Cesare Borgia
Biografia • Terre e papati
Cesare Borgia nasce il 13 settembre 1475 a Roma. Il padre è il cardinale Rodrigo Borgia, mentre la madre è Vannozza Cattani. Proviene quindi da una famiglia importante di Roma, originaria della Catalogna, in cui già Alfonso Borgia è eletto papa nel 1455 con il nome di Callisto III e, successivamente, il padre Rodrigo sale sul soglio pontificale nel 1492 con il nome di Alessandro VI. Secondo di cinque figli, suoi fratelli sono Giovanni (detto anche Juan), Cesare, Lucrezia e Goffredo.
Grazie alla bolla papale emanata da papa Sisto IV, Cesare, ancora bambino, ottiene numerosi benefici che gli permetteranno di avere un futuro roseo. In tenera età diventa protonotario apostolico, dignitario della Cancelleria pontificia, rettore di Gandìa, arcidiacono di Altar e Jativa, ottiene la Prebenda e il Canonicato sulla Cattedrale di Valencia, diventa il tesoriere della cattedrale di Cartagèna, arcidiacono della cattedrale di Terragona, canonico della cattedrale di Lerida e ottiene la Prebenda sulla cattedrale di Majorca.
Cesare studia presso l'Università di Perugia con Giovanni Dé Medici, che sarà conosciuto con il nome di papa Leone X. Nel corso degli studi conosce Ramiro de Lorqua, i Baglioni e Michele Corella.
Dopo avere lasciato l'Università di Perugia, continua i suoi studi presso l'Università di Pisa sempre insieme a Giovanni Dé Medici. Tra i sedici e i diciassette anni si laurea nella facoltà di diritto.
Cesare, dal 1492 al 1495, diventa arcivescovo di Valencia, pur non recandosi mai in Spagna e non prendendo in possesso l'arcivescovato; in seguito diventa cardinale, governatore e legato della città di Orvieto. Accumula quindi tutte queste importanti cariche politiche e religiose appena il padre prende le redini del potere nella città di Roma. Nei primi anni di pontificato di Rodrigo, Cesare, avendo tutti questi importanti titoli, vive a Roma in dissolutezza.
Dopo avere incoronato, il 27 luglio 1497, il nuovo re di Napoli, Federico I d'Aragona, Cesare decide di lasciare la carriera ecclesiastica, poiché non si sente portato per quel genere di vita.
L'anno successivo, il Concistoro, sentite le motivazioni di Cesare, gli concede di tornare alla vita secolare. In questo periodo vuole chiedere in sposa la principessa Carlotta d'Aragona che si trova in Francia sotto la tutela del re Luigi XII.
Unendosi in matrimonio con la principessa d'Aragona, ha come obiettivo quello di impossessarsi del Regno di Napoli. Sarà indispensabile la mediazione del papa Alessandro VI per lo svolgimento del matrimonio del figlio. Dopo una lunga trattativa si raggiunge finalmente un accordo: Cesare Borgia potrà sposare Carlotta d'Aragona in cambio dell'annullamento del matrimonio tra Luigi XII e Giovanna di Francia. Il re ha come obiettivo, una volta annullato il suo primo matrimonio, quello di sposare la regina Anna di Bretagna, da lui amata.
Cesare giunge in Francia, ma la trattativa si interrompe non appena la principessa Carlotta lo vede. A questo punto il Borgia, non essendo andato in porto il negoziato, non consegna a re Luigi XII la bolla papale che contiene l'annullamento del suo matrimonio con la regina di Francia. Trattenuto in Francia presso il palazzo reale francese, solo dopo alcuni mesi riesce a trovare la libertà; infatti, con un compromesso ottiene la mano della nipote del re Luigi XII, Carlotta d'Albret, che è originaria della Navarra, una regione spagnola.
Nel 1499 Cesare diventa il comandante dell'esercito pontificio e il 10 maggio dello stesso anno sposa Carlotta d'Albret. Dopo il compromesso raggiunto, stringe una forte alleanza con la Francia, ottenendo anche il ducato di Valentinois e l'importante titolo di Pari di Francia. Nell'estate Cesare, alla guida dell'esercito pontificio, si allea ancora una volta con la Francia nel corso della guerra contro la Spagna. I due eserciti, confidando anche nell'appoggio di Venezia, iniziano l'offensiva, conquistando in primo luogo il ducato di Milano che in quel periodo è sotto il controllo degli Sforza.
La guerra continua e il grande esercito giunge fino ai territori romagnoli che sono sotto la sfera di influenza papale. Alessandro VI viene informato sulla situazione, per cui manda delle lettere ai signori di Urbino, di Pesaro, Faenza, Forlì, Camerino e Imola, invitandoli a lasciare i loro feudi, che sono decaduti. Questa contromossa del papa garantisce al figlio di creare un forte principato. Il potente esercito guidato da Cesare Borgia conquista anche le città di Cesena, Rimini, Piombino, Pianosa e l'isola d'Elba.
Tornato a Roma, è accolto dal padre in modo solenne e trionfale ottenendo l'importante titolo di vicario papale, oltre a del denaro per finanziare l'esercito di cui è a capo. Nella sua residenza romana compone poesie, lavora e mantiene i contatti con gli uomini del suo esercito. Dalla Repubblica di Firenze gli viene inviato come ambasciatore Niccolò Machiavelli e si affida a Leonardo da Vinci per la progettazione delle sue armi belliche e per i disegni planimetrici dei territori che ha conquistato.
Sotto il suo governo l'area romagnola ritrova stabilità e ordine grazie all'istituzione dei tribunali. Nel 1503 progetta l'espansione del suo vasto principato romagnolo, avendo l'intenzione di conquistare le città di Pisa, Lucca e Siena. Non riesce però a raggiungere questo obiettivo, perché il 18 agosto di quell'anno muore il padre, che per lui è stato il suo grande punto di riferimento.
Dopo la morte di Alessandro VI e il breve pontificato di Pio III, sale sul soglio pontificale Giuliano Della Rovere che prende il nome di Giulio II, proveniente da una famiglia nemica dei Borgia.
Il papa, dopo avere tolto il ducato romagnolo a Cesare, lo fa arrestare e imprigionare presso Castel Sant'Angelo. Questi però riesce a evadere dalla fortezza, rifugiandosi a Napoli. Nella città campana il Valentino (così chiamato per il suo ducato di Valentinois) si riorganizza per tentare di riconquistare i territori perduti, ma presto il Papa si accorge della situazione e lo fa deportare, con l'aiuto del re Ferdinando di Aragona, in Spagna. Nel 1506 riesce nuovamente a evadere, trovando riparo in Navarra, regione controllata dal cognato Giovanni III d'Albret.
Cesare Borgia muore il 12 marzo 1507, mentre tenta l'assedio della città di Viana, all'età di trentadue anni. In letteratura è inoltre noto per aver ispirato a Niccolò Machiavelli la figura della sua opera più celebre, "Il Principe".
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