Olof Palme

Olof Palme

Olof Palme

Biografia Cronaca nera del nord Europa

Indimenticato leader socialista svedese, è l'uomo politico che per due volte ha guidato la Svezia incarnando il modello più classico della socialdemocrazia. Morto assassinato, è poi diventato un simbolo fra i più importanti del suo Paese.

L'omicidio di Palme è un avvenimento che ha segnato una svolta profonda nella società svedese. Fino a quel momento, la Svezia e i suoi abitanti erano convinti di essere una sorta di entità a parte rispetto alle altre nazioni. Essi pensavano che un fatto grave come l'omicidio di un politico non potesse avvenire in un paese civile e culturalmente evoluto come il loro. La morte di Palme, dunque, segna dolorosamente e in modo tragico, la perdita di verginità politica degli svedesi.

Nato nel 1927, crebbe all'interno della classica famiglia di condizione medio alta di Stoccolma, dall'ideologia conservatrice e un poco perbenista. Suo padre morì quando Palme aveva circa cinque anni e questo è l'avvenimento che ebbe la maggior influenza emotiva nella sua vita.

Diventato un ragazzo dalle brillanti doti intellettive, durante la sua frequentazione dell'Università di Stoccolma, ebbe modo di frequentare l'associazione degli studenti socialdemocratici, incontro che fece scattare in lui la scintilla della passione politica. Laureatosi nel '51, divenne ben presto, grazie alla sua forte personalità unita ad una grande carica umana, Presidente dell'Unione degli Studenti Svedesi, un'associazione che riuniva sotto il suo nome diverse realtà.

Da quel momento, la sua carriera subì decisamente una notevole spinta in avanti. Accortosi delle sue eccezionali facoltà, il Primo Ministro dell'epoca, Tage Erlander, lo chiamò a fianco a sè nominandolo segretario.

Tra i due si instaurò fin da subito una forte intesa, cosa che permise a Palme di rafforzare ancora di più il suo status politico. Dopo poco, infatti (più precisamente nel '61), fu nominato capo della divisione di gabinetto mentre, qualche anno dopo (siamo ormai nel '69), eccolo eletto presidente del Partito Socialdemocratico Svedese e in seguito Presidente del Consiglio. (in precedenza, comunque era già stato Ministro delle Comunicazioni, nel '62 e, nel '65, Ministro dell'Educazione e degli Affari Culturali). Subito la sua politica si connota decisamente, ad esempio, assumendo atteggiamenti critici nei confronti dell'intervento degli Stati Uniti nel Vietnam.

La sua politica, coerentemente con quanto aveva sempre professato, fu sempre improntata ai più rigorosi e tradizionali valori della filosofia socialdemocratica, nel tentativo di rafforzare sempre di più l'identità democratica della nazione svedese. Palme, dunque, fu profondamente interessato alle questioni riguardanti la disoccupazione, nonchè alle leggi concernenti il lavoro. Sotto la sua guida vennero varate un numero consistente di riforme che potenziarono i diritti dei lavoratori là dove ve ne era più urgente bisogno.

Le successive elezioni del '73 vennero comunque caratterizzate da un insuccesso per il suo partito, ma, con l'appoggio dei liberali, riesce a formare un governo che si trova ad affrontare una grave crisi energetica. Comunque rieletto nel '76, dopo la sconfitta alle elezioni ad opera della coalizione dei partiti "borghesi", guida l'opposizione socialdemocratica accentuando i temi della trasformazione sociale del paese e della partecipazione operaia alla direzione delle imprese. L'azione incisiva di Palme in questa direzione porta il suo partito, nel 1979, ad una nuova affermazione elettorale senza però riuscire a formare un nuovo governo. Nel 1982, però, ancora presidente del consiglio, dà l'avvio ad una serie di riforme per il rilancio economico.

Non vedrà mail i frutti del suo intenso impegno. Olof Palme fu assassinato in una strada di Stoccolma il 28 febbraio 1986 mentre, in compagnia della moglie, stava rincasando dopo essere stato al cinema. Le indagini sul suo assassinio, che portarono alle dimissioni del ministro della giustizia A.G. Leijon, scoperto a condurre indagini parallele a quelle ufficiali, non hanno ancora fatto completamente luce sull'autore e sul movente del delitto.

Delle numerose teorie elaborate dalla magistratura svedese nessuna è mai stata provata. Inizialmente si era parlato di una "pista curda", dato che il governo di Palme aveva messo fuori legge il Pkk (Partito dei lavoratori curdi): poco tempo dopo l'omicidio, infatti, la polizia aveva fermato alcuni attivisti curdi, che però vennero presto rilasciati per assenza di prove. Ad ogni modo, lo stesso Ocalan, un celebre leader curdo, ha comunque sempre negato ogni coinvolgimento nella morte di Palme, pur avendo aggiunto che alcuni militanti curdi fuoriusciti dal Pkk, ed entrati a far parte del movimento guidato dalla sua ex-moglie, potrebbero aver preso parte all'omicidio.

Un'altra pista investigativa porta all'allora regime sudafricano in cui vigeva l'apartheid, ma anche quest'ultima ipotesi appare tutt'altro che fondata. Più di recente, Christer Pettersen, uno sbandato delinquente comune a suo tempo accusato di aver assassinato lo statista svedese, ha ammesso con modalità discutibili la propria responsabilità, anche se l'arma usata nel delitto non è mai stata mai ritrovata (e dunque Pettersen può ritenersi discretamente al riparo dalla morsa della giustizia).

Con la morte di Olof Palme venne dunque bloccato l'ultimo tentativo di dare vita a livello internazionale a una politica che uscisse dalla logica della guerra fredda e della contrapposizione tra i blocchi, e che portasse in primo piano gli interessi delle nazioni del sud del mondo sottosviluppati e sfruttati. Dopo la morte di Palme in Svezia si è inoltre assistito a un progressivo indebolimento e smantellamento dello stato sociale che aveva costituito da modello per le società democratiche occidentali.

Migliaia di persone assistettero ai funerali dello statista, migliaia di cittadini svedesi osservarono in silenzio la salma passare per le strade di Stoccolma prima di essere tumulata nel cimitero "Adolf Fredrick", consci della grande statura morale che aveva connotato il loro ex-leader.

Nel 2020 la magistratura svedese chiude l'inchiesta sull'omicidio di Olof Palme: il killer presunto responsabile sarebbe Stig Engstroem, ma questi è deceduto.

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