Luigi Luzzatti
Biografia • Padre del credito popolare
Luigi Luzzatti nasce a Venezia il giorno 1 marzo del 1841 da genitori ebrei. Laureatosi in legge all'Università di Padova nel 1863, inizia la carriera di economista, finanziere e giurista con la pubblicazione del saggio "La diffusione del credito e le banche popolari" avviando, così, la battaglia che lo consegna alla storia come padre del credito popolare cooperativo.
Due anni dopo, infatti, a soli 24 anni, fonda la Banca Popolare di Milano. Filo conduttore del suo impegno è il desiderio di migliorare le condizioni di vita delle classi meno abbienti e a tale scopo dà vita ad una società di mutuo soccorso per gli operai del Veneto.
Insegnante in un istituto superiore a Milano dal 1863, docente universitario a Padova dal 1867, nel 1869 il Presidente del Consiglio Carlo Minghetti lo nomina segretario generale del ministero di Agricoltura, Industria e Commercio. Nel 1871 Luzzatti viene eletto deputato e gli viene assegnata la vicepresidenza del comitato d'inchiesta industriale.
Economista di spessore internazionale, nei ruoli istituzionali si distingue per la promozione della libertà d'impresa, anche se in regime protezionistico. Da presidente della commissione per la tariffa doganale si rivela ottimo negoziatore di trattati di commercio, intervenendo in tutti gli accordi che l'Italia stringe con i Paesi confinanti.
Le vicende politiche lo tengono lontano da ruoli decisionali per circa un decennio fino a quando, con l'avvento a capo del Governo di Antonio Starabba, marchese di Rudinì, nel 1891 riceve la nomina di ministro del Tesoro, carica che gli viene riconfermata nei successivi governi Giolitti, dal 1903 al 1905, e Sonnino nel 1906.
In questi anni Luzzatti adotta importanti provvedimenti a tutela della valuta corrente, oltre che in materia di lavoro e di pensioni. La grande intesa che intercorre tra lui e Giovanni Giolitti lo porta, nel 1910, ad assumere la presidenza del Consiglio per circa un anno, periodo nel quale dà avvio alla riforma elettorale nel senso del suffragio universale.
Senatore nel 1921, Luigi Luzzatti muore a Roma il 29 marzo 1927, all'età di 86 anni.
Ha pubblicato pregevoli studi in materia economico-finanziaria, sociale e giuridica, fra i quali, oltre al già citato "La diffusione del credito e le banche popolari", sicuramente degni di nota rimangono "L'inchiesta industriale e i trattati di commercio" e "La libertà di coscienza e di scienza" recensito, quest'ultimo, negativamente da Benedetto Croce in "La Critica. Rivista di Letteratura, Storia e Filosofia diretta da Benedetto Croce" del 1909, anche se conclude dicendo: "...Ma sarebbe ingiusto negargli il merito di avere dato prova di sano istinto e di buone tendenze in tempi di grossolano naturalismo, imperversante nel campo economico e politico, non meno che in quello letterario e filosofico".
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