Boris Spassky
Biografia
Boris Vasilevic Spasskij nasce il 30 gennaio del 1937 a Leningrado (oggi San Pietroburgo). Impara a giocare a scacchi all'età di cinque anni su un treno che sta evacuando Leningrado durante la Seconda Guerra Mondiale.
Poco tempo dopo, a soli dieci anni, conquista l'attenzione degli addetti ai lavori quando sconfigge il campione sovietico Mikhail Botvinnik.
Il suo primo allenatore è Vladimir Zak, che lo fa esercitare per molte ore ogni giorno e gli permette di diventare il più giovane giocatore sovietico a conquistare la prima categoria (a dieci anni), la categoria master (a undici anni) e la categoria soviet master (a quindici anni).
Proprio a quindici anni, nel 1952, Boris si piazza al secondo posto al Campionato di Leningrado.
L'anno seguente debutta a livello internazionale a Bucarest, nel corso di un torneo a cui prende parte anche il suo nuovo allenatore, Alexander Tolush. In Romania Boris Spassky riesce a sconfiggere Vasily Smyslov, che sfida l'anno seguente in occasione dei Campionati del Mondo.
Aggiudicatosi il titolo di international master Fide, nel 1955 a Mosca partecipa per la prima volta alla finale dei Campionati Sovietici, classificandosi al terzo posto dopo Smyslov e Efim Geller e riuscendo a qualificarsi, così, per l'Interzonale di Goteburg, che si tiene sempre quell'anno.
Ad Antwerp, in Belgio, vince i Campionati Mondiali Juniores contro Edmar Mednis, in rappresentanza della Lokomotiv.
Giunto settimo a Goteburg, si qualifica per il Torneo dei Candidati del 1956 che si svolge ad Amsterdam e ottiene automaticamente il titolo grandmaster: è il più giovane di sempre a raggiungere questo obiettivo.
Nel frattempo, Boris alterna all'allenamento con gli scacchi una frequente attività sportiva: a vent'anni è in grado di correre i cento metri piani in soli dieci secondi e quattro decimi. A Tbilisi, nel 1965, vince la finale dei Candidati, vale a dire l'incontro che sancisce a chi toccherà sfidare il campione del mondo uscente, sconfiggendo il leggendario Michail Tail anche grazie alla sua abilità nell'eluderne la forza tattica.
L'anno successivo, quindi, Boris Spassky ha per la prima volta l'opportunità di giocare per il titolo di campione del mondo, affrontando Tigran Petrosian. Spasskij perde, ma tre anni dopo riconquista il diritto di sfidare l'avversario, e stavolta la sua impresa va a buon fine: nel 1969 diventa campione del mondo.
Il suo regno iridato, tuttavia, dura appena tre anni, perché nel 1972 Spassky viene sconfitto dallo statunitense Bobby Fischer, in quello che viene definito come l'incontro del secolo: la sfida va in scena in Islanda, a Reykjavik, e assume un'importanza che va ben al di là del valore sportivo, visto che si svolge nel bel mezzo della Guerra Fredda, e di conseguenza viene considerata come emblematica dello scontro politico e militare tra l'Unione Sovietica e gli Stati Uniti.
La vittoria di Fischer è deleteria per Spasskij, il quale torna a casa in disgrazia: dopo avere vinto il campionato sovietico nel 1973, perde negli incontri dei Candidati l'anno successivo contro Anatolij Karpov, giocatore in forte ascesa, a Leningrado; la superiorità di Spasskiij è evidente, ma ciò non è sufficiente a impedire a Karpov di immagazzinare punti a sufficienza per vincere l'incontro.
Il campionato del mondo del 1972 e l'incontro dei candidati contro Karpov del 1974 rappresentano, per Boris, la fine del successo: da quel momento Spasskiij appare perfino riluttante nel dedicarsi completamente agli scacchi, privilegiando molte altre distrazioni, come il tennis.
Nel 1992 egli torna alla ribalta in occasione dell'organizzazione della rivincita dell'incontro del secolo: Spassky e Fischer si incontrano in Jugoslavia, a Belgrado. Il russo, in quel momento, si trova al centoseiesimo posto della classifica Fide, mentre Fischer è totalmente assente da tale graduatoria, essendo inattivo da ben venti anni. La sfida, tuttavia, si rivela poco credibile e appassionante anche a causa dei problemi di salute di Spaskiij.
Nel 2004 Bobby Fischer viene arrestato a Tokyo, in Giappone, su mandato degli Stati Uniti: il motivo ufficiale è rappresentato da un passaporto irregolare, mentre quello reale è il non aver rispettato l'embargo ONU nei confronti della Jugoslavia nel 1992 in occasione dell'incontro con Spasskiij. Proprio il russo interviene direttamente per sostenere il suo ex rivale, scrivendo una lettera aperta a George W. Bush, in quel momento Presidente degli Stati Uniti, in cui parla di Fischer come di un eroe nazionale paragonato a Paul Murphy. Nella missiva, Boris racconta di un'amicizia con Bobby che dura da quasi mezzo secolo, non nascondendo la personalità tormentata del suo rivale, e chiede al presidente americano di arrestare anche lui, mettendo i due nella stessa cella. Poco tempo dopo, Fischer verrà liberato.
Nel 2006, mentre si trova a San Francisco, Boris Spassky viene colpito da un infarto mentre è impegnato in una lezione di scacchi, ma riesce a ristabilirsi nel giro di breve tempo.
Nel 2015 esce al cinema il film "Pawn Sacrifice", di Edward Zwick, che narra dell'incontro del secolo: a interpretare il russo è l'attore Liev Schreiber, mentre Tobey Maguire è Bobby Fischer.
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