Robert Ludlum
Biografia • Spy King
Robert Ludlum, considerato il re delle spy-stories, nasce il 25 maggio 1927 a New York; è stato attore, produttore e "voce" di decine di pubblicità per le televisioni commerciali prima di approdare, all'età di quarant'anni, alla scrittura.
Compie i suoi studi presso una rinomata università metodista che gli dà una formazione ferrea, tanto che ben presto si integra nella classe intellettuale del Paese, quella che in America viene chiamata delle "teste d'uovo". Dopo aver combattuto durante la seconda guerra mondiale nel Pacifico contro i Giapponesi, si dedica alla politica lavorando nel gruppo del candidato presidenziale Adlai Stevenson.
Dopo la sconfitta elettorale Ludlum si dedica al teatro, affermandosi presto sia come attore che come regista. Passa quindi alla TV mietendo grandi successi.
Alla fine degli anni '60 decide di dedicarsi alla letteratura, divenendo in breve uno dei più acclamati autori di best-seller.
Il suo primo romanzo, "L'eredità Scarlatti", pubblicato nel 1971, è subito un successo, seguito dai titoli "La striscia di cuoio", "Il dossier Matlock", "Il circolo Matarese", "Il mosaico di Parsifal", "Aquitania".
La prolifica attività di Ludlum, che dal punto di vista dei successi di vendita non ha quasi mai conosciuto flessioni, lo ha portato a vendere qualcosa come più di 230 milioni di libri nel mondo e ad essere tradotto in 33 lingue.
Alcuni suoi romanzi di spionaggio e di azione sono stati portati sul grande schermo: è il caso dei film "Il ritorno delle aquile" e "Osterman weekend". In buona sostanza si può ragionevolmente dire che per tutti gli anni '80 Ludlum è stato il re incontrastato del genere spionistico negli Stati Uniti.
Tra i successi pubblicati tra la metà degli anni '70 e gli '80 vi sono "Le illusioni dello Scorpione", "I guardiani dell'Apocalisse", fino a "Laboratorio mortale", uscito in Italia presso Rizzoli. L'ultimo romanzo di Robert Ludlum, invece, è stato pubblicato postumo: si tratta de "The Prometheus Deception", tradotto nel nostro Paese con il titolo "L'inganno di Prometeo".
Il titolo più venduto di Ludlum è comunque stato "Il ritorno dello sciacallo" (The Bourne Ultimatum, 1991), thriller dalla trama avvincente, terzo capitolo della saga di Jason Bourne; il personaggio è stato portato sul grande schermo (interpretato da Matt Damon) con la trasposizione di "The Bourne Identity" (in italiano il libro si intitola "Un nome senza volto"), e "The Bourne Supremacy" ("Doppio inganno").
Questo scrittore visionario ma anche attento alla cronaca e ai dettagli della realtà, ha spesso prefigurato situazioni apparentemente lontane dal vero ma che poi invece si sono dimostrate probabili. È proprio il caso di questo suo grande successo - "Il ritorno dello sciacallo" - in cui, in un parco divertimenti della periferia di Baltimora avviene un agghiacciante delitto. L'inafferrabile primula rossa del terrorismo internazionale, il più spietato dei killer, Carlos, detto "lo Sciacallo", si riaffaccia sulla scena, mosso da un inestinguibile desiderio di vendetta personale. Ancora una volta si misurerà con il suo avversario più diretto il professor David Webb, la cui seconda identità è proprio quella del già citato Bourne.
"Spesso mi è capitato - ha detto Ludlum in una delle sue ultime interviste - di scoprire di aver escogitato, senza saperlo, vicende realmente accadute. Non ho mai fatto l'agente segreto, ma talvolta le spie invidiano le mie avventure se le confrontano con la loro monotona routine".
Ludlum, che si è spento a 74 anni in seguito a un attacco cardiaco il 12 marzo 2001, raccontava che per scrivere un libro impiegava almeno tre o quattro mesi nel compiere le ricerche e circa un anno e mezzo per arrivare alla stesura definitiva.
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