Piero Chiara
Biografia • Le piccole storie del grande lago
Piero Chiara (all'anagrafe Pierino Angelo Carmelo Chiara) nasce a Luino (Varese) sulle rive del Lago Maggiore, il giorno 23 marzo 1913. A Luino il padre Eugenio Chiara, originario di Resuttano (in provincia di Caltanissetta) lavorava come doganiere; la madre Virginia Maffei, proveniva da Comnago, paese sulla sponda piemontese del Lago Maggiore.
Coetaneo ed amico di Vittorio Sereni, anch'egli futuro scrittore e poeta, Piero Chiara studia senza troppa diligenza o costanza: frequenta diversi collegi religiosi e solo nel 1929 ottiene un diploma di licenza complementare. Di fatto Piero Chiara completerà la propria formazione culturale come autodidatta.
Dopo aver trascorso un periodo di viaggi tra Italia e Francia, nel 1932, anche per accontentare le aspirazioni dei genitori, trova un impiego in magistratura come aiutante di cancelleria. Nel 1936 sposa Jula Scherb, donna svizzera-tedesca da cui ha anche un figlio, Marco. Il matrimonio però finisce dopo poco tempo.
Dopo la breve chiamata alle armi, nonostante il suo disinteressamento alla politica, nel 1944 è costretto a fuggire in Svizzera in seguito ad un ordine di cattura emesso dal Tribunale Speciale Fascista. Qui Piero Chiara vive in alcuni campi dove venivano internati i rifugiati italiani. Terminato il conflitto mondiale, lavora come insegnante di lettere presso il liceo italiano dello Zugerberg. L'anno seguente torna in Italia.
Piero Chiara inizia un periodo di fervida inventiva e creatività letteraria, dove scrive intensi racconti, degni del miglior Giovannino Guareschi o del più celebrato e stravagante Italo Calvino.
Piero Chiara: i luoghi, i racconti, lo stile, i libri
Nella sua produzione il Lago Maggiore fa spesso da palcoscenico ai suoi brevi ed illuminanti racconti. Piero Chiara narra le cose semplici della vita di provincia con uno stile sempre ricco, arguto e ironico. Spesso paragonato al collega Giovannino Guareschi, narratore della bassa padana, Chiara dipinge i tratti della vita dell'alta Lombardia e dei cantoni svizzeri: una vita di frontiera, fatta di contrabbandieri, briganti e fuggiaschi.
Nei suoi libri è importante la descrizione dei luoghi ma soprattutto l'indagine psicologica dei personaggi, la capacità di metterne in evidenza vizi e virtù con un sorriso ironico, spregiudicato ma mai irrispettoso.
Il segreto di Piero Chiara è nella sua capacità di raccontare, nella scelta di argomenti anche "scabrosi" (il gioco d'azzardo, l'omicidio, l'adulterio, l'ossessione erotica).
Nel 1970 collabora alla sceneggiatura e recita in "Venga a prendere il caffè da noi", un film diretto da Alberto Lattuada e interpretato da Ugo Tognazzi, tratto dal suo stesso romanzo "La spartizione" (1964).
Il successo
Il successo narrativo di Chiara conosce il suo apice nel 1976 con il capolavoro "La stanza del vescovo", che diventa immediatamente un film di grande successo diretto da Dino Risi e interpretato anch'esso da Ugo Tognazzi, insieme a Ornella Muti.
Gli ultimi anni
Dopo aver ricoperto numerosi incarichi politici nel Partito Liberale Italiano, Piero Chiara muore all'età di 73 anni a Varese il 31 dicembre 1986, poco dopo aver corretto le bozze del suo ultimo romanzo, "Saluti notturni dal Passo della Cisa", che viene pubblicato nel 1987.
Il premio letterario Premio Chiara
Nel 1989 il Comune di Varese ha istituito in sua memoria il Premio Chiara: si tratta di un concorso letterario annuale, nazionale e transfrontaliero, dedicato alla forma narrativa del racconto, particolarmente prediletta dallo scrittore. Dal 1996 è l'Associazione Amici di Piero Chiara - istituita per volontà del figlio dello scrittore, Marco Chiara, e dell'erede testamentario, Federico Roncoroni - che organizza il Premio Chiara con lo scopo di porre in atto ogni iniziativa ritenuta efficace per tener viva la memoria dello scrittore.
In quest'ottica, con il sostegno di vari enti pubblici e privati, è nato anche il Festival del Racconto, rassegna di eventi che valorizza la cultura, i luoghi e i monumenti di Varese e della sua provincia e del Canton Ticino, spazi amati da Piero Chiara e da lui privilegiati nelle sue opere.
Al Premio Chiara si affiancano il Premio Chiara Giovani, il Premio Chiara per una raccolta di racconti inediti, il Premio Riccardo Prina "un racconto fotografico", il concorso di Videomaking, e i conferimenti del Premio Chiara alla Carriera e Premio Chiara Le Parole della Musica.
Piero Chiara studioso di Casanaova
Oltre che uno scrittore di grande successo, Chiara è ricordato come uno dei più noti studiosi della vita e delle opere dello scrittore e avventuriero Giacomo Casanova.
Numerosi sono i suoi scritti su Casanova, raccolti poi nel libro "Il vero Casanova" (1977); sua è la prima edizione integrale di "Histoire de ma vie", l'opera autobiografica del Casanova basata sul manoscritto originale; infine sua è la sceneggiatura dell'edizione televisiva dell'opera di Arthur Schnitzler "Il ritorno di Casanova" (1980).
Frasi di Piero Chiara
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