Félix Faure
Biografia • Diplomazia e determinazione
Félix Faure nasce a Parigi il 30 gennaio 1841. Importante impresario delle spedizioni marittime di Le Havre con una marcata passione per la politica, nel 1881 viene eletto deputato con la sinistra e nominato sottosegretario di Stato alle Colonie nel governo di Leon Gambetta. Esaurita tale esperienza nel 1882, viene nuovamente chiamato a ricoprire cariche governative nei ministeri di Jules Ferry, dal 1883 al 1885; in quello di Henri Brisson, dal 1885 al 1886 ed in quello di Pierre Tirard, dal 1887 al 1888.
Nel 1893 Faure è vicepresidente della Camera e nei due anni successivi è ancora al governo con il primo ministro Charles Dupuy a reggere il ministero della Marina. Nel corso di questi anni contribuisce notevolmente alla creazione delle prerogative per l'intesa tra Francia e Russia, un'alleanza economica e militare di tipo difensivo indotta dalle manovre di rafforzamento della Triplice Alleanza e finalizzata a scoraggiare possibili tendenze espansionistiche o colonialistiche di Germania, Austro-Ungheria e Regno d'Italia.
Con le dimissioni di Casimir Périer, nel 1895 viene candidato ed eletto alla presidenza della Repubblica ed al co-principato delle Andorre insieme al cardinale Salvador Casañas y Pagés. Nel corso del mandato si preoccupa di riorganizzare l'esercito e ristabilisce le relazioni commerciali con l'Italia.
Intanto Ranavalona III, regina del Madagascar - Stato che dal 1885 è un protettorato della Francia - dopo aver tentato invano di ottenere l'aiuto degli Stati Uniti per conseguire l'indipendenza, nel 1894 si ribella rifiutandosi di osservare le direttive provenienti dalla Francia. Allora Faure, di concerto con il governo francese, invia un proprio esercito che, nel 1895, entra nella capitale Antananarivo conquistando l'isola e concretizzando, di fatto, l'espansione coloniale della Francia.
Sotto la sua presidenza scoppia, inoltre, il caso Dreyfus, apertosi l'anno prima ma che ora vive il momento di maggiore tensione e suggestione. Alfred Dreyfus, ufficiale d'artiglieria di origine ebraica, viene accusato di spionaggio a favore dell'impero tedesco. Condannato ai lavori forzati e degradato, il caso si intreccia in una serie di testimonianze che scagionano l'accusato ma che non riescono a determinare la revisione del processo. Nasce anche un movimento di opinione pro Dreyfus, tra i cui esponenti si annovera il grande scrittore Emile Zola che si fa autore di una pubblica denuncia indirizzata al presidente Faure e pubblicata sul giornale "L'Aurore" con il titolo "J'accuse...!". L'ufficiale sarà graziato nel 1899 dal nuovo presidente della repubblica Emile Loubet.
Félix Faure si è già spento a Parigi, in seguito ad ictus, il 16 febbraio 1899, in pieno mandato presidenziale, ad appena 58 anni.
Nei molti anni di attività politica e soprattutto negli ultimi, da presidente, Felix Faure è supportato da una figura che rimane sempre al suo fianco; una persona riservata, discreta, ma anche lucida e lungimirante della quale ascolta volentieri consigli e suggerimenti: si tratta di sua figlia Felix Lucia, cattolica fervente, studiosa di Dante e moglie dello storico e filosofo Giorgio Goyau.
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