carlo Lauberg", in "Vite di avventure di fede di passione", a cura di G. Galasso, Adelphi, Milano, 1989, scrive, tra l'altro: "...egli fu veramente il personaggio che si levò sugli altri tutti e riunì, ordinò e indirizzò a pratica azione il movimento per la libertà nell'Italia meridionale, il primo di simili movimenti in tutta Italia, e col quale veramente ebbe inizio quel periodo di settant'anni di sforzi sempre ripresi e sempre crescenti, che si chiama il Risorgimento italiano."
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Nella foto: Carlo Lauberg rappresentato in una caricatura. Si ringrazia l'artista Andrea Gatti per la gentile concessione.
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